Libro di Cielo - Volume 3°

Luglio 19, 1900 (99)

Dice Luisa a Gesù: “Non era minor male veder soffrire una sola che tanti poveri popoli?”

Questa mattina, dopo essere stata tutta la notte e gran parte della mattina ad aspettare il mio adorabile Gesù, non si benignava di venire. Onde stanca di aspettarlo mi sforzavo di uscire dal mio solito stato, pensando che non fosse più Volontà di Dio. Mentre mi sforzavo di uscire quasi impaziente, il mio benigno Gesù si è mosso da dentro il mio cuore facendosi vedere appena e guardandomi in silenzio. Impaziente com’ero gli ho detto: “Mio buon Gesù, come tanto crudele? Si può dare crudeltà più grande di questa: l’abbandonare un’anima in preda allo spietato tiranno dell’amore che la fa vivere in continua agonia? Oh, come ti sei cambiato da amante in tiranno!”

Mentre ciò dicevo, innanzi a me vedevo tante membra di genti mutilate; perciò ho soggiunto: “Ah, Signore, quanta carne umana mutilata! Quante amarezze e pene! Ahi, non era minor crudeltà se ti fossi soddisfatto in questo mio corpo e farlo in tanti pezzi per quante divisioni avete fatto fare in queste membra? Non era minor male veder soffrire una sola che tanti poveri popoli?”

Mentre ciò dicevo, Gesù continuava a guardarmi fisso, come se restasse colpito, non so dire se dispiaciuto. Pure mi ha detto: “Eppure è il principio del giuoco, ancora è niente a confronto di ciò che verrà”.

Detto ciò si è involato alla mia vista senza poterlo più vedere, lasciandomi in un mare di amarezze.

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