Libro di Cielo - Volume 3°

Gennaio 8, 1900 (27)

Dice Gesù: “Il mio retaggio è la fermezza e la stabilità, non sono soggetto a mutamento alcuno”.

Stavo pensando tra me: “Chi sa quanti spropositi, quanti errori contengono queste cose che scrivo!”

In questo mentre mi son sentita perdere i sensi ed è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto: “Figlia mia, anche gli errori gioveranno, e questo a far conoscere che non c’è nessun artifizio da parte tua né che tu sei qualche dottore, che se ciò fosse, tu stessa avresti avvertito dove erravi. Questo pure farà risplendere di più che sono io che ti parlo, vedendo la cosa alla semplice; ma però ti assicuro che non troveranno l’ombra del vizio e cosa che non dica virtù; perché mentre tu scrivi ti sto io stesso guidando la mano; al più potranno trovare cosa che a primo aspetto parrà errore, ma se la rimireranno ben bene, vi troveranno la verità”.

Detto ciò è scomparso. Ma dopo qualche ora di tempo è ritornato ed io mi sentivo tutta titubante ed impensierita sulle parole che mi aveva detto, e lui ha soggiunto:

 

“Il mio retaggio è la fermezza e la stabilità, non sono soggetto a mutamento alcuno, e l’anima quanto più si avvicina a me e si inoltra nella via della virtù, tanto più si sente ferma e stabile nell’operare il bene; e quanto più sta da me lontana, tanto più sarà soggetta a mutarsi ed a traballare ora al bene ed ora al male”.

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