[AUDIO] Meditazione sul 1° volume

capitoli 50 e 51

 

Gesù mostra a Luisa la visione della Messa celebrata da sacerdoti buoni e devoti.

La Messa, la comunione e l'adorazione sono il cuore della vita nella Divina Volontà. 




Volume 1 - Capitolo 50

Quanto era bello vedere il sacerdote che celebrava la messa e Gesù trasformato

Ma mentre vedevo queste scene sì dolorose, mi faceva vedere pure, altre volte, scene sì consolanti e belle che rapivano; e questo era il vedere buoni e santi sacerdoti che celebravano i sacrosanti misteri. Oh! Dio, quanto è alto, grande, sublime il loro ministero. Quanto era bello vedere il sacerdote che celebrava la messa e Gesù trasformato in esso, pareva che non il sacerdote ma che Gesù stesso celebrava il divin sacrifizio; e delle volte faceva scomparire affatto il sacerdote, e Gesù solo celebrava la messa, ed io l'ascoltavo. Oh! quanto era commovente vedere Gesù recitare quelle preci, fare tutte quelle cerimonie e movimenti che fa lo stesso sacerdote. Chi può dire quanto mi riusciva consolante vedere queste messe insieme con Gesù. Quante grazie ricevevo, quanti lumi, quante cose comprendevo. Ma siccome sono cose passate e non le ricordo tanto chiaro, perciò le passo in silenzio. Ma mentre così dico, Gesù, nel mio interno, si è mosso e mi ha chiamata e non vuole che ciò facessi. Ah! Signore, quanta pazienza ci vuole con voi. Ebbene vi contenterò. Oh! dolce amore, dirò qualche piccola cosa, ma datemi la grazia vostra per poterlo manifestare, ché da me non ardirei mettere parola in misteri sì profondi e sublimi.

 


Volume 1 - Capitolo 51

La cosa più consolante per un cristiano sono: Gesù in Sacramento e la resurrezione dei nostri corpi alla gloria

Ora, mentre vedevo Gesù o il sacerdote che celebrava il divino sacrifizio, Gesù mi faceva capire che nella messa c'è tutto il fondo della nostra sacrosanta religione. Ah! sì, la messa ci dice tutto e ci parla di tutto. La messa ci ricorda la nostra Redenzione, ci parla a parte a parte delle pene che Gesù pati per noi, ci manifesta ancora l'amore immenso ché non fu contento di morire sulla croce, ma volle continuare lo stato di vittima nella Santissima Eucaristia. La messa ci dice pure che i nostri corpi disfatti, inceneriti dalla morte, risorgeranno nel giorno del giudizio insieme con Cristo a vita immortale e gloriosa. Gesù mi faceva comprendere che la cosa più consolante per un cristiano ed i misteri più alti e sublimi della nostra santa religione sono: Gesù in Sacramento e la resurrezione dei nostri corpi alla gloria. Sono misteri profondi che li comprenderemo solo al di là delle stelle, ma Gesù in Sacramento ce lo fa quasi con mano toccare in più modi. In primo, la sua Resurrezione; in secondo il suo stato di annientamento sotto di quelle specie, ma pure è certo che Gesù ci sta vivo e vero. Poi, consumate quelle specie, la sua reale presenza non più esiste. Di poi consacrate quelle specie, di nuovo viene ad acquistare il suo stato sacramentato.

Così Gesù in Sacramento ci ricorda la resurrezione dei nostri corpi alla gloria. Come Gesù, cessando il suo stato sacramentato risiede nel seno di Dio, suo Padre, così noi, cessando la nostra vita, le anime nostre vanno a fare la loro dimora nel cielo, nel seno di Dio, ed i nostri corpi restano consumati, sicché si può dire che non più esisteranno, ma poi con un prodigio dell'onnipotenza di Dio, i nostri corpi acquisteranno nuova vita ed unendosi coll'anima andranno insieme a godere la beatitudine eterna.

Si può dare cosa più consolante per un cuore umano, che, non solo l'anima ma anche il corpo deve bearsi negli eterni contenti?

A me sembra che in quel gran giorno succederà come quando il cielo è stellato ed esce il sole; che avviene? Il sole, colla sua immensa luce assorbe le stelle e le fa scomparire, ma le stelle esistono. Il sole è [immagine di] Dio, e tutte le anime beate sono stelle; Iddio colla sua immensa luce ci assorbirà tutti in sé, in modo che esisteremo in Dio e nuoteremo nel mare immenso di Dio.

Oh! quante cose ci dice Gesù in Sacramento; ma chi può dirle tutte? Davvero che andrei troppo per le lunghe, se il Signore permetterà riserberò in altra occasione di dire qualche altra cosa.