Libro di Cielo - Volume 3°

Gennaio 30, 1900 (30)

Dice Gesù: “Quel che ti raccomando è la corrispondenza alla mia grazia”.

Dopo aver passato giorni amarissimi di privazione, il mio povero cuore lottava tra il timore d’averlo perduto e la speranza, chi sa potessi di nuovo rivederlo. Oh, Dio, che guerra sanguinolenta ha dovuto sostenere questo povero mio cuore! Era tanta la pena che or si agghiacciava ed or era premuto come sotto un torchio e gocciolava sangue. Mentre mi trovavo in questo stato mi son sentita vicino il mio dolce Gesù, che togliendomi un velo che mi impediva di vederlo, finalmente ho potuto vederlo. Subito gli ho detto: “Ah, Signore, non mi vuoi più bene!”

E lui: “Sì, sì, quel che ti raccomando è la corrispondenza alla mia grazia, e per essere fedele devi essere come quell’eco che risuona dentro un vuoto, che non appena [si] incomincia ad emettere la voce, subito senza il minimo indugio si sente rimbombare l’eco appresso. Così tu non appena incominci a ricevere la mia grazia, senza neppure aspettare che la compisca di dare, subito incomincia l’eco della tua corrispondenza”.

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