Libro di Cielo - Volume 3°

Marzo 11, 1900 (50)

Dice un’anima purgante: “Noi stiamo tanto immersi in Dio che non possiamo neppure muovere le ciglia se non abbiamo da lui il concorso”.

Continua quasi sempre lo stesso. Questa mattina vedevo il buon Gesù più afflitto del solito, minacciando una mortalità di gente, e vedevo in certi paesi che molti ne morivano. Dopo son passata dal purgatorio, e conoscendo un’amica defunta l’ho interrogata su varie cose sopra il mio stato, specialmente se è Volontà di Dio il mio stato, se è vero che è Gesù che viene oppure il demonio, “perché ‑ le ho detto ‑ siccome tu ti trovi innanzi alla verità e conosci con chiarezza senza che ti puoi ingannare, puoi dirmi la verità dei fatti miei”.

Ed essa mi ha detto: “Non temere. È Volontà di Dio il tuo stato e Gesù ti vuole bene assai, perciò si benigna manifestarsi teco”.

Ed io proponendole alcuni dubbi l’ho pregata che si benignasse di vedere innanzi alla luce della Verità se erano veri o falsi e mi facesse la carità di venirmelo a dire, e se ciò facesse, io in ricompensa le farei celebrare una messa in suo suffragio. Ed essa ha soggiunto: “Se vuole il Signore, perché noi stiamo tanto immersi in Dio che non possiamo neppure muovere le ciglia se non abbiamo da lui il concorso. Noi abitiamo in Dio come una persona abitasse in un altro corpo, che tanto può pensare, parlare, guardare, operare, camminare, per quanto le vien dato da quel corpo che la circonda da fuori; perché a noi non è come a voi che avete il libero arbitrio, la propria volontà; per noi ogni volontà si può dire cessata, la nostra volontà è solo la Volontà di Dio. Di quella viviamo, in quella troviamo tutto il nostro contento ed essa forma tutto il nostro bene e la nostra gloria”.

E mostrando un contento indicibile di questa Volontà di Dio, ci siamo separate.

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