Libro di Cielo - Volume 12°

Febbraio 12, 1918 (34) 

Lamenti e minacce.

Continuando il mio solito stato, il mio sempre ama­bile Gesù si faceva vedere afflitto afflitto, ed io gli ho detto: “Amore mio, che hai così afflitto?” E lui:

“Ah, figlia mia! Quando permetto che le chiese resti­no deserte, i ministri dispersi, le messe diminuite, signi­fica che i sacrifizi mi sono di offesa, le preghiere insulti, le adorazioni irriverenze, le confessioni trastulli e senza frutti; quindi non trovando più gloria mia, anzi offese, né bene loro, non servendomi più li tolgo. Però questo strappare i ministri dal mio santuario significa ancora che le cose sono giunte al punto più brutto e che la diversità dei flagelli si moltiplicherà. Quanto è duro l’uo­mo, quanto è duro!”

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