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“Parola più bella non potrei dirti che un ti amo, e questo mio ti amo riempie cielo e terra”.

Si faceva ve­dere il mio sempre amabile Gesù, ma tanto afflitto che faceva pietà; ed io gli dicevo: “Che hai, Gesù?” E lui: “Figlia mia, ci saranno e succederanno cose impreviste e all’improvviso, e scoppieranno rivoluzioni da per tut­to. Oh, come peggioreranno le cose!” E tutto afflitto è rimasto in silenzio.

Ed io: “Vita della mia vita, dimmi un’altra parola”. E Gesù come se mi alitasse ha soggiunto: “Ti amo”. Ma in quel ti amo pareva che tutti e tutte le cose ricevessero nuova vita. Ed io ho ripetuto: “Gesù, dì un’altra parola ancora”. E lui:

“Parola più bella non potrei dirti che un ti amo, e questo mio ti amo riempie cielo e terra, circola nei santi, e ricevono nuova gloria; scende nei cuori dei viatori, e chi riceve grazia di conversione e chi di santificazione; penetra in purgatorio e come benefica rugiada piove sulle anime, e ne sentono refrigerio. Gli stessi elementi si sentono investire di nuova vita nel fecondare, nel crescere; sicché tutti avvertono il ti amo del tuo Gesù. E sai quando l’anima si attira un mio ti amo? Quando fon­dendosi in me prende l’attitudine divina e sperdendosi in me fa tutto ciò che faccio io”.

(Libro di Cielo 12° Volume - 28 marzo 1917)