[AUDIO] Meditazione sul 1° volume

capitoli 27, 28 e 29

 

Terminate le guerre contro i demoni, Gesù chiede a Luisa di offrirsi come vittima e le fa comprendere la realtà orribile e tremenda dei peccati degli uomini, che continuano a far soffrire i Cuori di Gesù e Maria e reclamano riparazioni, consolazione e offerte per la conversione dei poveri peccatori.




Volume 1 - Capitolo 27

“Vidi Gesù Cristo circondato da tanti nemici”.

Finalmente finì dopo circa un anno e mezzo di questa lotta; finivano le crudezze dei demoni e cominciò una vita tutta nuova. Però non cessarono i demoni di tanto in tanto di molestarmi, ma però non erano così frequenti, non così fiera la battaglia, ed io mi avvezzai a disprezzarli.

La vita nuova che cominciò fu alla Masseria detta Torre Disperata. Un giorno mentre più che mai ero stata tormentata dal demonio, tanto che mi sentivo perdere le forze e venir meno, la sera mentre così stavo mi sentii venire una cosa mortale e perdetti i sensi.

In questo stato vidi Gesù Cristo circondato da tanti nemici: chi Lo batteva, chi Lo schiaffeggiava, chi gli conficcava le spine nella testa, chi gli spezzava le gambe, chi le braccia. Dopo che Lo ridussero quasi in pezzi, Lo deposero nelle braccia della Madonna. E questo succedeva un poco lontano da me.

 


Volume 1 - Capitolo 28

“Tu coll'offrirti a soffrire ciò che lui soffre gli darai un ristoro in tanto penare”.

Dopo che la Vergine Santissima se Lo prese fra le braccia, si avvicinò a me e, piangendo, mi disse: «Figlia, vedi come il mio Figlio è trattato dagli uomini, le orribili offese che commettono che non gli danno mai tregua; guardalo come soffre!». Ed io cercavo di guardarlo e Lo vedevo tutto Sangue, tutto piaghe e quasi trinciato, ridotto ad uno stato mortale; sentivo tali pene che avrei voluto mille volte morire anziché vedere tanto soffrire il mio Signore, mi vergognavo delle mie piccole sofferenze. La Santissima Vergine soggiunse, ma sempre piangendo: «Avvicinati a baciare le piaghe del mio Figlio; lui ti sceglie come vittima, e se tanti l'offendono, tu coll'offrirti a soffrire ciò che lui soffre gli darai un ristoro in tanto penare. Non l'accetti tu?». Io mi sentivo tanto annientata, mi vedevo tanto cattiva (qual sono ancora!) e indegna, che non ardivo di dire: «Sì». La natura tremava, mi sentivo tanto debole delle pene passate, che appena mi lasciava un filo di vita. Poi, non so come, da lontano vedevo i demoni che strepitavano tanto e che, tutto ciò che avevo veduto fare al Signore lo dovevano fare a me se accettavo. In me stessa sentivo tali pene, dolori, stiramenti di nervi, che io credevo di dover lasciare la vita.

Finalmente m'avvicinai e gli baciai le piaghe; pareva che, fatto ciò, quelle membra così lacerate si risanavano, ed il Signore, che prima pareva quasi morto, s'incominciava a ravvivare a nuova vita. Internamente ricevevo tali lumi sulle offese che si fanno, attrazioni di accettare d'essere vittima ancorché dovessi soffrire mille morti ché il Signore tutto meritava, e che io non potrei oppormi a ciò che lui voleva. Questo succedeva mentre si stava in muto silenzio. Ma in que[gl]i sguardi che a vicenda ci davamo, erano tanti inviti, tante saette infocate che mi passavano il cuore. La Santissima Vergine specialmente mi spronava ad accettare. Ma chi può dire tutto ciò che passai.

 


Volume 1 - Capitolo 29

“Mi offrii tutta a lui e alla Vergine, pronta a fare ciò che voleva”.

Finalmente il Signore guardandomi benignamente mi disse: «Tu hai visto quanto mi offendono e quanti camminano le vie dell'iniquità che, senza avvedersi, precipitano nell'abisso. Vieni ad offrirti innanzi alla Divina Giustizia come vittima di riparazione delle offese che si fanno e per la conversione dei peccatori, che ad occhi chiusi bevono alla fonte avvelenata del peccato. Un largo campo ti si apre d'innanzi di sofferenze, sì, ma anche di grazie; Io non più ti lascerò, verrò in te a soffrire tutto ciò che mi fanno gli uomini, facendoti parte delle mie pene. Per aiuto e conforto ti do la mia Madre». E pareva che a Lei mi consegnava, ed Essa mi accettava. Io pure mi offrii tutta a lui e alla Vergine, pronta a fare ciò che voleva; e così finii la prima volta. Dopo che mi riebbi da quello stato, mi sentivo tali pene, tale annientamento di me stessa, che mi vedevo come un misero vermicciuolo che non sapevo fare altro che strisciare la terra; e dicevo al Signore: «Aiuto! La vostra onnipotenza mi atterra! Veggo che se voi non mi sollevate, il mio niente si disfa e va [a] disperdesi. Dammi il patire, ma Vi prego a darmi la forza, ché mi sento morire». E così incominciò un alternarsi di visite di Nostro Signore e di tormenti da parte dei demoni; quanto più mi rassegnavo, tanto più accrescevano la loro rabbia.