Settembre 5, 1899 (70)
Questa mattina mi trovavo in tale abbattimento d’animo, e mi vedevo tanto cattiva, che io stessa mi rendevo insopportabile. Essendo venuto Gesù, gli ho detto le mie pene e lo stato miserabile in cui mi trovavo, ed egli mi ha detto: “Figlia mia, non volere perderti di coraggio; questo è mio solito, di operare la perfezione a passo a passo e non tutto in un istante, affinché l’anima, vedendosi sempre in qualche cosa manchevole, si spinga, faccia tutti gli sforzi per raggiungere ciò che le manca, affine di più piacermi e di maggiormente santificarsi. Onde io, tirato da quegli atti, mi sento sforzato a darle nuove grazie e favori celesti, e con ciò si viene a formare un commercio tutto divino tra l’anima e Dio. Diversamente, possedendo l’anima in sé la pienezza della perfezione e quindi tutte le virtù, non troverebbe modi come sforzarsi come più piacergli[1], onde verrebbe a mancare l’esca come accendere il fuoco tra la creatura e il Creatore”.
Sia sempre benedetto il Signore!
[1] piacere a Dio
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta