Libro di Cielo - Volume 3°

 Febbraio 20, 1900 (40)

Dice Gesù: “Io sono il lume che manda luce a tutti”.

Continua il mio benigno Gesù a venire. Dopo aver fatta la comunione, mi ha rinnovato le pene della crocifissione ed io son rimasta tanto intirizzita che mi sentivo bisogno di sollievo, ma non ardivo chiederlo.

Dopo poco è ritornato da bambino e tutta mi abbracciava e dalle sue labbra correva un latte ed io ho bevuto a larghi sorsi quel latte dolcissimo dalle sue purissime labbra. Ora mentre ciò facevo, mi ha detto:

“Io sono il fiore dell’Eden celeste ed è tanto il profumo che vi spando, che al mio olezzo vi resta attirato tutto l’empireo; e siccome io sono il lume che manda luce a tutti, tanto da tenerli inabissati nella luce, tutti i miei santi attingono da me le loro piccole lucerne, onde non c’è luce nel cielo che non è stata attinta da questo lume”.

Ah, sì, non c’è neppure odore di virtù senza Gesù, e non c’è luce ancorché si andasse nel più alto dei cieli, senza Gesù!

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