Libro di Cielo - Volume 2°

Giugno 14, 1899 (35)

Gesù vuole castigare il mondo.

Questa mattina l’amantissimo Gesù non ci veniva e nel mio interno andavo pensando: “Com’è che non viene? Che c’è di nuovo? Ieri veniva così spesso ed oggi neppure si fa vedere ancora! Che crepacuore, quanta pazienza ci vuole con Gesù!” Tutto il mio interno mi pareva che si metteva tutto all’arme, che voleva Gesù, e mi faceva una guerra da darmi pene di morte. La volontà, come superiora a tutto, cercava di mettere pace col persuadere ai miei sensi, inclinazioni, desideri, affetti ed a tutto il resto di quietarsi, che Gesù doveva venire. Così, dopo il lungo penare, Gesù è venuto portando una tazza in mano, piena di sangue aggrumato, putrefatto e puzzolente, e mi ha detto: “Vedi questa tazza di sangue? La verserò sul mondo”.

Mentre così diceva è venuta la Mamma, la Vergine Santissima, ed insieme con lei il mio confessore, e pregavano Gesù che non la versasse sul mondo, ma che la facesse bere a me. Il confessore gli ha detto: “Signore, a che pro tener la vittima se non volete versare sopra di essa? Assolutamente voglio che la fate soffrire, e risparmiate le genti”.

La Mamma piangeva ed insisteva presso Gesù, [e] presso il confessore di non desistere di pregare finché Gesù non si fosse contentato d’accettare il cambio. Gesù insisteva che la voleva versare sopra il mondo tutto, ed in [un] primo [momento] pareva quasi che si accigliasse. Io mi vedevo tutta confusa, non sapevo dire niente, perché era tanto l’orrore che faceva a vedere quella tazza piena di sangue sì brutto, che metteva il fremito in tutta la natura; che sarebbe a berla? Ma però ero rassegnata, che se il Signore me l’avesse data, l’avrei accettata. Chi può dire poi i castighi che [si] contenevano in quel sangue, se il Signore lo versasse sul mondo? Da questo giorno appunto, pare che tiene preparata una grandine che farà molto danno e pare che deve continuare i giorni seguenti. Dopo poi Gesù pareva un poco più calmo, tanto che pareva abbracciasse il confessore che lo aveva pregato in quel modo, ma però senza venire a nessuna determinazione se lo deve versare sopra le genti o no.

Così è finito, lasciandomi una pena indescrivibile di quello che potrà succedere.

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