Aprile 3, 1899 (9)
Dopo aver passati parecchi giorni di privazione e di lacrime, io mi trovavo tutta confusa ed annientata in me stessa; nel mio interno andavo dicendo continuamente: “Dimmi o mio bene, perché ti sei da me allontanato? Dove ti ho offeso, che non ti fai più vedere, e se ti mostri è quasi adombrato e in silenzio? Deh, non farmi più aspettare, che il mio cuore non ne può più!”.
Finalmente Gesù si è mostrato un po’ più chiaro, e vedendomi così annientata mi ha detto: “Se tu sapessi quanto mi piace l’umiltà! L’umiltà è la pianta più piccola che si potesse trovare, ma i suoi rami sono così alti che giungono fino al cielo, serpeggiano intorno al mio trono e penetrano fin dentro il mio cuore. La piccola pianta è l’umiltà, i rami che somministra questa pianta è la confidenza, sicché non si può dare[1] vera umiltà senza confidenza. L’umiltà senza confidenza è virtù falsa”.
Dalle parole del mio Gesù si vede che il mio cuore, non solo era annientato, ma pure un poco scoraggiato.
[1] non ci può essere
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta