Libro di Cielo - Volume 3°

Maggio 17, 1900 (70)

Luisa, insieme con un’altra anima vittima, impedisce in gran parte un flagello.

Continua lo stesso stato di privazione e di abbandono. Onde trovandomi fuori di me stessa, vedevo un’inon­dazione d’acqua mista con grandine e pareva che varie città ne restassero inondate con tale[1] danno. Mentre ciò vedevo mi trovavo in grande costernazione, perché volevo impedire quell’inondazione, ma siccome mi trovavo sola, molto più che non avevo meco Gesù, quindi le mie povere braccia me le sentivo deboli per poter ciò fare. Onde con mia sorpresa ho veduto venire (mi pareva che fosse dall’America) una vergine e, lei da un punto ed io dall’altro, ci siamo riuscite ad impedire in gran parte il flagello che ci minacciava.

Dopo ciò, essendoci riunite insieme, scorgevo quella vergine con le insegne della passione, coronata con corona di spine, come pure mi trovavo io; e una persona che mi pareva che fosse un angelo diceva: “Oh, potenza delle anime vittime! Ciò che non è dato a noi angeli di fare, con le loro sofferenze possono far loro. Oh, se gli uomini sapessero il bene [che viene] da loro, perché stanno per il bene pubblico e particolare, non farebbero altro che implorare da Dio che si moltiplicasse[ro] queste anime sulla terra!”

Dopo ciò, avendoci detto[2] che ci raccomandassimo a vicenda al Signore, ci siamo separate.



[1] notevole

[2] avendoci detto, cioè essendoci dette

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