Libro di Cielo - Volume 12°

Maggio 7, 1918 (45)

Come la Divina Volontà è macchina [che macina l’umano].

Continuando il mio solito stato, il mio dolce Gesù mi ha detto:

“Figlia mia, se non mi vedi come al solito per qualche giorno, non ti affliggere. I mali si aumenteranno e cielo e terra si uniranno per colpire l’uomo, e non voglio affliggerti col farti vedere tanti mali”.

Ed io: “Ah! Mio Gesù, la pena più grande per me è la tua privazione, è morte senza morire, pena indescrivi­bile e senza termine. Gesù, Gesù, che dici? Io senza di te? senza vita? Bada, Gesù, non me lo dire più”. E Gesù ha soggiunto:

“Figlia mia, non ti allarmare. Non ti ho detto di non dover venire affatto, ma non spesso, e per non farti im­pensierire te l’ho detto prima. La mia Volontà supplirà a tutto, perché l’umano nella mia Volontà resta macinato, ed io estraggo fuori il fiore, il frutto, il lavorio del mio Volere e lo metto insieme con me a far vita comune, e l’umano come crusca resta separato e resta fuori. Perciò lascia che la macchina della mia Volontà ti macini ben bene, per fare che nulla di umano resti in te”.

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