Libro di Cielo - Volume 4°

Marzo 27, 1902 (123)

Ammaestramenti di Gesù sulla giustizia.

Trovandomi fuori di me stessa, sono andata cercando il mio dolcissimo Gesù, e mentre giravo l’ho visto in braccio alla Regina Madre; stanca come stavo, tutta ardita l’ho quasi strappato e me lo sono preso fra le mie braccia dicendogli: “Amor mio, questa è la promessa di non dovermi lasciare, mentre nei giorni scorsi poco o niente ci siete venuto?”

Ed egli: “Figlia mia, con te ci stavo, solo che non mi hai veduto con chiarezza, e poi se i tuoi desideri fossero stati tanto ardenti da bruciare il velo che t’impediva di vedermi, mi avresti certo veduto”. Poi, come se avesse voluto farmi un’esortazione, ha soggiunto:

“Non solo devi essere retta, ma giusta; e nella giustizia entra l’amarmi, lodarmi, glorificarmi, ringraziarmi, benedirmi, ripararmi, adorarmi, non solo per sé ma per tutte le altre creature; questi sono diritti di giustizia che esigo da ogni creatura e che come Creatore mi spettano, e chi mi nega uno solo di questi diritti non può dirsi mai giusto. Perciò pensa a compiere il tuo dovere di giustizia, che nella giustizia troverai il principio, il mezzo e il fine della santità”.

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