Libro di Cielo - Volume 2°

Maggio 2, 1899 (18)

Gesù le mostra come nella Chiesa sta adombrato il cielo. La esorta poi ad aver fiducia nel confessore.

Questa mattina Gesù faceva molta compassione; era tanto afflitto e sofferente che io non ardivo di fargli nessuna domanda. Ci guardavamo in silenzio, di tanto in tanto mi dava un bacio ed io a lui, e così ha seguitato parecchie volte a farsi vedere. L’ultima volta mi ha fatto vedere la Chiesa, dicendomi queste precise parole:

“Nella mia Chiesa sta adombrato tutto il cielo. Siccome[1] nel cielo uno è il capo, che è Dio, e molti sono i santi, di diverse condizioni, ordini e meriti, così nella mia Chiesa uno è il capo, qual è il Papa, e fin nel triregno che circonda il suo capo viene adombrata la Trinità Sacrosanta; e molte sono le membra che da questo capo dipendono, cioè diverse dignità, diversi ordini, superiori ed inferiori, dal più piccolo fino al più grande; tutti servono ad abbellire la mia Chiesa, ognuno secondo il suo grado ha l’ufficio a lui compartito. Con l’esatto adempimento delle virtù, viene a dare di sé nella mia Chiesa uno splendore odorosissimo, in modo che la terra e il cielo restano profumati ed illuminati, e le genti restano tanto attirate da questa luce e da questo profumo che riesce quasi impossibile non arrendersi alla verità. Lascio considerare a te poi quelle membra infette, che invece di rendere luce danno tenebre. Quanto strazio fanno nella mia Chiesa!”

Mentre Gesù così mi diceva, ho visto il confessore vicino a lui. Gesù col suo sguardo penetrante, fisso lo guardava, poi rivolto a me mi ha detto: “Voglio che [tu] abbia tutta la piena fiducia col confessore anche nelle minime cose, tanto che tra me e lui non ci deve essere differenza alcuna, che a misura della tua fiducia e della fede che presterai alle sue parole, così io vi concorrerò”.

Nell’atto che Gesù diceva queste parole, mi ricordai di certe tentazioni del demonio che avevano prodotto in me qualche poco di sfiducia; ma Gesù col suo occhio vigilante, subito mi ha ripresa e nell’atto stesso mi son sentita togliere da dentro il mio interno quella sfiducia. Sia sempre benedetto il Signore che ha tanta cura di quest’anima così miserabile e peccatrice. 



[1] come

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