Libro di Cielo - Volume 11°

Giugno 6, 1915 (95)

Nella Volontà di Dio tutto si risolve in amore per Dio e per il prossimo.

Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù, mentre si tiene nascosto, mi vuole tutta intenta a lui ed a perorare continuamente per i miei fratelli. E mentre pregavo e piangevo per la salvezza dei poveri combattenti, volendo stringermi con Gesù per supplicarlo in modo che nessuno di essi si sarebbe perduto[1], e giungevo a dirgli degli spropositi, e Gesù sebbene mesto, pareva che godesse delle mie istanze e come che cedesse a ciò che io volessi, ma un pensiero è volato nella mia mente: che io dovessi pensare per la mia salvezza. E Gesù mi ha detto:

“Figlia mia, mentre pensavi a te hai dato una sensazione umana, e la mia Volontà tutta Divina l’ha notato. Nella mia Volontà tutto si risolve in amore per me e per il prossimo, non ci sono cose proprie, perché contenendo [l’anima] la sola mia Volontà, contiene per sé tutti i beni possibili; e se li contiene, perché domandarmeli? Non è giusto che si occupi a pregare per chi non tiene? Ah! Se sapessi per quali sciagure passerà la misera umanità, staresti più attiva nella mia Volontà a pro di loro”.

E mentre ciò diceva, mi faceva sentire tutti i mali che stanno macchinando i massoni contro dell’umanità.

 



[1] si sarebbe perduto, cioè: si perdesse

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