Libro di Cielo - Volume 3°

Maggio 9, 1900 (68)

Dice Gesù: “Tu con lo starti inquieta hai turbato il mio dolce riposo”.

Dopo aver passati giorni di privazione, non solo, ma di turbazione ancora, questa mattina trovandomi più turbata sul misero mio stato, l’adorabile Gesù nel venire mi ha detto: “Tu con lo starti inquieta hai turbato il mio dolce riposo. Ah, sì, non mi fai più riposare”.

Chi può dire quanto son rimasta mortificata nel sentire d’aver tolto il riposo a Gesù Cristo! Con tutto ciò per qualche ora mi son quietata, ma dopo mi son trovata più inquieta di prima, che io stessa non so questa volta dove andrò a finire. Dopo quelle due parole che ha detto Gesù, mi son trovata fuori di me stessa, e guardando nella volta dei cieli vi scorgevo tre soli: uno pareva che si posasse all’oriente, l’altro all’occidente, il terzo a mezzogiorno. Era tanto lo splendore dei raggi che tramandavano, che si univano l’uno con l’altro in modo che formavano uno solo. Mi pareva di vedere il mistero della Santissima Trinità, e l’uomo formato con le tre potenze ad immagine di essa. Comprendevo pure che chi stava in quella luce, restava trasformata la memoria nel Padre, l’intelletto nel Figlio, la volontà nello Spirito Santo. Quante cose comprendevo! Ma non so manifestarlo.

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