Novembre 16, 1900 (33)
Questa mattina avendo fatta la comunione, il mio adorabile Gesù faceva vedere il mio interno tutto cosparso di fiori a forma d’una capanna, e lui che se ne stava dentro, tutto ricreandosi e compiacendosi. Io vedendolo in quell’atteggiamento ho detto: “Mio dolcissimo Gesù, quando sarà che vi prenderete questo mio cuore per uniformarlo tutto al vostro in modo da poter vivere della vita del vostro cuore?”
Mentre ciò dicevo, il mio sommo ed unico Bene ha preso una lancia e mi ha aperto dalla parte dove corrisponde il cuore, poi con le sue mani l’ha tirato fuori e tutto lo riguardava per vedere se fosse spogliato e tenesse quelle qualità di potere stare nel suo Santissimo Cuore. Anch’io l’ho guardato e con mia sorpresa ho visto impresso sopra una parte la croce, la spugna e la corona di spine; ma volendo vederlo dall’altra parte e dentro ché pareva gonfio, come se si potesse aprire, il mio diletto Gesù me l’ha impedito dicendomi:
“Voglio mortificarti col non farti vedere tutto ciò che ho versato in questo cuore. Ah, sì, qui dentro questo cuore, ci sono tutti i tesori delle mie grazie, che umana natura può giungere a contenere”.
In questo mentre l’ha rinchiuso nel suo Santissimo Cuore, soggiungendo:
“Il tuo cuore ha preso possesso nel mio cuore, ed io per cuore ti do il mio amore che ti darà la vita”. Ed avvicinandosi alla parte [del cuore] ha mandato tre aliti contenenti luce, che prendevano il posto del cuore, e poi ha chiuso la ferita dicendomi:
“Ora più che mai ti conviene fissarti nel centro del mio Volere, avendo per cuore il solo mio amore, neppure per un solo istante devi uscire da esso, e solo il mio amore troverà in te il suo vero alimento, se troverà in te in tutto e per tutto la mia Volontà; in quella troverà il suo contento e la vera e fedele corrispondenza”.
Poi avvicinandosi alla bocca mi ha mandato altri tre aliti ed insieme ha versato un liquore dolcissimo che tutta m’inebriava. Onde preso come da entusiasmo diceva:
“Vedi, il tuo cuore è nel mio, quindi non è più tuo”.
E mi baciava e ribaciava e mille finezze d’amore mi rifaceva, ma chi può dirle tutte? Mi riesce impossibile il manifestarle. Chi può dire quello che sentivo nel trovarmi in me stessa? So dire solamente che mi sentivo come se non fossi più io, senza passione, senza inclinazione, senza desiderio, tutta inabissata in Dio; dalla parte del cuore sentivo un gelo sensibile a confronto delle altre parti.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta