Libro di Cielo - Volume 19°

Agosto 18, 1926 (48)

Gesù incoraggia colui che deve intraprendere la stampa. Potenza degli atti fatti nel Voler Divino. Amore e sua gelosia.

Mentre pregavo, mi son trovata fuori di me stessa e nel medesimo tempo vedevo il reverendo padre[1], che deve occuparsi per la stampa degli scritti sulla Santissima Volontà di Dio, con Nostro Signore vicino che prendeva tutte le conoscenze, effetti e valori che ha manifestato sul Supremo Volere, che cambiati in fili di luce li suggellava nella sua intelligenza, in modo da formare una corona di luce intorno alla sua testa. E mentre ciò faceva, gli ha detto:

“Figlio mio, il compito che ti ho dato è grande, e perciò è necessario che dia molta luce per farti comprendere con chiarezza ciò che ho rivelato, perché a secondo la chiarezza con cui [questi scritti] saranno esposti, così produrranno i loro effetti, benché per sé stessi sono chiarissimi, perché ciò che riguarda la mia Volontà è luce che scende dal cielo, la quale non confonde e abbaglia la vista dell’intelligenza, ma tiene virtù di rafforzare e chiarire l’intelletto umano, per farsi comprendere ed amare, e di gettare nel fondo dell’anima il principio della sua origine, lo scopo vero per cui [l’uomo] fu creato, l’ordine tra Creatore e creatura. Ed ogni mio detto, manifestazioni, conoscenze sul mio Supremo Volere sono tante pennellate per fare ritornare l’anima alla somiglianza del suo Creatore.

Tutto ciò che ho detto sulla mia Volontà non è altro che preparare la via, formare l’esercito, radunare il popolo eletto, preparare la reggia, disporre il terreno dove deve formarsi il Regno della mia Volontà e quindi reggerlo e dominarlo. Perciò il compito che ti affido è grande. Io ti guiderò, ti starò vicino per fare che il tutto si faccia secondo la mia Volontà”.

Onde dopo ciò, l’ha benedetto ed è venuto alla piccola anima mia riprendendo il suo dire: “Figlia mia, quanto m’interessa la mia Volontà! Come amo e sospiro che sia conosciuta! È tanto il mio interesse, che sono disposto a dare qualunque grazia a chi vuole occuparsi di farla conoscere. Oh, come vorrei che si facesse presto, perché vedo che tutti i miei diritti mi saranno restituiti; l’ordine tra Dio e la creatura sarà ristabilito; non più darò i miei beni all’umane generazioni a metà, ma tutt’interi, né più riceverò da loro cose incomplete, ma tutte intere. Ah, figlia mia, il poter dare e voler dare, e non trovando a chi dare, è sempre una pena e un peso senza speranza d’essere alleggerito!

Se tu sapessi con quanta gelosia d’amore sto intorno all’anima, quando la vedo disposta a fare i suoi atti nella mia Volontà! Prima che comincia l’atto vi faccio scorrere la luce e la virtù della mia Volontà, affinché l’atto prenda il suo principio sopra la virtù che contiene la mia volontà. Come lo va formando, così la luce e la virtù divina lo investe e svolge; e come lo compie, la luce vi si suggella sopra e gli dà la forma d’un atto divino. Ed oh, come gode la mia suprema bontà nel vedere che la creatura possiede questo atto divino! A questi atti il mio eterno amore non dice mai basta, dà e dà sempre, perché [in] questi atti divini, formati dalla creatura nella mia Volontà, il mio amore non sa limitarsi, perché essendo divini deve rimeritarli con amore infinito e senza limiti.

Non vedi tu stessa con quanto amore ti guido, ti accompagno e giungo molte volte a fare insieme con te ciò che fai tu? E questo per dare il valore ai tuoi atti d’un valore divino. Come son felice nel vedere che in virtù della mia Volontà gli atti tuoi sono divini, simili ai miei! Non c’è più distanza tra il tuo piccolo amore ed il mio, tra la tua adorazione e la mia, tra le tue preci e le mie: investiti dalla luce del Volere eterno perdono il finito, le apparenze umane, ed acquistano l’infinito e la sostanza divina; e trasformando tutto insieme l’operato di Dio e dell’anima, [la mia Volontà] ne forma uno solo. Perciò sii attenta ed il volo nella mia Volontà sia continuo”.

Dopo di ciò, il mio sempre amabile Gesù è ritornato e si faceva vedere tutto affannato, sofferente e come irrequieto per le grandi offese delle creature. Io volevo quietarlo, dargli riposo, ma non mi riusciva. Mi è venuto il pensiero di fare i miei soliti atti nel Fiat Supremo, e come ciò facevo Gesù si quietava e prendeva riposo; e poi mi ha detto:

“Figlia mia, gli atti nella mia Volontà sono più che raggi solari, che volendoli guardare, la vista resta ecclissata dalla luce, in modo che non può né guardare né distinguere più nulla. Se la luce del sole tiene tanta forza, molto più gli atti fatti nella mia Volontà. La luce di essa ha la forza d’ecclissare e distogliere il male dalle creature, affinché non facciano cose peggiori, ed impedisce con la forza della sua luce che le offese giungano fino a me. E come la luce del sole, che contiene la similitudine del sole eterno del Fiat Supremo, contiene tutti i colori, e da questi derivano innumerevoli effetti che scaturiscono[2] beni senza numero alle umane generazioni, mentre apparentemente non si vede altro che luce fulgida e bianca, così il sole eterno del mio Volere: mentre è la sola luce[3] della mia Volontà, dentro di essa sono racchiuse, come tanti colori, tutte le similitudini divine che contengono effetti infiniti e scaturiscono fontane d’amore, di bontà, di misericordia, di potenza, di scienza; insomma tutte le qualità divine. Perciò l’operato nella mia Volontà contiene tale potenza ed armonia da riconciliare il riposo al tuo amato Gesù”.

 



[1] si tratta del Beato Annibale Maria di Francia

[2] fanno scaturire

[3] la sola luce, cioè la luce unica

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