Libro di Cielo - Volume 2°

Ottobre 16, 1899 (83)

Gesù le parla dei castighi

Questa mattina il mio dolce Gesù non ci veniva. È da ieri sera che non l’ho visto, [quando] si fece vedere in un aspetto che faceva pietà e terrore insieme; si voleva nascondere per non vedere i castighi che lui stesso stava mandando sulle genti ed il modo come doveva distruggerle. Oh Dio, che spettacolo straziante, non mai visto!

Mentre aspettavo e riaspettavo, nel mio interno andavo dicendo: “Com’è che non viene? Chi sa che non venga perché io non mi conformo alla sua giustizia? Ma come posso far ciò? Mi pare quasi impossibile dire Fiat Voluntas Tua. Poi dicevo ancora: “Forse non viene perché il confessore non lo manda”. Ora mentre [ciò] pen­savo, l’ho visto appena, e quasi l’ombra, e mi ha detto: “Non temere, la potestà ai sacerdoti è limitata; solo che a misura che si prestano a pregarmi di farmi venire a te, e [ad] offrirti a farti soffrire per fare che risparmiassi le genti, così nell’atto che io manderò i castighi li guarirò e li risparmierò. Se poi non si daranno nessun pensiero, neppure io avrò nessun riguardo per loro”.

E detto ciò è scomparso, lasciandomi in un mare d’af­flizione e di lacrime.

<          >