Libro di Cielo - Volume 3°

Marzo 25, 1900 (55)

Come il sole è la luce del mondo, così il Verbo di Dio nell'incarnarsi divenne la luce delle anime.

Questa mattina il mio adorabile Gesù, nell’atto di venire mi ha detto: “Come il sole è la luce del mondo, così il Verbo di Dio nell’incarnarsi divenne la luce delle anime; e come il sole materiale dà luce in generale ed a ciascuno in particolare, tanto che ognuno lo può godere come se fosse suo, così il Verbo mentre dà luce in generale è sole per ciascuno in particolare; tanto vero che questo sole divino ognuno lo può tener con sé come se fosse solo”.

Chi può dire quello che comprendevo su questa luce, e i benefici effetti che ridondano nelle anime che tengono questo sole come se fosse loro proprio? Mi pareva che l’anima possedendo questa luce mette in fuga le tenebre dello spirito, come il sole materiale con lo spuntare sul nostro orizzonte mette in fuga le tenebre della notte. Questa luce divina, se l’anima è fredda la riscalda, se è nuda di virtù la rende feconda; se inondata dal morbo pestifero della tiepidezza, col suo calore assorbe quell’umore cattivo. In una parola, per non andare troppo per le lunghe, questo sole divino, introducendo[la] nel centro della sua sfera ricopre l’anima con tutti i suoi raggi e giunge a trasformare l’anima nella sua stessa luce.

Dopo ciò, siccome io mi sentivo tutta affranta, Gesù, volendomi ristorare, mi ha detto: “Questa mattina voglio dilettarmi con te”, ed ha incominciato a fare i suoi soliti stratagemmi amorosi.

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