Luglio 30, 1901 (77)
Trovandomi nel solito mio stato, il benedetto Gesù mi ha trasportato fuori di me stessa in mezzo a tanta gente; qual cecità! Quasi tutti erano ciechi, e pochi di corta vista; appena qualcuno si scorgeva, come il sole in mezzo alle stelle, di vista acutissima, tutto intento al sole divino, e questa vista gli veniva concessa perché fisso se ne stava nella luce del Verbo Umanato. Gesù tutto compassionevole mi ha detto:
“Figlia mia, come ha rovinato il mondo la superbia! È giunta a distruggere quel piccolo lumicino di ragione che tutti portano con sé appena nati; sappi però che la virtù che più esalta Iddio è l’umiltà, e la virtù che più esalta la creatura innanzi a Dio e presso gli uomini è l’umiltà”.
Detto ciò è scomparso; più tardi è ritornato tutto affannato ed afflitto ed ha soggiunto:
“Figlia mia, stanno per succedere tre terribili castighi”. E come lampo è scomparso, senza darmi tempo di dirgli una parola.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta