Libro di Cielo - Volume 4°

Gennaio 6, 1902 (99)

Chi vive la sua vita con Gesù non deve temere la morte.

Stando nel solito mio stato, dopo aver molto aspettato è venuto per poco il mio amantissimo Gesù, e mettendosi a me vicino mi ha detto:

“Figlia mia, chi cerca d’uniformarsi in tutto alla mia vita, non fa altro che accrescere un profumo di più, e distinto, a tutto ciò che feci nella mia vita, in modo da profumare il cielo, tutta la Chiesa, ed anche gli stessi cattivi sentono spirare questo profumo celeste; tanto che tutti i santi non sono altro che tanti profumi e quel che più rallegra la Chiesa ed il cielo perché distinti fra loro. Non solo ciò, ma chi cerca di continuare la mia vita operando ciò che feci dove può, e non potendo, almeno col desiderio e con l’intenzione, io lo tengo nelle mie mani, come se stessi continuando tutta la mia vita in detta anima, non come cosa passata ma come se presentemente vivessi; e questo è un tesoro nelle mie mani, che raddoppiando il tesoro di tutto ciò che operai, lo dispongo a bene di tutto il genere umano. Onde non vorresti tu essere una di queste?”

Io mi son vista tutta confusa e non ho saputo che rispondere, e Gesù mi è scomparso; ma dopo poco è ritornato, ed insieme vedevo varie persone che molto temevano della morte. Ond'io vedendo ciò ho detto:

“Amabile mio Gesù, sarà difetto in me questo non temere la morte, mentre veggo che tanti la temono? Ed io, invece, pensando solo che la morte mi unirà per sempre con te e terminerà il martirio della mia dura separazione, il pensiero della morte non solo non mi dà nessun timore, ma mi è di sollievo, mi dà pace e ne faccio festa, lasciando da banda tutte le altre conseguenze che porta con sé la morte”.

E Gesù: “Figlia, in verità quel timore stravagante di morire è sciocchezza mentre ognuno tiene tutti i miei meriti, virtù ed opere per passaporto per entrare in cielo, avendone [io] fatto a tutti donazione; molto più si profittano di questa mia donazione chi ha aggiunto il suo, e con tutta questa roba, qual timore si può avere della morte? Mentre con questo sicurissimo passaporto l'anima può entrare dove vuole, e tutti per riguardo del passaporto la rispettano e le fanno il passaggio. A te poi, questo non temere affatto la morte, avviene d[all]’aver trattato con me ed avere sperimentato quanto è dolce e cara l’unione col sommo Bene; ma sappi però che il più gradito omaggio che offrire mi si possa, è desiderare di morire per unirsi con me, ed è la più bella disposizione per l’anima per purgarsi, e senza alcuno intervallo passare a dirittura per la via del cielo”.

Detto ciò è scomparso.

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