Libro di Cielo - Volume 3°

Aprile 27, 1900 (65)

Gesù a Luisa: “Il tuo refrigerio sono io, il mio refrigerio è il tuo patire”.

Questa mattina, avendo fatta la santa comunione, mi pareva che il confessore mettesse l’intenzione di farmi soffrire la crocifissione, e all'istante ho visto l’angelo custode che mi distendeva sulla croce per farmela soffrire.

Dopo ciò ho visto il mio dolce Gesù che tutta mi compativa, e mi ha detto: “Il tuo refrigerio sono io, il mio refrigerio è il tuo patire”. E mostrava un contento indicibile del mio patire, e del confessore che con l’ubbidienza che mi aveva dato di soffrire gli aveva procurato quel sollievo. Poi ha soggiunto: “Siccome il sacramento dell’Eucaristia è frutto della croce, perciò mi sento più disposto a concederti il patire quando ricevi il mio corpo, perché vedendo te patire, mi pare che non misticamente, ma realmente continua in te la mia passione a pro delle anime, e questo è per me un grande sollievo, perché raccolgo il vero frutto della mia croce e dell'Eu­caristia”.

Dopo ciò ha detto: “Finora è stata l’ubbidienza che ti ha fatto soffrire; vuoi tu che [io] mi diverta un poco col rinnovarti di nuovo la crocifissione di propria mia mano?”

Ed io, sebbene mi sentivo molto sofferente ed ancor freschi i dolori della croce: “Rinnovatemi — ho detto — Signore, son nelle vostre mani, fate di me ciò che volete”.

Allora Gesù tutto contento ha incominciato a conficcarmi di nuovo i chiodi nelle mani e nei piedi; vi sentivo tale intensità di dolore che non so io stessa come sono rimasta viva, ma io però ero contenta perché contentavo Gesù. Onde, dopo che mi ha ribattuto i chiodi, mettendosi a me vicino a incominciato a dire: “Quanto sei bella! Ma quanto più cresce la tua bellezza nel tuo patire! Oh, come mi sei cara! I miei occhi restano feriti nel guardarti, ché scorgono in te la mia stessa immagine”.

E diceva tante altre cose, che sarebbe inutile il dirle, prima perché sono cattiva, secondo ché non vedendomi quale il Signore mi dice, mi sento una confusione ed un rossore nel dire queste cose; onde spero che il Signore mi farà veramente buona e bella, ed allora scemando il mio rossore potrò descrivere il tutto. Ma per ora faccio punto.

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