Fa' che le tue opere, anche le minime, siano investite dalla carità.

Dopo qualche tempo che cercai d'esercitarmi in queste cose, un po' facendo e un po' cadendo, sebbene veggo chiaro che ancora mi manca questo spirito di rettitudine, e ne sono sempre più confusa pen­sando a tanta mia ingratitudine, mi parlò e mi fece capire la necessità dello spirito di mortificazione. Sebbene mi ricordo che in tutte que­ste cose che mi diceva, mi soggiungeva sempre che tutto doveva essere fatto per amore suo, e che le virtù più belle, i sacrifizi più grandi, si rendevano insipidi se non avevano principio dall'amore.

«La carità - mi diceva - è una virtù che dà vita e splendore a tutte le altre, in modo che senza di essa son tutte morte; l'occhio mio non riceve nessuna attrattiva e sopra il mio cuore non hanno nessuna forza; statti dunque attenta e fa' che le tue opere, anche le minime, siano inve­stite dalla carità, cioè: in me, con me e per me».

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