Libro di Cielo - Volume 2°

Giugno 25, 1899 (43)

Continua a vedere il confessore con Gesù che gli parla della fede.

Continua Gesù a farsi vedere questa mattina, di tanto in tanto, partecipandomi qualche poco delle sue sofferenze, e qualche volta si vedeva anche il confessore unito [a lui]. Siccome egli mi aveva detto di pregare per certi suoi bisogni, vedendolo insieme con Nostro Signore ho cominciato a pregare Gesù che lo esaudisse in ciò che egli voleva. Mentre io lo pregavo, Gesù tutto bontà si è voltato al confessore e gli ha detto:

“La fede voglio che t’inondi dappertutto, come quelle barche che sono tutte nel mare, circondate dalle acque; e siccome la fede sono io stesso, essendo [tu] inondato da me che tutto posseggo, posso e do liberamente a chi in me confida, senza che tu ci pensi a quel che verrà, al quando, ed il come che[1] farai, io stesso secondo i tuoi bisogni mi presterò a soccorrerti”.

Poi ha soggiunto: “Se ti eserciterai in questa fede, quasi nuotando in essa, in ricompensa t’infonderò nel cuore tre gaudi spirituali. Il primo, che penetrerai le cose di Dio con chiarezza, e nel fare le cose sante ti sentirai inondato da una gioia, da un gaudio tale che ti sentirai come inzuppato, e questo è l’unzione della mia grazia. Il secondo è una noia delle cose terrene, e sentirai nel tuo cuore una gioia delle cose celesti. Il terzo è un distacco totale di tutto, e dove prima sentivi inclinazione sentirai un fastidio, come da qualche tempo lo sto infondendo nel tuo cuore, e tu già lo stai esperimentando. E per questo il tuo cuore sarà inondato dalla gioia che godono le anime nude, che hanno il loro cuore tanto inondato dell’amore mio, che dalle cose che le circondano esternamente non ne ricevono nessuna impressione”. 



[1] lo

<          >