Il Santo Rosario nella Divina Volontà
MISTERI della GIOIA
Meditazioni tratte dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta
Signore, apri le mie labbra e la Tua Volontà in me preghi e lodi.
Mio Gesù, entro nel mare immenso della tua Volontà, fisso la mia volontà nella Tua e Ti chiedo la tua Volontà come Vita mia, come Vita di ogni mio atto, interno, esterno, volontario, involontario. Che tutto sia nella tua Divina Volontà, Signore, per darTi il ricambio di amore, adorazione, gloria, come se tutte le creature Ti dessero questo contraccambio completo.
Gesù, Ti amo con la Tua Volontà!
Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te, come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero darGli tutte le creature.
E Tu, Mamma Santa, porgi la mano alla tua piccola figlia e fammi valicare il mare del tuo amore affinché, col tuo stesso amore, io possa più facilmente chiedere che venga il Regno del FIAT Divino.
Faccio mia la tua adorazione al mio Creatore; faccio mie le tue preghiere, le tue suppliche e i tuoi sospiri per chiedere per mezzo loro il Regno del FIAT Divino.
Mamma mia, come Tu attirasti il Verbo dal Cielo per farLo scendere sulla terra nel tuo seno, così fa’ muovere il FIAT Supremo dalla sua Sede Celeste perché venga a regnare sulla terra in tutte le creature.
“Vieni, o Volere Supremo, a regnare sulla terra! Investi tutte le generazioni! Vinci e conquista tutti!”
O Dio, vieni a regnare in noi!
Signore, venga presto il Tuo Volere!
Gesù, credo nel Tuo Amore verso di me. Prendo tutto e tutti nella Tua Volontà, perché Ti amo; e voglio amarTi, lodarTi, glorificarTi, ringraziarTi, benedirTi, ripararTi, adorarTi, per me e per tutti, nel Tuo Divino Volere, per la Tua maggiore gloria e per la santificazione universale.
PRIMO MISTERO della GIOIA
L'Annuncio dell'Arcangelo Gabriele a Maria Santissima
Ti seguo, o Divina Volontà, nel Concepimento del Verbo e, stando in Te, faccio compagnia al piccolo Prigioniero Gesù nel seno della Mamma sua.
Girando negli atti del Fiat della Redenzione scopriamo quanto importante sia per ognuno di noi il fare ed il vivere di Volontà Divina.
“Fammi pronunziare il mio ‘Fiat’ sull’anima tua - ci chiede la Vergine-Madre Maria SS. - Ma per far ciò, voglio il tuo ‘fiat’. Sempre in due si fanno le opere più grandi. Dio stesso non voleva fare da solo, ma volle me insieme, per formare il gran prodigio dell’Incarnazione, e nel mio ‘Fiat’ e nel Loro si formò la vita dell’Uomo Dio, si aggiustarono le sorti dell’umano genere, il Cielo non fu più chiuso e tutti i beni vennero racchiusi in mezzo ai due ‘Fiat’. Perciò, pronunciamoli insieme: ‘Fiat! Fiat!’ e nel mio amore materno chiuderò in te la vita della Divina Volontà”.
Mamma Santa, eccomi sulle tue ginocchia materne per apprendere le tue lezioni divine. Le tue parole dolcissime come balsamo sanino le ferite della mia misera volontà umana e, scendendo potenti nel mio cuore, formino una nuova creazione, per formare il germe della Divina Volontà nell'anima mia. Ascolto con attenzione i tuoi insegnamenti:
“Figlia mia, ascoltami dunque. Nel trascorrere della mia vita in Nazareth, il FIAT Divino continuava ad allargare in me il suo Regno; se ne serviva dei più piccoli atti miei, anche dei più indifferenti, qual era il mantenere l’ordine nella piccola casetta, accendere il fuoco, spazzare, e tutti quei servizi che si usano nelle famiglie, per farmi sentire la sua vita palpitante nel fuoco, nell'acqua, nel cibo, nell'aria che respiravo; ed investendoli, formava sopra i miei piccoli atti mari di luce, di grazia, di santità, perché dove regna il Divin Volere, ha la potenza di formare, dai piccoli nonnulla, nuovi cieli di bellezza incantevole, perché Esso, essendo immenso, non sa fare cose piccole, ma con la sua potenza avvalora i nonnulla e ne forma le cose più grandi, da far strabiliare cieli e terra. Tutto è santo, tutto è sacro, per chi vive di Volontà Divina.
Io vedevo il Cielo aperto ed il Sole del Verbo Divino alle sue porte, come per guardare su chi doveva prendere il suo volo, per rendersi celeste prigioniero di una creatura. Le Divine Persone della Trinità Sacrosanta guardavano la terra non più come estranea a Loro, perché c’era la piccola Maria che, possedendo la Divina Volontà, aveva formato il Regno Divino, dove il Verbo poteva scendere sicuro, come nella sua propria abitazione, nella quale trovava il Cielo ed i tanti soli dei tanti atti di Volontà Divina fatti nell'anima mia. La Divinità rigurgitò d’amore e, togliendosi il manto di Giustizia che da tanti secoli aveva tenuto con la creatura, le Divine Persone si coprirono con il manto di misericordia infinita e decretarono tra Loro la discesa del Verbo.
La Mamma tua si sentiva incendiata d’amore e facendo eco all'amore del Mio Creatore, volevo formare un solo mare d’amore, affinché scendesse in esso il Verbo sulla terra. Le mie preghiere erano incessanti e, mentre pregavo nella mia stanzetta, un Angelo venne spedito dal Cielo come messaggero del gran Re; mi si fece davanti ed inchinandosi mi salutò: ‘Ave, o Maria, Regina nostra; il FIAT Divino ti ha riempita di grazia. Già ha pronunziato il Fiat che vuol scendere; già è dietro le mie spalle; ma vuole il tuo Fiat per formare il compimento del Suo Fiat’.
Ad un annuncio sì grande, da me tanto desiderato, ma che non avevo mai pensato di essere io la eletta, io restai stupita ed esitai un istante; ma l’Angelo del Signore mi disse: ‘Non temere, Regina nostra, Tu hai trovato grazia presso Dio. Tu hai vinto il Tuo Creatore; perciò, per compiere la vittoria, pronunzia il tuo Fiat.
Io pronunciai il Fiat, ed oh, meraviglia! I due Fiat si fusero insieme, ed il Verbo Divino scese in Me. Il mio Fiat, avvalorato dallo stesso valore del Fiat Divino, formò dal germe della mia umanità, la piccina, piccina Umanità che doveva racchiudere il Verbo e così fu compiuto il gran prodigio dell’Incarnazione.
Oh potenza del Fiat Supremo! Tu mi innalzasti tanto da rendermi potente, fino a poter creare io in me quell'Umanità che doveva racchiudere il Verbo Eterno, che cieli e terra non potevano contenere! I cieli si scossero e tutta la Creazione si atteggiò a festa e, tripudiando di gioia, echeggiavano intorno la casetta di Nazareth, per dare gli omaggi e gli ossequi al Creatore umanato e, nel loro muto linguaggio dicevano: ‘Oh, prodigio dei prodigi! L’Immensità Si è rimpicciolita, la Potenza Si è resa impotente, la sua Altezza inarrivabile Si è abbassata fino nell'abisso del seno di una Vergine, e nel medesimo tempo è restato Piccolo ed Immenso, Potente ed Impotente, Forte e Debole!’ ”
Sovrana Mamma mia, agli atti tuoi unisco i miei per formarne di tutti uno solo e per chiedere insieme a Te l’avvento del Regno del Volere Divino.
Mentre considero il concepimento del Verbo, nascondo nel tuo seno materno il mio continuo Ti amo e tutte le mie pene per rendere ardente omaggio al Figlio di Dio. Per quel medesimo smisurato amore che Lo fece discendere dal Cielo nella piccola prigione del tuo seno, offrendogli tutti i suoi atti uniti ai miei, io Gli chiedo di concederci presto il Regno della Sua Volontà Divina.
Regina del Divino Volere prendimi sulle tue ginocchia materne e insegnami a vivere solo di Volontà Divina.
“Quante sorprese in questo Volere sì Santo!
E quello che è più, aspetta la creatura per tenerla a giorno delle sue opere, per farle conoscere quanto l’ama e per farle un dono di quello che fa”.
Pater, 10 Ave, Gloria.
SECONDO MISTERO della GIOIA
La Visita di Maria SS. a S. Elisabetta
Rimanendo in Te, Divina Volontà, seguo la Vergine Maria che, sentendosi Madre di Gesù, va in cerca di cuori da santificare. Sono presente all'incontro con Elisabetta ed il piccolo Giovanni santificato nel grembo della madre sua.
La Vergine SS. poté operare tanti prodigi nell'incontro con l’anziana parente Elisabetta perché la Divina Volontà possedeva in Lei il suo posto regio. La Divina Volontà fa cose grandi ed inaudite ovunque Essa regna.
“Se anche tu - ci invita la dolce Madre - lascerai regnare il Divin Volere nell’anima tua, diverrai tu pure la portatrice di Gesù alle creature, sentirai anche tu l’irresistibile bisogno di darLo a tutti!”
Mamma Santa, eccomi attenta al tuo racconto.
“Figlia mia, partii dunque da Nazareth accompagnata da San Giuseppe, affrontando un lungo viaggio e valicando montagne per andare a visitare nella Giudea Elisabetta che, a tarda età, era miracolosamente diventata madre.
Premurosamente mi recai alla casa di Elisabetta. Essa mi venne incontro festante. Al saluto che le diedi, successero fenomeni meravigliosi. Il mio Piccolo Gesù esultò nel mio seno e fissando coi raggi della propria Divinità il piccolo Giovanni nel seno della madre sua, lo santificò, gli diede l’uso di ragione e gli fece conoscere che Egli era il Figlio di Dio. Giovanni allora sussultò così fortemente di amore e di gioia, che Elisabetta si sentì scossa; colpita anch'essa dalla luce della Divinità del Figlio mio, conobbe che io ero diventata la Madre di Dio e, nell'enfasi del suo amore, tremebonda di gratitudine, esclamò: ‘Donde a me tanto onore, che la Madre del Signore mio venga a me?’
Io non negai l’altissimo mistero, anzi lo confermai umilmente, inneggiando a Dio col canto del Magnificat.
Figlia mia, chi potrà mai dirti quanto bene abbia recato la mia visita ad Elisabetta, a Giovanni, a tutta quella casa? Ognuno restò santificato, pieno d’allegrezza, avvertì gioie insolite, comprese cose inaudite e Giovanni, in particolare, ricevette tutte le grazie che gli erano necessarie per prepararsi ad essere il Precursore del Figlio Mio”.
Mamma mia, voglio rinchiudermi in Te per poter rimanere col mio Piccolo Gesù e tenerGli compagnia. Ma io vedo che il mio Bambinello già incomincia a soffrire nel tuo seno tante agonie e tante morti quante sono le ripulse che l’uomo oppone alla Volontà Divina ed osservo che Tu, Madre dolcissima, vorresti subito prendere su di Te tutte queste morti per soddisfare la Suprema Volontà.
O Gesù, io mi sento straziare il cuore vedendoTi agonizzare così piccino ancora, perciò mio tenero Bambinello, voglio dar tante volte vita al FIAT Divino nell'anima mia quante sono le volte che le creature l’hanno respinto, altrettante voglio far morire il mio volere quante sono le volte in cui esse diedero vita alla loro propria volontà. Sì, io voglio far scorrere il flusso della Tua stessa Volontà Divina nella tua piccola Umanità, affinché l’agonia e la pena di morte che Tu soffri sia meno straziante. Voglio contemplare tutte le tue pene, per suggellarle col mio Ti amo, Ti benedico, Ti ringrazio.
Caro mio Piccino Gesù, voglio portare la vita della Tua Volontà nell'angusto carcere della tua prima dimora sulla terra, per diradare le tenebre in cui Ti trovi; voglio imprimere il mio bacio, il mio Ti amo sulle tenere tue membra costrette all’immobilità, per chiederTi, per i meriti di queste tue stesse sofferenze, che il Tuo Voler Divino abbia moto nelle creature e, mediante la sua Luce, ponga in fuga la notte dell’umano volere e formi il giorno perenne del Tuo FIAT. Per ottenere il mio intento, io chiamo in mio aiuto tutti gli atti della Tua Volontà Divina, chiamo il Cielo con l’esercito delle sue stelle intorno a Te, chiamo il sole con la forza della sua luce e del suo calore, il vento con l’impetuosità del suo impero, il mare con le sue onde fragorose, chiamo la Creazione tutta; animando ogni cosa con la mia voce, io voglio offrirTi in nome di tutti il Regno del Tuo FIAT Divino.
Pater, 10 Ave, Gloria
TERZO MISTERO della GIOIA
La Nascita di Gesù Bambino nella grotta di Betlemme
Unita, fusa, con la SS. Madre ed il suo Celeste Bimbo, m’immergo anch’io, Divina Volontà, nei tuoi mari di luce per contemplare il pieno meriggio: il Verbo Divino in mezzo a noi!
La Divina Volontà è esigente e vuole tutto, anche il sacrificio delle cose più sante e, a seconda delle circostanze, il grande sacrificio di privarsi dello stesso Gesù; ma questo è per distendere maggiormente il Suo Regno e per moltiplicare la vita dello stesso Gesù, perché quando la creatura per amore suo si priva di Lui, è tale e tanto il suo eroismo ed il sacrificio, che ha virtù di produrre una vita novella di Gesù, per poter formare un’altra abitazione a Gesù. Ecco perché la Vergine SS. ci invita:
“Sii attento, e sotto qualunque pretesto non negare mai nulla alla Divina Volontà”.
Mi unisco a Te, piccolo Gesù, per ascoltare il racconto della dolce Madre.
“Il piccolo Gesù, spasimante d’amore, stava in atto di muovere il passo per uscire alla luce del giorno. La Mamma tua sentiva che non Lo poteva più contenere dentro di sé. Mari di luce e d’amore mi inondavano, e come dentro un mare di luce lo concepii, così dentro un mare di luce uscì dal mio seno materno. Per chi vive di Volontà Divina tutto è luce e tutto si converte in luce.
Onde in questa luce io, rapita, aspettavo di stringere fra le mie braccia il mio piccolo Gesù e, come uscì dal mio seno, sentii i suoi primi vagiti amorosi. E l’Angelo del Signore me lo consegnò fra le mie braccia ed io me Lo strinsi forte forte al mio Cuore e Gli diedi il mio primo bacio ed il piccolo Gesù mi diede il suo.
Era mezzanotte quando il piccolo Re neonato uscì dal mio seno materno. Ma la notte si cambiò in giorno; Colui che era Padrone della luce metteva in fuga la notte dell’umana volontà, la notte del peccato, la notte di tutti i mali. Tutte le cose create correvano per inneggiare in quella piccola Umanità il loro Creatore. Il sole, il vento, i cieli, la terra, il mare… tutte le cose create riconobbero che il loro Creatore già stava in mezzo a loro e tutte facevano a gara ad inneggiarLo. Gli stessi Angeli, formando luce nell’aria, con voci melodiose da potersi sentire da tutti, dicevano: ‘Gloria a Dio nel più alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!’
Come io ricevetti il piccolo Gesù fra le mie braccia e Gli diedi il mio primo bacio, sentii il bisogno d’amore di dare del mio al mio Figlio Bambino e, porgendoGli il mio seno, Gli diedi latte abbondante, latte formato dallo stesso FIAT Divino nella mia persona per alimentare il piccolo Re Gesù. Ma chi può dirti ciò che io provavo nel far ciò e i mari di grazia, d’amore, di santità che mi dava il Figlio mio per contraccambiarmi? Quindi Lo involsi in poveri ma nitidi pannicelli e Lo adagiai nella mangiatoia. Questa era la Sua Volontà ed io non potevo far a meno di eseguirla. Ma prima di fare ciò feci parte al caro San Giuseppe, dandolo nelle sue braccia; ed oh, come gioì, se lo strinse al cuore, ed il dolce Bambinello versò nell’anima sua torrenti di grazia. Io mettevo in moto tutti i miei mari di amore che il Volere Divino aveva formato in me per amarLo, adorarLo e ringraziarLo.
Ed il celeste Pargoletto che faceva nella mangiatoia? Un atto continuo della Volontà del nostro Padre Celeste, che era anche Sua, ed emettendo gemiti e sospiri, vagiva, piangeva e chiamava tutti, col dire nei suoi gemiti amorosi: ‘Venite tutti, figli miei; per amore vostro sono nato al dolore, alle lacrime. Venite tutti a conoscere l’eccesso del mio amore! DateMi un ricetto nei vostri cuori’. E ci fu un via vai di pastori che vennero a visitarLo, ed a tutti dava il suo sguardo dolce ed il suo sorriso d’amore nelle sue stesse lacrime.
Tutta la mia gioia era tenere nel mio grembo il mio caro Figlio Gesù, ma il Volere Divino mi fece intendere che Lo mettessi nella mangiatoia a disposizione di tutti: era il piccolo Re di tutti, quindi avevano il diritto di farsene un dolce pegno d’amore. Ed io, per compiere il Volere Supremo, mi privai delle mie gioie innocenti ed incominciai con le opere e i sacrifici d’ufficio di Madre, di dare Gesù a tutti”.
Mio tenero Bambinello, non appena fosti nato, Tu subito Ti rifugiasti tremante fra le braccia della Mamma Celeste ed Ella Ti strinse al suo seno, Ti baciò, Ti riscaldò, Ti nutrì col suo latte e Ti quietò il pianto. Anch’io, Bambinello Gesù, voglio mettermi in braccio alla Mamma tua e sullo stesso suo bacio io voglio deporre il mio; voglio far scorrere il mio Ti amo nel suo latte verginale, per poterTi nutrire col mio amore. Tutto ciò che Ella Ti fece, voglio fartelo anch’io.
Mio tenero Bimbo, io desidero che Tu aprendo i tuoi occhi alla luce, Ti veda circondato dalle falangi delle opere tue, ciascuna delle quali Ti dica con me: ‘Ti amo, Ti amo, Ti amo! Ti benedico, Ti ringrazio, Ti adoro!’ e con tutte loro vorrei imprimere il mio primo bacio sulle tue labbra infantili!
Vedi, o mio amato Bambino, che non sono sola; con me ho tutto: ho il sole per riscaldarTi e per asciugare le tue lacrime, ho tutte le opere tue. Tu vagisci e singhiozzi perché non Ti vedi amato; ma io col mio Ti amo voglio cantarTi una nenia che Ti riconcilii il sonno, così mi riuscirà più facile invocare da Te, al tuo risveglio, il Regno del Tuo FIAT Divino.
Pater, 10 Ave, Gloria
QUARTO MISTERO della GIOIA
La Presentazione di Gesù al Tempio
Stando in Te, Divina Volontà, vedo che il FIAT Divino chiama la Regina del Cielo all’eroismo del sacrificio d’offrire il Bambinello Gesù per la salvezza del genere umano.
Il Voler Divino gradisce tanto il sacrificio da Lui voluto dalla creatura, che le cede i suoi diritti e la costituisce regina del sacrificio e del bene che sorgerà in mezzo alle creature.
Mio Piccolo Gesù, fusa in Te seguo il racconto della tua dolce Madre:
“Io mi sentivo rapita nel vedere che in ogni pena, lacrime e moto che faceva il mio dolce Gesù, cercava e chiamava la sua Mamma come caro rifugio degli atti suoi e della sua vita. La ripetizione dei suoi atti insieme con me, le sue lacrime, le sue pene, il suo amore, erano come trasfusi insieme e ciò che faceva Lui, facevo io.
Giunto il termine dei quaranta giorni, il caro Bambino, più che mai affogato nel suo Amore, volle ubbidire alla legge e presentarsi al tempio per offrirsi per la salvezza di ciascuno. Era la Divina Volontà che ci chiamava al grande sacrificio e noi, pronti, ubbidimmo. Questo FIAT Divino, quando trova la prontezza nel fare ciò che Lui vuole, mette a disposizione della creatura la sua forza divina, la sua santità, la sua potenza creatrice di moltiplicare quell’atto, quel sacrificio per tutti e per ciascuno, mette in quel sacrificio la monetina di valore infinito, con cui si può pagare e soddisfare per tutti.
Giunti al tempio, ci prostrammo ed adorammo la Maestà Suprema e poi deponemmo il pargoletto Gesù nelle braccia del sacerdote, qual era Simeone, il quale ne fece l’offerta all’Eterno Padre, offrendoLo per la salvezza di tutti; il quale, mentre l'offriva, ispirato da Dio, riconobbe il Verbo Divino ed esultando d’immensa gioia adorò e ringraziò il caro Bambino e, dopo l’offerta si atteggiò a profeta e predisse tutti i miei dolori. Ma quel che più mi trafisse il Cuore fu il sentire che questo Celeste Infante sarebbe stato non solo la salvezza, ma anche la rovina di molti ed il bersaglio delle contraddizioni. Che pena! Che dolore! Se il Volere Divino non mi avesse sostenuta, sarei morta all’istante di puro dolore. Invece mi diede vita per cominciare a formare in me il Regno dei dolori nel Regno della Sua stessa Divina Volontà. Sicché, col diritto di Madre che avevo su tutti, acquistai anche il diritto di Madre e Regina di tutti i dolori. Coi miei dolori acquistai la monetina per pagare i debiti dei figli miei ed anche dei figli ingrati.
Nelle tue pene, negli incontri dolorosi, quando conosci che il Volere Divino vuole qualche sacrificio da te, sii pronta, non ti abbattere, anzi ripeti subito il caro e dolce: ‘Fiat’, cioè: ‘quello che vuoi Tu lo voglio io’ e, con amore eroico, fa’ che il Volere Divino prenda il suo regio posto nelle tue pene, affinché te le converta in monetina di infinito valore con cui potrai pagare così i tuoi debiti e anche quelli dei tuoi fratelli, per riscattarli dalla schiavitù dell’umana volontà e per farli entrare, come figli liberi, nel Regno del FIAT Divino”.
Mio amabile Bambino, io vedo che la volontà umana perseguita la tua Volontà Divina, perché non vuole che Essa regni, ma io voglio far scorrere il mio Ti amo, i miei baci affettuosi e anche il mio volere, nel tuo dolore per riconciliare fra loro la Divina e l’umana volontà e per farne di ambedue una sola. Per chiederTi il tuo FIAT io seguo incessantemente la Mamma mia che Ti porta fra le sue braccia. Mentre Ella cammina voglio farTi sentire il dolce mormorio del mio Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio; perciò lo imprimo passo passo in ogni atomo di terra, in ogni filo d’erba che i suoi santi piedi calpestano. Il mio Ti amo, Ti benedico, Ti ringrazio, Ti segue ovunque per chiederTi il tuo FIAT. In ogni tuo palpito e respiro, sulla tua lingua, nella pupilla dei tuoi occhi, in tutte le gocce del tuo Sangue, nella tua piccola Umanità, in ciascuno dei tuoi santi pensieri, io intendo imprimere il mio Ti amo col mio bacio. Desiderando che Tu trovi questo mio Ti amo nell’amplesso che Ti danno la Mamma Celeste e San Giuseppe, io lo depongo fra le loro braccia e come Tu Ti offri per darmi la Vita, così io voglio offrire la mia esistenza per difendere la tua e per chiedere il trionfo della tua Volontà.
Pater, 10 Ave, Gloria
QUINTO MISTERO della GIOIA
Il ritrovamento del fanciullo Gesù fra i dottori del Tempio
Dodicenne fanciullo Gesù, stando nella tua Divina Volontà mi unisco alla tua dolce Madre ed al caro San Giuseppe nell’accompagnarTi nella tua visita al Tempio in Gerusalemme.
Maria SS. tiene a disposizione nostra l’indicibile sua pena nello smarrimento del Figlio dodicenne al Tempio, affinché anche noi - come Lei - possiamo avere, al momento opportuno, la forza di sacrificare ogni cosa alla Divina Volontà. Quando Ella smarrì il suo Gesù, prevedendo che anche noi ci saremmo smarriti allontanandoci dalla Volontà Divina, Ella si sentì ad un tempo privare del Figlio e di tutti noi, figli suoi, e perciò la sua maternità subì un duplice colpo. Ecco quindi il suo richiamo rivolto a ciascuno di noi:
“Quando sarai in procinto di compiere la tua volontà anziché Quella di Dio, rifletti che abbandonando il FIAT Divino stai per smarrire Gesù e me e per precipitare nel regno delle miserie e dei vizi. Rimani quindi indissolubilmente unito a me ed io ti concederò la grazia di non lasciarti mai più dominare dal tuo volere, ma esclusivamente da Quello Divino”.
Mi dice la tua dolce Mamma:
“Noi continuavamo a trascorrere la vita nella quieta casetta di Nazareth ed il mio caro Figlio cresceva in Grazia ed in Sapienza. Egli da breve tempo aveva raggiunto l’età di dodici anni, quando si andò, secondo l’usanza, a Gerusalemme, per solennizzare la Pasqua. A Gerusalemme ci recammo difilato al tempio e, giuntivi, ci prostrammo con la faccia a terra, adorammo profondamente Dio e pregammo a lungo. La nostra orazione era talmente fervida e raccolta che apriva i Cieli, attirava e legava il Celeste Padre e quindi accelerava la riconciliazione tra Lui e gli uomini. Quanti flagelli non verrebbero risparmiati nel mondo e quanti castighi non si convertirebbero in grazie se tutte le anime si sforzassero di imitare il nostro esempio! Soltanto la preghiera che scaturisce da un’anima in cui regna la Divina Volontà agisce in modo irresistibile sul Cuore di Dio! Essa è tanto potente da vincerLo e da ottenere da Lui le massime grazie. Abbi perciò cura di vivere nel Divin Volere e la Mamma tua, che ti ama, cederà alla tua preghiera i diritti della sua potente intercessione.
Dopo aver compiuto il nostro dovere nel Tempio e di aver celebrata la Pasqua, ci disponemmo a far ritorno a Nazareth. Nella confusione della folla ci sperdemmo; io restai con le donne e Giuseppe si unì agli uomini. Guardai intorno per assicurarmi se il mio caro Gesù fosse venuto con me; però, non avendoLo visto, pensai che Egli fosse rimasto col padre suo Giuseppe. Quale non fu invece lo stupore e l’affanno che provai allorquando, giunti al punto in cui ci dovevamo riunire, non Lo vidi al suo fianco! Provammo tale spavento e tale dolore, che restammo muti ambedue! Affranti dal dolore, ritornammo frettolosamente indietro. Malgrado tutte le nostre ricerche, nessuno ci seppe dir nulla. Il dolore che io provavo incrudiva sempre più procurandomi veri spasimi di morte.
Se Gesù era mio Figlio, Egli era anche il mio Dio; perciò il mio dolore fu tutto in ordine divino, vale a dire, così potente ed immenso da superare tutti gli altri possibili strazi riuniti insieme. Se il FIAT che io possedevo non mi avesse sostenuta continuamente con la sua forza divina, io sarei morta di sgomento.
Riuscita vana ogni ricerca, ritornammo a Gerusalemme. Dopo tre giorni di amarissimi sospiri, di lacrime, di ansie e di timori entrammo nel tempio; io ero tutt’occhi e scrutavo ovunque. Quand’ecco, finalmente, come sopraffatta dal giubilo, scorsi mio Figlio che stava in mezzo ai dottori della Legge! Egli parlava con tale sapienza e maestà, da far rimanere rapiti e sorpresi quanti L’ascoltavano. Al solo vederLo mi sentii ritornare la vita e subito compresi l’occulta ragione del suo smarrimento.
In questo mistero mio Figlio volle dare a me ed a te un insegnamento sublime. Potresti forse supporre che Egli ignorasse ciò che io soffrivo? Tutt’altro, perché le mie lacrime, le mie ricerche, il mio crudo ed intenso dolore si ripercuotevano nel suo Cuore. Eppure, durante quelle ore così penose, Egli sacrificava alla sua Divina Volontà la sua propria Mamma, colei che Egli tanto ama, per dimostrarmi come anch'io un giorno dovessi sacrificare la sua stessa vita al Voler Supremo”.
Mio Divino Gesù, io mi sentirei infelice se non Ti potessi seguire in tutto e se non Ti facessi sempre udire il mio ritornello: ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio!’ Perciò Ti seguo dodicenne al Tempio, quando T’involi dalla tua Mamma e le cagioni l’acerbo dolore del tuo smarrimento. Io faccio scorrere il mio Ti amo nella costernazione della Madre tua e nella tua perdita angosciosa per chiederTi che si smarrisca per sempre l’umana volontà e le creature si decidano di vivere costantemente di sola Volontà Divina. Finalmente depongo il mio Ti amo in quella stessa gioia che ambedue provaste nel ritrovarTi per supplicarTi, o mio Gesù, di far sì che le creature Ti procurino le pure gioie ed i contenti ineffabili che scaturiscono dal felice Regno del Tuo FIAT Divino.
Mia Vita, Gesù, io rimango con Te per suggellare col mio ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio’ ogni tua azione e per chiedere incessantemente il Regno del tuo Volere. Nel cibo che prendi imprimo il mio Ti amo onde domandarTi il cibo della tua Volontà per tutte le creature; nell’acqua che bevi faccio scorrere il mio Ti amo per chiederTi che l’acqua pura del tuo Volere scorra nelle nostre vene e ivi formi la sua vita. Questo mio Ti amo Ti segue ovunque: quando prendi fra le tue mani chiodi e martelli pei tuoi lavori di fabbro io Ti prego d’inchiodare per mezzo suo tutte le volontà umane e di dare libertà di vita al tuo Volere. Quando Ti ritiri nella tua stanzetta per pregare o prendere sonno, io non Ti voglio lasciare solo; mettendomi vicino a Te, se non saprò dirTi altro, Ti sussurrerò incessantemente all’orecchio: ‘Ti amo, Ti adoro’; Ti chiederò colle tue stesse preghiere il Regno del tuo FIAT e col tuo stesso sonno Ti domanderò di addormentare l’umana volontà, affinché essa non abbia più vita.
Pater, 10 Ave, Gloria, Salve Regina
Litanie alla Divina Volontà
Padre, nella Tua Volontà
illuminaci
Figlio, nella Tua Volontà
trasformaci
Spirito Santo, nella Tua Volontà
santificaci
DIVINA VOLONTA’, faro luminoso del Padre
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, faro redentivo del Figlio
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, faro santificante dello Spirito Santo
Venga il Tuo Regno
FIAT creante, sostegno della Creazione
Venga il Tuo Regno
FIAT redimente in Gesù nostra salvezza
Venga il Tuo Regno
FIAT santificante che ci modelli nella Santità della Trinità
Venga il Tuo Regno
FIAT Supremo, che trasformi l’umano in Divino
Venga il Tuo Regno
FIAT conquistante, che rapisci le umane volontà
Venga il Tuo Regno
FIAT Divino, che riallacci la Divinità con l’umanità
Venga il Tuo Regno
DIVINA VOLONTA’, trasformatrice dei Cuori
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, depositaria della Divina Volontà nelle anime
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, forza invincibile
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, Luce dell’umanità
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, parte operante nella Trinità
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, stella che riflette la Divinità
Venga il Tuo Regno
FIAT Divino, ordine della creazione
Venga il Tuo Regno
FIAT regnante nelle anime pacifiche
Venga il Tuo Regno
FIAT redentivo con la discesa del Verbo
Venga il Tuo Regno
FIAT trionfante nella Vergine Maria
Venga il Tuo Regno
FIAT parlante in tutta la Creazione
Venga il Tuo Regno
FIAT operante nel silenzio dei cuori
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, stella della Divinità
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, modello dell’Essere Supremo
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, dispensatrice degli attributi divini
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, eco divino di tutta la Creazione
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, Tabernacolo di Maria SS.
Venga il Tuo Regno
Divina Volontà, specchio della Santità Divina
Venga il Tuo Regno
SS. TRINITA’, fonte di unità
Venga il Tuo Regno
SS. TRINITA’, essenza di santità
Venga il Tuo Regno
SS. TRINITA’, unione perfetta di Volontà
Venga il Tuo Regno
Prega per noi Regina del Divin Volere:
affinché la Divina Volontà regni sulla terra come in Cielo.
“Nel mio Volere c’è la forza creatrice: da un solo Fiat uscirono miliardi e miliardi di stelle; dal ‘Fiat mihi’ della mia Mamma, da cui la Redenzione ebbe origine, escono miliardi e miliardi di atti di grazia che si comunicano alle anime; Anche il terzo Fiat deve correre insieme con gli altri due Fiat, deve moltiplicarsi all’infinito ed in ogni istante deve dare tanti atti per quanti atti di grazia si sprigionano dal mio Seno. I tuoi atti riempiranno Cielo e terra, si moltiplicheranno con gli atti della Creazione e Redenzione e se ne farà uno solo”.
Consacrazione della volontà umana alla Regina del Cielo
MAMMA dolcissima, eccomi prostrato dinanzi ai piedi del tuo trono per offrirti il mio immenso amore! Qual figlio tuo voglio intrecciare come in un serto profumato tutte le preghiere, le giaculatorie, le promesse che tante volte Ti feci, di non compiere mai più la mia volontà.
MAMMA, io depongo questa bella corona nel tuo grembo come attestato di amore e di ringraziamento: accettala, Ti prego e prendila fra le tue mani per dimostrarmi che gradisci il mio dono. Col tocco delle tue dita materne converti in altrettanti Soli i piccoli atti che cercai di fare nella Volontà di Dio.
O sì, MADRE Regina, il tuo caro figlio vuol offrirti oggi gli omaggi di luce e di Soli fulgidissimi. So bene che Tu ne possiedi già tanti, tuttavia non sono quelli del figlio tuo; io, perciò, voglio darti i miei, per dirTi che Ti amo e che m’impegno di amarTi sempre più.
MAMMA Santa, Tu mi sorridi: deh, con la tua consueta bontà accetta il mio dono ed io Te ne sarò tanto riconoscente!
Quante cose vorrei dirTi! MAMMA, ascolta: Io rinchiudo nel tuo Cuore materno le mie pene, i miei timori, le mie debolezze e tutto l’essere mio, come in luogo di rifugio, mentre Ti consacro senza riserva la mia volontà. Deh, o MADRE mia, accettala, fanne un trionfo della grazia, trasformala in un campo dove la Divina Volontà possa estendere il suo Regno! Questa volontà a Te consacrata ci renderà inseparabili e ci terrà in continui rapporti; le porte del Cielo non si chiuderanno più per me, perché avendoTi affidata la mia volontà, Tu verrai a stare con il tuo figlio in terra e il tuo figlio andrà a vivere con la sua MAMMA in Cielo. Oh, come sarò felice allora!
Senti, MAMMA carissima: per rendere più solenne questa consacrazione io chiamo qui presenti la Trinità Sacrosanta, gli Angeli ed i Santi e dinanzi a tutti protesto con giuramento di fare per sempre solenne rinunzia della mia volontà.
Ed ora, Sovrana REGINA, Ti chiedo come compimento per me e per tutti la tua Santa Benedizione. Scenda essa come celeste rugiada sui peccatori e li converta, sopra gli afflitti e li consoli, sopra il mondo intero e lo trasformi nel bene, sulle anime purganti e smorzi loro il fuoco che le brucia. La tua benedizione materna sia pegno di eterna salvezza a tutte le anime.
Così sia.
Benedizione
Sovrana Regina, stando nella Divina Volontà, Ti chiedo per me e per tutti la tua Santa Benedizione.
Scenda essa come celeste rugiada sui peccatori e li converta, sopra gli afflitti e li consoli, sopra il mondo intero e lo trasformi nel bene, sulle anime purganti e smorzi loro il fuoco che le brucia. La tua Benedizione materna sia pegno di eterna salvezza a tutte le anime!
Nella Divina Volontà Maria SS. ci benedica, ci preservi da ogni male e pronunci in noi il suo Fiat!
Gesù, sperdi la mia volontà nella Tua e dammi la Tua per vivere.