Libro di Cielo - Volume 11°

Febbraio 18, 1912 (5)

Come chi vive della vita di Gesù può dire che la sua vita è finita.

Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre e tutto amabile Gesù è venuto e mi ha detto:

“Figlia mia, tutto ciò che fai per me, anche un respiro, entra in me come pegno del tuo amore per me, ed io in contraccambio te li do a te i miei pegni d’amore. Sicché l’anima può dire: ‘Io vivo dei pegni che mi dà il mio diletto Gesù”.

Poi ha soggiunto: “Figlia diletta mia, vivendo tu della mia vita, la tua vita si può dire che è finita, non più vivi; onde non vivendo più tu, ma io, tutto ciò che ti fanno, piaceri o dispiaceri, io lo ricevo come fatto a me proprio, e ciò lo puoi comprendere da questo: che ciò che ti fanno, o piaceri o dispiaceri, tu non senti niente. Ciò significa che ci deve essere un altro che deve sentire quel piacere o dispiacere; e chi altro lo può sentire se non io che vivo in te e che ti amo tanto tanto?”

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fonte audio: www.divinavoluntas.it

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