Libro di Cielo - Volume 2°

Aprile 25, 1899 (16)

Gesù le mostra il conto che si deve fare delle lodi e dei disprezzi da parte delle creature.

Oggi ho fatto la meditazione sul danno che può venire alle anime nostre dalle lodi che ci danno le creature. Mentre facevo applicazione a me stessa per vedere se ci fosse in me il compiacimento delle lodi umane, Gesù si è avvicinato a me e mi ha detto:

“Quando il cuore è pieno del conoscimento di se stesso, le lodi degli uomini sono come quelle onde del mare che s’innalzano e rumoreggiano, ma mai escono dal loro lido; così le lodi umane strepitano, rumoreggiano, s’avvicinano fino al cuore, ma trovandolo pieno e ben cir­condato da forti mura del conoscimento di se stesso, quindi non avendo dove prendere posto, se ne ritornano indietro, senza fare nessun danno all’anima propria.

Perciò, a questo devi stare attenta, che delle lodi e dei disprezzi delle creature non ne devi fare nessun conto”.

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