Libro di Cielo - Volume 3°

 Gennaio 28, 1900 (32)

La mortificazione dissecca tutti gli umori cattivi che ci sono nell'anima e la inonda d’un umore santificante.

Continua ancora lo stesso. Questa mattina [Gesù] mi ha trasportato fuori di me stessa, dopo tanto tempo pare che ho visto Gesù con chiarezza; ma mi vedevo tanto cattiva che non ardivo dire una sola parola; ci guardavamo ma in silenzio. In quegli sguardi a vicenda comprendevo che il mio buon Gesù era ripieno di amarezze, ma non ardivo dire: “Versatele in me”. Lui stesso si è avvicinato a me ed ha incominciato a versarle ed io, non potendo contenerle, come ricevevo le gettavo per terra. Lui mi ha detto: “Che fai? Non vuoi partecipare più alle mie amarezze? Non vuoi darmi più sollievo nelle mie pene?”

Ed io: “Signore, non è la mia volontà, non so io stessa che cosa mi è avvenuto; mi sento tanto ripiena che non ho dove contenerle. Solo un vostro prodigio può più allargare il mio interno e così potrò ricevere le vostre amarezze”.

Allora Gesù mi ha segnato con un segno grande di croce ed ha versato di nuovo; così pare che ho potuto contenerle le sue amarissime amarezze, e dopo ha soggiunto: “Figlia mia, la mortificazione è come il fuoco che fa disseccare tutti gli umori, così la mortificazione dissecca tutti gli umori cattivi che ci sono nell’anima e la inonda d’un umore santificante, in modo da far germogliare le più belle virtù”.


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