Il Santo Rosario nella Divina Volontà
MISTERI della LUCE
Meditazioni tratte dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta
Signore, apri le mie labbra e la Tua Volontà in me preghi e lodi.
Mio Gesù, entro nel mare immenso della tua Volontà, fisso la mia volontà nella Tua e Ti chiedo la tua Volontà come Vita mia, come Vita di ogni mio atto, interno, esterno, volontario, involontario. Che tutto sia nella tua Divina Volontà, Signore, per darTi il ricambio di amore, adorazione, gloria, come se tutte le creature Ti dessero questo contraccambio completo.
Gesù, Ti amo con la Tua Volontà!
Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te, come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero darGli tutte le creature.
E Tu, Mamma Santa, porgi la mano alla tua piccola figlia e fammi valicare il mare del tuo amore affinché, col tuo stesso amore, io possa più facilmente chiedere che venga il Regno del FIAT Divino.
Faccio mia la tua adorazione al mio Creatore; faccio mie le tue preghiere, le tue suppliche e i tuoi sospiri per chiedere per mezzo loro il Regno del FIAT Divino.
Mamma mia, come Tu attirasti il Verbo dal Cielo per farLo scendere sulla terra nel tuo seno, così fa’ muovere il FIAT Supremo dalla sua Sede Celeste perché venga a regnare sulla terra in tutte le creature.
“Vieni, o Volere Supremo, a regnare sulla terra! Investi tutte le generazioni! Vinci e conquista tutti!”
O Dio, vieni a regnare in noi!
Signore, venga presto il Tuo Volere!
Gesù, credo nel Tuo Amore verso di me. Prendo tutto e tutti nella Tua Volontà, perché Ti amo; e voglio amarTi, lodarTi, glorificarTi, ringraziarTi, benedirTi, ripararTi, adorarTi, per me e per tutti, nel Tuo Divino Volere, per la Tua maggiore gloria e per la santificazione universale.
PRIMO MISTERO della LUCE
Il Battesimo di Gesù nel fiume Giordano
Ti seguo, Gesù, mentre T’immergi nelle acque del Giordano e Ti chiedo, per me e per tutti, il Battesimo salutare della tua Divina Volontà.
Quando la Divina Volontà regna nell’anima come sua propria vita, battezzando ogni fibra del suo essere, ella viene a possedere la stessa fonte della grazia e a vivere di Vita Divina; e quella stessa Volontà Divina che ha il potere di purificare, di battezzare, di generare Vita Divina, diviene la Volontà propria dell’anima.
Ascolto, Gesù, il tuo insegnamento:
“Il battesimo della nascita è di acqua, perciò ha virtù di purificare, ma non di togliere le tendenze, le passioni, ma il battesimo di vittima è battesimo di fuoco, perciò ha virtù di purificare, non solo, ma di consumare qualunque passione e tendenze cattive, anzi, Io stesso, queste anime, le vado battezzando parte per parte: il mio pensiero battezza il pensiero dell’anima, il mio palpito il suo palpito, il mio desiderio il suo desiderio, e così del resto. Ma però, questo battesimo si svolge tra Me e l’anima a seconda che si dà a Me e non più riprende quello che Mi ha dato".
“Ti raccomando non uscire da dentro della mia Volontà, perché la mia Volontà contiene tale potenza da essere un nuovo battesimo per l’anima, anzi più dello stesso battesimo, perché nei sacramenti c’è parte della mia Grazia, nella mia Volontà c’è tutta la pienezza; nel battesimo si toglie la macchia del peccato originale, ma rimangono le passioni, le debolezze, nella mia Volontà, distruggendo l’anima il proprio volere, distrugge le passioni, le debolezze e tutto ciò che è umano, e vive delle virtù, della fortezza e di tutte le qualità divine”.
Vita mia, Gesù, mentre giungi al Giordano immergo in quelle acque il mio Ti amo, così, non appena San Giovanni le verserà sul tuo Capo per battezzarti, Tu sentirai scorrere in esse la piena del mio amore, che invoca per tutte le creature l’acqua battesimale della tua Volontà Divina e l’avvento del Regno suo. Diletto, in quest’atto solenne del tuo battesimo io Ti chiedo una grazia che Tu certo non mi negherai: Ti prego cioè di purificare colle tue stesse sante mani la piccola anima mia mediante l’acqua vivificante e creatrice della tua Divina Volontà, affinché io nulla oda, nulla veda e nulla conosca fuorché la sola vita del tuo Fiat. Oh sì, Ti prego, fa’ che la mia esistenza non sia altro che un atto ininterrotto di tua Volontà!
Ricoprendoti, Vita mia, Gesù, col mio ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico’, ed immedesimata con Te, accompagno quindi la tua Divina Volontà partecipando al suo operato di purificazione, redenzione e santificazione delle anime, ricevendo anch’io, prima il battesimo di purificazione di Giovanni, poi il Battesimo Sacramentale della Grazia ed, infine, il Battesimo Santificante della tua Divina Volontà, con l’intenzione d’impartirli a tutte le creature e riceverli per tutti.
1 Pater, 10 Ave, 1 Gloria
SECONDO MISTERO della LUCE
Le nozze di Cana
Mio Gesù, accompagno la tua Divina Volontà seguendoTi alle Nozze di Cana e Ti chiedo di cambiare l’acqua della volontà umana nel prezioso vino della tua Divina Volontà.
Il Dono della Divina Volontà è il vino più prezioso e prelibato, che il Padrone di casa, nostro Dio e Padre, conserva per ultimo, con meraviglia e diletto dei figli suoi, invitati alle nozze dell’Agnello. E’ il più grande prodigio in Cielo e in terra, è il miracolo dei miracoli: il Sole della Divina Volontà, trasformando in Sole la volontà umana, agisce in essa come nel suo proprio centro. E come il primo miracolo che Gesù fece a Cana fu ottenuto per mezzo di Maria, Madre e Regina della Divina Volontà, così il più grande miracolo di tutti, quello di far vivere la creatura della Divina Volontà, verrà dato tramite Lei, che gettò le fondamenta del Regno del Divin Volere nella sua anima.
Gesù, metto il mio cuore nel Tuo, per ascoltare con il tuo stesso Amore le parole della nostra dolce Mamma:
“Mio Figlio era ritornato dal deserto e si preparava alla vita pubblica, ma prima volle assistere a questo sposalizio, e perciò permise che fosse invitato. Ci andammo, non per festeggiare, ma per operare cose grandi a pro delle umane generazioni. Mio Figlio prendeva il posto di Padre e di Re nelle famiglie, io prendevo il posto di Madre e Regina. Con la nostra presenza rinnovammo la santità, la bellezza, l'ordine dello sposalizio formato da Dio nell'Eden, cioè di Adamo ed Eva, sposati dall'Ente Supremo per popolare la terra e per moltiplicare e crescere le future generazioni. Il matrimonio è la sostanza dove sorge la vita delle generazioni; si può chiamare il tronco dal quale viene popolata la terra. I sacerdoti, i religiosi, sono rami; se non fosse per il tronco, neppure i rami avrebbero vita. Quindi col peccato, col sottrarsi dalla Divina Volontà, Adamo ed Eva fecero perdere la santità, la bellezza, l’ordine della famiglia; ed io, la Mamma tua, la novella Eva innocente, insieme col mio Figlio, andammo per riordinare ciò che Dio fece nell'Eden e mi costituivo Regina delle famiglie ed impetravo la grazia che il Fiat Divino regnasse in esse, per avere le famiglie che mi appartenessero ed io tenessi il posto di Regina in mezzo a loro.
Ma non è tutto; il nostro amore ardeva e volevamo far conoscere quanto le amavamo e dar loro la più sublime delle lezioni. Ed ecco come: nel più bello del pranzo mancò il vino ed il mio Cuore di Madre si sentì consumare d'amore, che volle prestare aiuto; e sapendo che mio Figlio tutto poteva, con accenti supplichevoli, ma certa che mi avrebbe ascoltata, Gli dico: ‘Figlio mio, gli sposi non hanno più vino’. E Lui mi risponde: ‘Non è giunta l'ora mia, di far miracoli’. Ed io, sapendo certo che non mi avrebbe negato ciò che Gli chiedeva la sua Mamma, dico a quelli che servivano la tavola: ‘Fate ciò che vi dice mio Figlio ed avrete ciò che volete, anzi avrete il di più e sovrabbondante’.
In queste poche parole io davo una lezione, la più utile, necessaria e sublime alla creatura. Io parlavo col Cuore di Madre e dicevo loro: ‘Figli miei, volete essere santi? Fate la Volontà di mio Figlio; non vi spostate di ciò che Lui vi dice ed avrete la sua somiglianza, la sua santità in vostro potere. Volete che tutti i mali vi cessino? Fate ciò che vi dice mio Figlio. Volete qualunque grazia, anche difficile? Fate ciò che vi dice e vuole. Volete anche le cose necessarie della vita naturale? Fate ciò che dice mio Figlio; perché nelle sue parole, in ciò che vi dice e vuole, tiene racchiusa tale potenza che, come parla, la sua parola racchiude ciò che chiedete e fa sorgere nelle anime vostre le grazie che volete. Quanti si veggono pieni di passioni, deboli, afflitti, sventurati, miserabili; eppure pregano e pregano, ma perché non fanno ciò che dice mio Figlio nulla ottengono, il Cielo pare chiuso per loro. Questo è un dolore per la tua Mamma, perché vedo che mentre pregano, si allontanano dalla fonte dove risiedono tutti i beni, qual è la Volontà di mio Figlio.
Ora, i servienti fecero appunto ciò che loro disse mio Figlio, cioè: ‘Riempite i vasi d'acqua e portateli a tavola’. Il mio caro Gesù benedisse quell'acqua e si convertì in vino squisito. Oh, mille volte beato chi fa ciò che Lui dice e vuole! Con ciò mio Figlio mi dava l'onore più grande, mi costituiva Regina dei miracoli; perciò volle la mia unione e preghiera nel fare il primo miracolo. Lui mi amava troppo, tanto che volle darmi il primo posto di Regina anche nei miracoli e coi fatti diceva, non con le parole: ‘Se volete grazie, miracoli, venite alla mia Madre; Io non le negherò mai nulla di ciò che Ella vuole’.
Oltre a ciò, con l'avere assistito a questo sposalizio, io guardavo i secoli futuri, vedevo il Regno della Divina Volontà sulla terra, guardavo le famiglie, ed impetravo a loro che simboleggiassero l'amore della Trinità Sacrosanta, per fare che il suo Regno fosse in pieno vigore, e con i miei diritti di Madre e Regina, prendevo a petto mio il regime di esso, e possedendone la fonte, mettevo a disposizione delle creature tutte le grazie, gli aiuti, la santità che ci vuole per vivere in un Regno sì santo. E perciò vado ripetendo: ‘Fate ciò che vi dice mio Figlio’ ”.
Amor mio e Vita mia Gesù, io veggo che prima d’incominciare la tua vita pubblica, l’amore del tuo Cuore ardente Ti conduce ad assistere colla Mamma tua alle nozze di Cana e quindi Ti seguo col mio Ti amo. Io sento che il tuo Cuore palpita di tenerezza e di dolore, perché rammenta di aver benedetto altre nozze nell’Eden, quelle cioè di Adamo ed Eva innocenti. Furono anzi doppie le nozze cui assistesti allora: nozze tra la tua Divina Volontà e l’umana, nozze tra l’uomo e la donna, ai quali donavi per dote tutta la Creazione e soprattutto la tua Divina Volontà palpitante nei loro cuori ed in ogni cosa creata.
O mio Gesù, io voglio mettermi vicino a Te per investire il tuo sguardo dolce, la tua voce melodiosa, i tuoi modi affascinanti col mio ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio’. Per quell’amore che Ti spinse a cedere alle suppliche della Sovrana Regina, che Ti domandava di trasformare l’acqua in vino, Ti prego di voler compiere il gran miracolo di cambiare la volontà umana nella Divina, onde Questa possa regnare come in Cielo così in terra.
Mamma Santa, tu che dimostrasti tanta sollecitudine nel venire in soccorso a quegli sposi, deh, abbi ora uguale premura nel far regnare sulla terra il Santo Voler di Dio!
Con il mio ‘Ti amo e Ti ringrazio’ Ti accompagno, Gesù, in ogni atto di questa tua prima pubblica autorivelazione. Intendo ripetere ogni tuo atto dentro di me, ringraziarTi in nome di tutti per il dono della Redenzione, come pure intendo, per ogni anima, ricevere il frutto completo di quegli atti.
1 Pater, 10 Ave, 1 Gloria
TERZO MISTERO della LUCE
L'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione
Nella tua Divina Volontà Ti accompagno, Gesù, nell’annuncio del Regno del Padre ed accolgo, per me e per tutti, il tuo invito alla conversione.
Per ripristinare il suo Regno sulla terra il Padre Celeste comunica all’uomo, con la sua Parola, a poco a poco la sua Volontà respinta nell’Eden. Dona quindi per prime le sue Leggi e Statuti e poi, ecco la Buona Novella della Redenzione, con l’Incarnazione e il Sacrificio della Parola stessa, il Verbo, il quale è la rivelazione del Padre e della Sua Volontà all’umanità. Per compiere lo scopo della sua venuta sulla terra, la Redenzione completa dell’uomo, Gesù ci dona ora le Verità sul ‘vivere nel Divin Volere’, le parole che riguardano il Suo Regno ‘come in Cielo così in terra’, e che, come il Fiat Creante, possiedono la virtù di comunicare il bene che contengono a coloro che, disposti, vogliono riceverle.
Metto i miei piedi nei tuoi, Gesù, per camminare insieme a te, con i tuoi stessi passi, sulle strade della Palestina, mentre ascolto il suono della tua voce giungere dolce e melodioso al mio orecchio:
"Io nel venire sulla terra venni a manifestare la mia dottrina Celeste, a far conoscere la mia Umanità, la mia Patria, e l’ordine che la creatura doveva tenere per raggiungere il Cielo, in una parola, il Vangelo; ma della mia Volontà quasi nulla o pochissimo dissi, quasi la sorvolai, facendo capire che la cosa che più M’importava era la Volontà del Padre mio. Dei suoi pregi, della sua altezza e grandezza, dei grandi beni che la creatura riceve col vivere nel mio Volere, quasi nulla dissi, perché la creatura, essendo troppo bambina nelle cose celesti, non avrebbe capito nulla, solo le insegnai a pregare: Fiat Voluntas Tua, Sicut in Cælo et in Terra, affinché si disponesse a conoscere questa mia Volontà per amarla e farla, e quindi ricevere i beni che Essa contiene”.
“Come Adamo peccò, Dio gli fece promessa del futuro Redentore; passarono secoli, ma la promessa non venne meno e le generazioni ebbero il bene della Redenzione. Ora come venni dal Cielo e formai il Regno della Redenzione, prima di partire al Cielo feci un’altra promessa più solenne, del Regno della mia Volontà e, questa fu nel Pater Noster; e per darle più valore e per ottenerlo più subito, la feci questa promessa formale nella solennità della mia preghiera, pregando il Padre che facesse venire il suo Regno e la Volontà Divina come in Cielo così in terra. Mi misi Io a capo di questa preghiera, conoscendo che tale era la sua Volontà e che pregato da Me non Mi avrebbe nulla negato, molto più che colla sua stessa Volontà Io pregavo e chiedevo una cosa dal mio stesso Padre voluta. E dopo averla formata questa preghiera innanzi al mio Padre Celeste, sicuro che Mi veniva accordato il Regno della mia Volontà Divina sulla terra, l’insegnai ai miei Apostoli, affinché l’avessero insegnata a tutto il mondo, perché uno fosse il grido di tutti: ‘Sia fatta la Volontà tua, come in Cielo così in terra’. Promessa più certa e solenne non potrei fare; i secoli per Noi sono come un punto solo e le nostre parole sono atti e fatti compiuti.
Il mio stesso pregare al Padre Celeste: ‘Venga, venga il Regno tuo, sia fatta la Volontà tua come in Cielo così in terra’, significava che colla mia venuta sulla terra il Regno della mia Volontà non veniva stabilito in mezzo alle creature, altrimenti avrei detto: ‘Padre mio, il Regno nostro che già ho stabilito sulla terra sia confermato e la nostra Volontà domini e regni’. Invece dissi: ‘Venga’, ciò significava che deve venire e le creature devono aspettarlo con quella certezza con cui aspettarono il futuro Redentore, perché c’è la mia Volontà Divina legata e compromessa in quelle parole del Pater Noster, e quando Essa si lega, è più che certo ciò che promette”.
"L’importanza del Regno del Fiat Supremo è grandissima, ed Io l’amo tanto che sto facendo più che a nuova Creazione e Redenzione, perché nella Creazione appena sei volte fu pronunziato il mio Fiat Onnipotente per disporla e uscirla tutta ordinata, nella Redenzione parlai, ma siccome non parlai del Regno del mio Volere, che contiene infinite conoscenze e beni immensi, quindi non avevo una materia lunghissima di parole da dire, perché tutto ciò che insegnai era di natura limitata e con poche parole si finiva col farle conoscere. Invece per far conoscere la mia Volontà, ci vuole assai, la sua storia è lunghissima, racchiude un’eternità, senza principio e senza fine, perciò per quanto dico tengo sempre da dire, perciò sto dicendo, oh, quanto di più! Essendo più importante di tutto, contiene più conoscenze, più luce, più grandezze, più prodigi, quindi son necessarie più parole. Molto più che, quanto più faccio conoscere tanto più allargo i confini del mio Regno da dare ai figli che lo possederanno. Perciò ogni cosa che manifesto della mia Volontà, è una nuova creazione che faccio nel Regno mio, da farle godere e possedere a coloro che avranno il bene di conoscerlo. Ed ecco si richiede perciò grande attenzione nel manifestarle".
Ed io mi fondo in Te, Gesù, e, prendendo la tua Parola come vita della mia parola, adoro e ringrazio la Maestà Suprema a nome di tutte le creature per aver manifestata e comunicata la sua Divina Volontà all’umanità: prima come Legge e Comandamenti, poi come rimedio ad ogni male e Salvezza tramite il Vangelo, ed infine come pienezza di vita per la creatura con il donarle le conoscenze e la Vita nel Voler Divino.
Pater, 10 Ave, Gloria
QUARTO MISTERO della LUCE
La Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor
Mentre Ti contemplo, Gesù, Sole Divino, nella tua trasfigurazione sul Tabor, Ti chiedo di trasfondere tutte le volontà umane nei raggi fulgidissimi della tua Volontà Divina.
Con le conoscenze e le verità sul vivere nella Divina Volontà, Gesù manifesta la sua Divinità: manifesta come la sua Divina Volontà operava con la sua umana volontà; manifesta la vita interiore del Verbo Incarnato; si trasfigura davanti all’anima per renderla partecipe della sua stessa Divinità, per trasformarla e trasfigurarla in Sé. E l’anima che vive nella Divina Volontà non ha timore, ma proclama ed effonde la Divinità di Cristo in ogni suo piccolo atto; il suo stesso essere è la tenda che ella prepara come dimora permanente per Gesù e per tutta la Corte Celeste.
Gesù, moltiplico i miei ‘Ti amo e Ti adoro’ nel tuo Volere per ascoltare con lo stesso Amore trinitario i segreti del tuo agire divino:
"E’ mio solito fare prima le cose minori, come preparativo alle cose maggiori, e queste come corona delle cose minori. Quest’ordine lo tenni pure nella Redenzione: la mia nascita fu senza strepito; la mia infanzia, senza splendore di cose grandi innanzi agli uomini; la mia Vita di Nazareth fu tanto nascosta che vissi come ignorato da tutti; nella Vita pubblica ci fu qualche cosa di grande, ma pure, chi conobbe la mia Divinità? Passavo in mezzo alle turbe come un altro uomo"
Ma questi, Gesù, sono i tempi in cui manifesti i finora nascosti splendori dell’operato della Volontà Divina nella tua SS. Umanità:
"Il mio Amore vuole sfogo e vuol far conoscere gli eccessi che operava la mia Divinità nella mia Umanità a pro delle creature, che superano di gran lungo gli eccessi che operava esternamente la mia Umanità. Ecco pure perché ti parlo spesso del vivere nel mio Volere, che finora non ho manifesto a nessuno; al più hanno conosciuto l’ombra della mia Volontà, la grazia, la dolcezza che il farla Essa contiene, ma penetrarvi dentro, abbracciare l’immensità, moltiplicarsi con Me e penetrare ovunque, anche stando in terra, e in Cielo e nei cuori, deporre i modi umani ed agire coi modi divini, questo non è conosciuto ancora, tanto che a non pochi comparirà strano e chi non tiene aperta la mente alla luce della verità non ne comprenderà un’acca; ma Io a poco a poco Mi farò strada manifestando ora una verità, ora un’altra di questo vivere nel mio Volere, che finiranno col comprenderlo.
Ora, il primo anello che congiunse il vero vivere nel mio Volere fu la mia Umanità. La mia Umanità immedesimata con la mia Divinità nuotava nel Voler Eterno ed andava rintracciando tutti gli atti delle creature per farli suoi e dare al Padre da parte delle creature una gloria divina, e portare a tutti gli atti delle creature il valore, l’amore, il bacio del Voler Eterno. In questo ambiente del Voler Eterno Io vedevo tutti gli atti delle creature possibili a farsi e non fatti, gli stessi atti buoni malamente fatti, ed Io facevo i non fatti e rifacevo i malamente fatti. Ora, questi atti non fatti e fatti solo da Me stanno tutti sospesi nel mio Volere, ed aspetto le creature che vengano a vivere nel mio Volere e che ripetano nella mia Volontà ciò che feci Io.
Dovevo prima far conoscere ciò che fece e soffrì la mia Umanità al di fuori, per poter disporre le anime a conoscere ciò che fece la mia Divinità al di dentro; la creatura è incapace di comprendere tutto insieme il mio operato, perciò vado a poco a poco manifestandomi. Poi avrò stuolo di anime, che vivendo nel mio Volere rifaranno tutti gli atti delle creature, ed avrò la gloria di tanti atti sospesi fatti solo da Me, anche dalle creature e, queste, di tutte le classi: Vergini, sacerdoti, secolari, a seconda del loro ufficio non più umanamente opereranno, ma penetrando nel mio Volere, i loro atti si moltiplicheranno per tutti in modo tutto divino, ed avrò la gloria divina da parte delle creature di tanti Sacramenti ricevuti ed amministrati in modo umano, altri profanati, altri infangati dall’interesse, di tante opere buone in cui resto più disonorato che onorato. Lo sospiro tanto questo tempo! e tu prega e sospiralo insieme con Me".
Oh, mio Sole, mio bello! Voglio proprio entrare nel centro, affinché resti tutta inabissata in questa luce purissima. Fate, o Sol Divino, che questa luce mi preceda innanzi, mi segua d’appresso, mi circondi da per ogni dove, s’intrometta in ogni intimo nascondiglio del mio interno, acciocché consumato il mio essere terreno, lo trasformate tutto nel vostro Essere Divino.
Oh, mio tutto e bello Gesù! Se per pochi momenti che Vi manifestate in questa vita comunicate tanta pace, in modo che si possono soffrire i più dolorosi martiri, le pene più umilianti con la più perfetta tranquillità - mi sembra un misto di pace e di dolore - che sarà in Paradiso? Oh, quanto sei bello, tutto bello, o mio dolce Gesù!
Ancora una volta, Vita mia, Gesù, mi fondo tutta nella tua SS. Umanità e Divinità, parte per parte, perché la Divina Volontà sta nel centro della tua Umanità e chi vive in Essa vive in questo centro e da esso effonde luce dovunque e a tutti. Fondo quindi, Gesù, la mia intelligenza nella tua Intelligenza, la mia memoria nella tua Memoria, la mia volontà nella Divina Volontà. Fondo il mio sguardo nel tuo sguardo, Gesù, il mio olfatto nel tuo, la mia voce nella tua voce, il mio udito nel tuo. Fondo le mie mani e le mie opere nelle tue mani e nelle tue opere; il mio palpito e respiro nel tuo palpito e respiro e la circolazione del mio sangue nella circolazione del tuo Sangue, o mio amato Gesù.
Pater, 10 Ave, Gloria
QUINTO MISTERO della LUCE
L'Istituzione dell'Eucaristia
Nella tua Divina Volontà mi rendo presente, o Gesù, all’atto dell’istituzione della tua SS. Eucaristia e mi unisco, Vita mia, a tutta la Corte Celeste che, in estatica, profonda adorazione contempla il tuo umile, divino annichilimento in quel poco pane e poco vino.
Il frutto completo della Santissima Eucaristia è il divenire l’anima stessa un’ostia vivente, sempre e continuamente, per la Divina Volontà regnante in lei come Vita, la quale è la fonte stessa dei Sacramenti. Come l’anima si fonde nella Divina Volontà e vive e opera in Essa, ella trova, presente e in atto, lo stesso atto di Gesù di istituire l’Eucarestia e di comunicarsi alle anime. Ella partecipa a questo atto come se fosse suo, si dà a tutti insieme con Gesù e, allo stesso tempo, diviene il deposito della sua Vita Sacramentale, ricevendolo degnamente per tutti i comunicandi e anche per coloro che non lo ricevono, proprio come Gesù ricevette Se stesso in tutte le anime. E tutto questo l’anima può farlo per l’esuberante eccesso d’amore della Divina Volontà regnante in lei.
Mio dolce Gesù, (dopo aver lavato i piedi degli apostoli) Ti alzi, dolente come sei e quasi corri all’altare dov’è preparato il pane e il vino per la consacrazione. Ti vedo, Cuor mio, che prendi un aspetto tutto nuovo e non mai visto. La tua Divina Persona prende un aspetto tenero, amoroso, affettuoso: i tuoi occhi sfolgorano luce più che se fossero soli; il tuo volto roseo è splendente, le tue labbra sorridenti e brucianti di amore; le tue mani creatrici si mettono in atteggiamento di creare. Ti vedo, Amor mio, tutto trasformato: la Divinità pare come se traboccasse fuori dell’Umanità.
Cuor mio e Vita mia, Gesù, questo tuo aspetto non mai visto chiama l’attenzione di tutti gli Apostoli: sono presi da un dolce incanto e non osano neppure fiatare. La dolce Mamma corre in spirito ai piedi dell’altare a mirare i portenti del tuo amore. Gli Angeli scendono dal Cielo e si domandano tra loro: “Che c’è? Che c’è? Sono vere follie, veri eccessi: un Dio che crea, non il cielo o la terra, ma Se stesso! E dove? Dentro la materia vilissima di poco pane e poco vino!”
Ma mentre sono tutti intorno a Te, o Amore insaziabile, vedo che prendi il pane fra le mani, l’offri al Padre e sento la tua voce dolcissima che dice:
“Padre Santo, grazie Ti sian rese, ché sempre esaudisci il Figlio tuo. Padre Santo, concorri meco. Tu, un giorno, Mi mandasti dal Cielo in terra ad incarnarmi nel seno della Mamma mia, per venire a salvare i nostri figli; ora permettimi che M’incarni in ciascun’ostia per continuare la loro salvezza ed essere vita di ciascuno dei miei figli. Vedi, o Padre, poche ore restano della mia vita: chi avrà cuore di lasciare i miei figli orfani e soli? Molti sono i loro nemici, le tenebre, le passioni, le debolezze cui vanno soggetti; chi li aiuterà? Deh! Ti supplico che rimanga in ciascun’ostia, per essere vita di ognuno, e quindi mettere in fuga i nemici ed essere loro luce, forza, aiuto in tutto. Altrimenti, dove andranno? Chi li aiuterà? Le nostre opere sono eterne, il mio amore è irresistibile; non posso né voglio lasciare i miei figli”.
Il Padre S’intenerisce alla voce tenera ed affettuosa del Figlio. Scende dal Cielo, è già sull’altare ed unito con lo Spirito Santo a concorrere col Figlio. E Gesù con voce sonora e commovente pronunzia le parole della consacrazione e, senza lasciare Se stesso crea Se stesso in quel pane e vino.
“Onde voglio farti conoscere la causa perché volli ricevere Me stesso nell’istituire il Santissimo Sacramento. Il prodigio era grande ed incomprensibile a mente umana: la creatura ricevere un Uomo e Dio, racchiudere nell’essere finito l’Infinito ed a questo Essere Infinito dargli gli onori divini, il decoro, l’abitazione degna di Lui! Era tanto astruso ed incomprensibile questo mistero, che gli stessi Apostoli, mentre credettero con facilità all’Incarnazione ed a tant’altri misteri, dinanzi a questo rimasero turbati ed il loro intelletto ricalcitrava alla credenza e ci volle il mio dire ripetuto per arrenderli. Quindi, come fare? Io che Lo istituivo dovevo pensarci a tutto, ché mentre la creatura doveva ricevermi, alla Divinità non dovevano mancare gli onori, il decoro divino, l’abitazione degna di Dio. Perciò, mentre istituivo il Santissimo Sacramento, la mia Volontà Eterna unita alla mia volontà umana fece presenti tutte le ostie che fino alla fine dei secoli dovevano subire la consacrazione sacramentale, ed Io una per una le guardai e le consumai, e vidi la mia Vita Sacramentale in ogni Ostia, palpitante, che voleva darsi alle creature. La mia Umanità, a nome di tutta l’umana famiglia prese l’impegno per tutti e diede l’abitazione in Sé stessa a ciascun’Ostia, e la mia Divinità - che era inseparabile da Me - circondò ogni Ostia Sacramentale con onori, lodi e benedizioni divine per fare degno decoro alla mia Maestà. Sicché ogni Ostia Sacramentale fu deposta in Me e contiene l’abitazione della mia Umanità ed il corteggio degli onori della mia Divinità; altrimenti come potevo discendere nella creatura? E fu solo per questo che tollerai i sacrilegi, le freddezze, le irriverenze, le ingratitudini, essendo che ricevendo Me stesso misi in salvo il mio decoro, gli onori, l’abitazione che ci voleva alla mia stessa Persona. Se non avessi ricevuto Me stesso, Io non avrei potuto scendere in loro ed a loro sarebbe mancata la via, la porta, i mezzi per ricevermi.
Così è mio solito in tutte le opere mie: le faccio una volta per dare vita a tutte le altre volte che si ripetono, unendole al primo atto come se fosse un atto solo; cosicché la potenza, l’immensità, l’onniveggenza della mia Volontà Mi fece abbracciare tutti i secoli, Mi fece presenti i comunicandi e tutte le Ostie Sacramentali, e ricevetti tante volte Me stesso per far passare da Me, Me stesso in ogni creatura. Per scendere nei cuori delle creature Io dovevo ricevere Me stesso per mettere in salvo i diritti divini e poter dare a loro non solo Me stesso, ma gli stessi atti che Io feci nel ricevermi, per disporle e dargli quasi il diritto di potermi ricevere.
Ora voglio dirti un altro eccesso del mio amore: Chi fa la mia Volontà e vive in Essa, viene ad abbracciare l’operato della mia Umanità, perché Io amo tanto che la creatura si renda simile a Me, e siccome il mio Volere ed il suo sono uno solo, Esso Si prende piacere e, trastullandosi, depone nella creatura tutto il bene che contengo, e faccio il deposito in lei delle stesse Ostie Sacramentali. La mia Volontà che essa contiene le presta e le circonda con decoro, omaggi ed onori divini, ed Io tutto a lei affido, perché sono certo di mettere al sicuro il mio operato, perché la mia Volontà Si fa attore, spettatore e custode di tutti i miei beni, delle mie opere e della mia stessa Vita".
O dolce Amor mio, Tu in quest’ora transustanziasti Te stesso nel pane e nel vino. Deh, fa’, o Gesù, che tutto ciò che dico e faccio, sia una continua consacrazione di Te in me e nelle anime. Dolce mia Vita, quando vieni in me, fa’ che ogni mio palpito, ogni desiderio, ogni affetto, pensiero, parola, possano sentire la potenza della consacrazione sacramentale, in mondo che, consacrato tutto il mio piccolo essere, divenga tante ostie per dare Te alle anime. O Gesù, dolce Amor mio, sia io la tua piccola ostia per racchiudere in me, come Ostia vivente, tutto Te stesso.
Vita mia, Gesù, girando in ogni tuo atto voglio fare ciò che fai Tu e, per farmi simile a Te, come Tu Ti sei nascosto nell’Ostia per dare vita a tutti, anch’io nascondo tutto il mio essere in Te e con le mie preghiere e riparazioni fuse nelle tue voglio, insieme a Te, dare vita a tutti. Perciò nascondo in Te i miei pensieri, gli sguardi, le parole, i palpiti, gli affetti, i desideri, i passi, le opere, le preghiere… e, come Tu, amante Gesù, nell’Eucaristia abbracci tutti i secoli, così io li abbraccio insieme a Te e, stretta a Te, voglio essere pensiero di ogni mente, parola di ogni lingua, desiderio d’ogni cuore, passo d’ogni piede, opera d’ogni braccio… Così, mio dolce Gesù, voglio stornare dal tuo Cuore il male che vogliono farTi tutte le creature e sostituire a tutto questo male tutto il bene che trovo a mia disposizione nella tua Divina Volontà. Con questi pegni divini nelle mani mi unisco a Te nel chiedere all’Eterno Padre salvezza, santità, amore per tutte le anime.
Guidata dalla Mamma Celeste, Ti accompagno quindi, amabile mio Gesù, con i miei atti di ringraziamento e di riparazione, nelle gioie e dolori della tua Vita Eucaristica: prendo parte all’atto in cui istituisci la SS. Eucaristia e ricevo in deposito la tua Vita Sacramentale; partecipo all’atto di ricevere Te stesso, per poterTi ricevere io stessa nella degna dimora della tua Umanità e con il decoro e gli onori della tua Divinità e, faccio la stessa cosa per ogni anima. Ti ricambio, Amor mio, a nome di tutti, con il tuo stesso Amore Divino; Ti riparo le offese e i sacrilegi commessi contro il tuo SS. Sacramento; prego perché tutti si dispongano a riceverTi ed impetro il frutto completo del Sacramento per tutti. Porto, quindi, tutta la Creazione intorno a Te, Gesù mio, per lodarTi e glorificarTi con le stesse tue opere, e chiamo pure tutti gli Angeli ed i Santi intorno a Te ad adorarTi. Rinnovo, infine, e confermo, il mio desiderio di vivere in comunione perenne con Te, Vita mia, nella Unità della tua Divina Volontà.
Pater, 10 Ave, Gloria, Salve Regina
Litanie alla Divina Volontà
Padre, nella Tua Volontà
illuminaci
Figlio, nella Tua Volontà
trasformaci
Spirito Santo, nella Tua Volontà
santificaci
DIVINA VOLONTA’, faro luminoso del Padre
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, faro redentivo del Figlio
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, faro santificante dello Spirito Santo
Venga il Tuo Regno
FIAT creante, sostegno della Creazione
Venga il Tuo Regno
FIAT redimente in Gesù nostra salvezza
Venga il Tuo Regno
FIAT santificante che ci modelli nella Santità della Trinità
Venga il Tuo Regno
FIAT Supremo, che trasformi l’umano in Divino
Venga il Tuo Regno
FIAT conquistante, che rapisci le umane volontà
Venga il Tuo Regno
FIAT Divino, che riallacci la Divinità con l’umanità
Venga il Tuo Regno
DIVINA VOLONTA’, trasformatrice dei Cuori
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, depositaria della Divina Volontà nelle anime
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, forza invincibile
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, Luce dell’umanità
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, parte operante nella Trinità
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, stella che riflette la Divinità
Venga il Tuo Regno
FIAT Divino, ordine della creazione
Venga il Tuo Regno
FIAT regnante nelle anime pacifiche
Venga il Tuo Regno
FIAT redentivo con la discesa del Verbo
Venga il Tuo Regno
FIAT trionfante nella Vergine Maria
Venga il Tuo Regno
FIAT parlante in tutta la Creazione
Venga il Tuo Regno
FIAT operante nel silenzio dei cuori
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, stella della Divinità
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, modello dell’Essere Supremo
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, dispensatrice degli attributi divini
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, eco divino di tutta la Creazione
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, Tabernacolo di Maria SS.
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, specchio della Santità Divina
Venga il Tuo Regno
SS. TRINITA’, fonte di unità
Venga il Tuo Regno
SS. TRINITA’, essenza di santità
Venga il Tuo Regno
SS. TRINITA’, unione perfetta di Volontà
Venga il Tuo Regno
Prega per noi Regina del Divin Volere:
affinché la Divina Volontà regni sulla terra come in Cielo.
“Nel mio Volere c’è la forza creatrice: da un solo Fiat uscirono miliardi e miliardi di stelle; dal ‘Fiat mihi’ della mia Mamma, da cui la Redenzione ebbe origine, escono miliardi e miliardi di atti di grazia che si comunicano alle anime; Anche il terzo Fiat deve correre insieme con gli altri due Fiat, deve moltiplicarsi all'infinito ed in ogni istante deve dare tanti atti per quanti atti di grazia si sprigionano dal mio Seno. I tuoi atti riempiranno Cielo e terra, si moltiplicheranno con gli atti della Creazione e Redenzione e se ne farà uno solo”.
Consacrazione della volontà umana alla Regina del Cielo
MAMMA dolcissima, eccomi prostrato dinanzi ai piedi del tuo trono per offrirti il mio immenso amore! Qual figlio tuo voglio intrecciare come in un serto profumato tutte le preghiere, le giaculatorie, le promesse che tante volte Ti feci, di non compiere mai più la mia volontà.
MAMMA, io depongo questa bella corona nel tuo grembo come attestato di amore e di ringraziamento: accettala, Ti prego e prendila fra le tue mani per dimostrarmi che gradisci il mio dono. Col tocco delle tue dita materne converti in altrettanti Soli i piccoli atti che cercai di fare nella Volontà di Dio.
O sì, MADRE Regina, il tuo caro figlio vuol offrirti oggi gli omaggi di luce e di Soli fulgidissimi. So bene che Tu ne possiedi già tanti, tuttavia non sono quelli del figlio tuo; io, perciò, voglio darti i miei, per dirTi che Ti amo e che m’impegno di amarTi sempre più.
MAMMA Santa, Tu mi sorridi: deh, con la tua consueta bontà accetta il mio dono ed io Te ne sarò tanto riconoscente!
Quante cose vorrei dirTi! MAMMA, ascolta: Io rinchiudo nel tuo Cuore materno le mie pene, i miei timori, le mie debolezze e tutto l’essere mio, come in luogo di rifugio, mentre Ti consacro senza riserva la mia volontà. Deh, o MADRE mia, accettala, fanne un trionfo della grazia, trasformala in un campo dove la Divina Volontà possa estendere il suo Regno! Questa volontà a Te consacrata ci renderà inseparabili e ci terrà in continui rapporti; le porte del Cielo non si chiuderanno più per me, perché avendoTi affidata la mia volontà, Tu verrai a stare con il tuo figlio in terra e il tuo figlio andrà a vivere con la sua MAMMA in Cielo. Oh, come sarò felice allora!
Senti, MAMMA carissima: per rendere più solenne questa consacrazione io chiamo qui presenti la Trinità Sacrosanta, gli Angeli ed i Santi e dinanzi a tutti protesto con giuramento di fare per sempre solenne rinunzia della mia volontà.
Ed ora, Sovrana REGINA, Ti chiedo come compimento per me e per tutti la tua Santa Benedizione. Scenda essa come celeste rugiada sui peccatori e li converta, sopra gli afflitti e li consoli, sopra il mondo intero e lo trasformi nel bene, sulle anime purganti e smorzi loro il fuoco che le brucia. La tua benedizione materna sia pegno di eterna salvezza a tutte le anime.
Così sia.
Benedizione
Sovrana Regina, stando nella Divina Volontà, Ti chiedo per me e per tutti la tua Santa Benedizione.
Scenda essa come celeste rugiada sui peccatori e li converta, sopra gli afflitti e li consoli, sopra il mondo intero e lo trasformi nel bene, sulle anime purganti e smorzi loro il fuoco che le brucia. La tua Benedizione materna sia pegno di eterna salvezza a tutte le anime!
Nella Divina Volontà Maria SS. ci benedica, ci preservi da ogni male e pronunci in noi il suo Fiat!
Gesù, sperdi la mia volontà nella Tua e dammi la Tua per vivere.