Il grande Dono del Divino Volere

VIIIª MEDITAZIONE

L’atto unico della Divina Volontà e i cenci del diavolo della volontà umana. 

Meditazioni a cura di Don Leonardo M. Pompei


Preghiera preparatoria alla meditazione

Gesù, Ti amo. Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature.

Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà.

Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, affinché guidi i miei passi nel Regno del Volere Divino, e stretto alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà.

Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restare sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini, attraverso questa meditazione, per farmi comprendere sempre più e sempre meglio che cosa significa "Volontà di Dio" e come vivere in essa.

Ave Maria…


Testo da meditare:

La Divina Volontà è un atto unico, supremo ed eterno. Quando si agisce nella Divina Volontà si partecipa di quest’atto unico. Quando noi stiamo con il FIAT SUPREMO e con Lui compiamo gli atti di tutte le virtù, facciamo parte del suo Atto, Atto unico, eterno.

Quando Dio si incarna, nello stesso atto: Dio viene a redimere, Dio risuscita, Dio crea, Dio fa tutto; perché nell'Atto di Dio è tutto presente. Continuamente la Passione è sempre in atto, la sua Nascita è sempre in atto; perciò è sempre Natale per noi, è sempre Pasqua, è sempre festa, sempre, sempre, sempre... perché in Dio non c’è successione di atti: è un Atto Unico. I nostri atti nella Divina Volontà, come ben spiega Luisa, cominciano a formare questo Sole che dovrà sorgere, il Sole speciale della Divina Volontà che illuminerà le generazioni future. Le virtù compiute per sforzo proprio sostenuto dalla Grazia sono lumicini, mentre tutti gli atti compiuti nella Divina Volontà sono soli. I Santi, dinanzi a tale splendore, con tutti i loro grandissimi atti eroici sono delle splendide stelle, ma vengono comunque eclissate dal Sole della Divina Volontà.

Pensiamo ai vari possibili atti eroici, ad esempio di coloro che si sforzavano di arrivare ad una data virtù in modo eroico, oppure di arrivare alle flagellazioni o a chissà quali penitenze... e poi dicevano: “Oh, sono riuscito a fare questa cosa!...”. Qui c’era la parte umana. Invece nell'atto di Dio non deve esistere niente di nostro, noi siamo niente; è tutta opera sua. Perciò, se Dio vuole che io faccia penitenza, mi darà un corpo che mi permetta di fare penitenza... Tutto è opera sua.

La Madonna ha detto a Luisa: “Il martirio dei martirii per Me è stato il rinunziare e non fare nemmeno un atto della mia volontà”. La Santità di tutte le virtù è la Santità della Regina nella Divina Volontà, di Maria. Molti Santi hanno fatto grandi cose. Ma perché la Divina Maria è in assoluto la più grande di tutti? S. Luigi Maria Grignion de’ Montfort, sempre nel Trattato della vera devozione, dice: “Ha dato più gloria a Dio Maria con un punto di ago, che san Lorenzo nella graticola”. Perché questo? Perché Maria ha permesso a Dio di fare grandi cose in Lei: “Ha fatto grandi cose in me Colui che è potente”. Anche un punto d’ago dato da Maria, non era Lei che lo dava, ma era la Divina Volontà dentro di Lei a compiere quell'atto, che diventava perciò un atto creativo, un atto straordinario, che superava perciò lo stesso martirio di san Lorenzo. Con queste rivelazioni noi abbiamo la possibilità di comprendere perché Maria è la più grande, è la Regina, di tutti i Santi: perché il suo atto, ogni suo atto era ed è un ‘atto divino’: infinitamente grande, infinitamente potente, infinitamente meritorio e creativo. Ed ora abbiamo la possibilità di accedere a questo grande Dono, a questa grande santità di Gesù e di Maria, di Adamo prima del peccato originale…

Dice Gesù a Luisa: “Se non partono da Me questi atti [tutti gli atti di tutte le virtù], Io non li guardo neppure; fossero anche cose straordinarie, ma se non partono da Me, se non escono da Me, Io non li guardo neppure!”. Perciò dobbiamo sempre dire: “Gesù, sii Tu in me a compiere questo… sii Tu in me ad agire, ad operare, a fare ogni cosa; io non voglio entrarci in niente. Prendi, Gesù, la mia volontà umana, che è soltanto cenci…”

Nelle sue lettere Luisa chiamava la sua volontà umana “stracci d’inferno” o ‘cenci del diavolo’! Mentre la Divina Volontà è quella veste nuova che Dio dà a coloro che lo desiderano: uno dei simboli della Divina Volontà è, infatti, proprio la veste: troviamo negli scritti di Luisa espressioni come “rivestirsi della Divina Volontà”, oppure il “cingolo della Divina Volontà”. Altri simboli della Divina Volontà (assai espressivi) sono: il sole (in cui tutti i nostri atti diventano “piccoli soli”) e il mare (in cui perdersi, operare e agire. Ricordare l’esempio del pesce che nuota nell'acqua delle precedenti meditazioni).


Punti di meditazione:

1. “L’atto unico della Divina Volontà”.

Per comprendere bene questa verissima e profondissima verità, totalmente trascendente al nostro intelletto, occorre fare un piccolo sforzo. La divina essenza, a differenza di tutte le cose create, è assolutamente semplice: gli autori classici, i filosofi e i teologi (si pensi ad Aristotele e san Tommaso d’Aquino) esprimevano questa sublime verità dicendo che Dio è “atto puro”. In tempi moderni, troppo frettolosamente queste altissime definizioni sono state messe in soffitta con la scusa di essere filosofiche, astratte e incomprensibili. Quando Dio si rivela a Mosè nel roveto, dice questa verità (la semplicità della sua essenza e il suo essere atto puro) con le parole: “IO SONO COLUI CHE SONO” (Es 3,14). Che significano?1. Che Dio non ha un “prima” e un “poi”: semplicemente “è”, da sempre e per sempre, immutabile ed eterno; 2. Che Dio non può essere circoscritto in nessun luogo né da nessuna idea: è immenso, è tutto e dappertutto con la totalità della sua presenza, potenza ed essenza e trascende qualunque cosa si possa dire o pensare di Lui; 3. Che la sua essenza (che nel nuovo Testamento si rivela nella sua pienezza come amore, come afferma san Giovanni nelle sue lettere: “Dio è amore”, 1Gv 4,8 e 4,16) coincide con il suo essere: l’eterno e immutabile essere di Dio è un eterno e incessante vortice d’amore, che è il motivo dell’eterna e imperitura beatitudine di Dio (e che è anche la “causa” dell’eterno procedere delle Tre Divine Persone); 4. La semplicità dell’essenza si traduce nella semplicità dell’atto: cos’è la volontà di Dio e l’agire di Dio? Amore allo stato puro. Sempre e dovunque. Sia nelle “azioni” (diciamo così per farci intendere) dentro la Trinità, che fuori della Trinità. Ed ogni cosa che Dio fa in questo atto unico e puro del FIAT SUPREMO è sempre e comunque amore allo stato puro.

Ecco perché, come visto nelle meditazioni precedenti, possiamo e dobbiamo accogliere il “ti amo” di Dio in ogni cosa: perché c’è!!!! È solo che noi non lo vediamo. Ed ecco perché, come spiega Gesù, la santità vera, la più grande santità non è altro che vivere l’amore allo stato perfetto, il perfetto adempimento dei primi due comandamenti: “amerai il Signore Dio tuo con TUTTO il tuo cuore, con TUTTA la tua anima (o, se si preferisce, mente) e con TUTTE le tue forze”. E il secondo, perfezionato da Gesù: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”.

Ecco anche perché il primo frutto dello Spirito Santo è l’amore ed ecco perché san Paolo nel capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi (il favoloso inno alla carità) dice che “se non ho l’amore, nulla serve a nulla: né la fede, né la scienza, né le profezie, nemmeno dare tutti i propri beni ed essere bruciati vivi”. Il SOLE è l’AMORE ETERNO DI DIO, CHE SPLENDE NEL PURISSIMO ATTO DEL SUO ATTO UNICO DELLA DIVINA VOLONTA’ (o “fiat supremo”) che è sempre e solo amore puro. Ecco anche perché Maria santissima, l’Unica che con il suo secondo FIAT ha corrisposto in pieno unendosi e fondendosi col FIAT supremo, è la creatura più amorevole che l’universo conosca. La carità è intrisa in Maria in modo da essere una cosa sola con Lei… ed ecco perché il distintivo più sicuro di una vera santità è l’amore e l’amorevolezza con cui si trattano TUTTI e che diviene fuoco quando si tratta con Dio…

2. “Gli atti di virtù compiuti nell'Atto Unico”.

Unendosi continuamente e incessantemente alla Divina Volontà, tutti i nostri atti diventeranno amore perpetuo operante. Facciamo qualche esempio: faccio qualche penitenza? Sarà amore vivo per Dio compiuto in spirito di offerta e riparazione dei peccati e sarà amore puro per il prossimo di cui volontariamente si espiano i peccati (sia i propri che quelli degli altri). Prego? Sarà amore puro per Dio e per tutto l’universo che porto con me nella preghiera. Parlo? Parlerò sempre e solo nell'amore e con amore, con chiunque, comprese le persone insopportabili, i nemici, etc. Educo i figli? Lo farò per amore di Dio (nella coscienza del dono e della responsabilità ricevuta) e sempre con amore; e amore sarà anche il momento in cui, per il loro bene, dovrò correggere, rimproverare forse castigare (anche il rimprovero e il castigo sono amore, come Gesù spiega nel libro dell’Apocalisse: “io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo”, Ap 3,19). Gli esempi potrebbero moltiplicarsi all'infinito.

Ecco perché bisogna dire IN OGNI COSA: “Gesù, sii Tu in me a compiere questo… sii Tu in me ad agire, ad operare, a fare ogni cosa; io non voglio entrarci in niente. Prendi, Gesù, la mia volontà umana, che è soltanto cenci…”. Se la Divina Volontà opera in noi, accadono veri prodigi. E se ne sente vivissimo il riverbero nell'interiorità e in tutta la vita: amore, pace e gioia regnano nell'anima in modo sbalorditivo e sconcertante e chiunque ne fa la benché minima esperienza capisce benissimo che non è cosa che viene da lui. Non ci può essere spazio per alcuna superbia, perché queste interne disposizioni sono così profonde, vive, sublimi, insolite, non aventi causa adeguata nella miseria che la creatura che è, da non lasciare alcun dubbio che sono frutti che vengono dall'Alto.

3. “La grandezza sublime di ogni minimo atto”.

Come ben spiegava il Montfort, nell’esempio citato nel testo, un punto d’ago della Madonna era atto di valore più grande del martirio di san Lorenzo. Fermiamoci a riflettere bene su questo esempio! Abbiamo idea di cosa significhi morire rosolati su una graticola? Del dolore indicibile che causa questo strazio? Cosa è un punto d’ago in relazione a questo terrificante martirio? Nulla da un punto di vista oggettivo, tutto da un punto di vista soggettivo. San Lorenzo, offrendosi al martirio, stava certamente facendo la volontà di Dio, compiendo un atto oltremodo eroico; ma se non avesse compiuto (noi non possiamo saperlo con certezza) questo atto NELLA Divina Volontà, il valore di esso sarebbe grandissimo ma umano (pur prevenuto e sostenuto dalla Grazia) e pertanto non di valore infinito e non creativo come lo era il punto d’ago dato dalla Madonna nella Divina Volontà.

Ascoltiamo queste spettacolari parole di Gesù a Luisa (26 aprile 1921, vol. 12): “le creature? Lasciamole fare… Vogliono fare la guerra? La facciano pure… e quando loro saranno stanche, anch’Io farò la mia guerra. La loro stanchezza nel male, le loro disillusioni, i disinganni, le perdite subite, le disporranno a ricevere la “mia” guerra. La mia guerra sarà guerra di amore; il mio Volere scenderà dal Cielo in mezzo a loro; tutti i tuoi atti e quelli delle altre anime, fatti nel mio Volere, faranno guerra alle creature, ma non guerra di sangue; guerreggeranno con le armi dell’amore dando loro doni, grazie, pace; faranno prodigi sorprendenti da far stupire l’uomo ingrato. Questa mia Volontà, e tutti i miei amorosi disegni, sì come una milizia celeste, con armi divine confonderanno l’uomo, lo travolgeranno, gli daranno la luce per vedere più che il male, i doni e le ricchezze con cui voglio arricchirlo. Gli atti fatti nel mio Volere, portando con sé la potenza creatrice, saranno la nuova salvezza dell’uomo e, scendendo dal Cielo, porteranno tutti i beni sulla terra, porteranno la nuova Era ed il trionfo sulla iniquità umana. Perciò, moltiplica i tuoi atti nella mia Volontà, per formare le armi d’amore per guerreggiare le creature quando scenderemo in mezzo ad esse”.

Non c’è problema terreno, non c’è situazione disperata, non c’è crisi nella Chiesa, non c’è nulla che non giunga a Divina soluzione se ci si apre alla Divina Volontà e si inizia a combattere l’unica guerra benedetta dal cielo: la guerra d’amore…

4. “Soli e cenci”.

Le volontà umane uccise e unite al Sole della Divina Volontà diventano piccoli soli; le volontà umane viventi e operanti autonomamente sono stracci d’inferno o cenci del diavolo. Chi è il diavolo? Il primo ribelle in assoluto, l’autore del primo terrificante e sconcertante “no” al FIAT SUPREMO. Quel “no” ha causato la degenerazione, la degradazione, la nascita della sofferenza e del male, l’accensione del fuoco inestinguibile dell’inferno, dove quell'ammasso di sudiciume sporco e osceno che è satana - insieme a tutti i suoi stupidi schiavetti, angelici e umani - marcirà in eterno. Suo intento è trascinare gli altri esseri dotati di volontà nella sua sorte maledetta.

La tecnica? Semplicissima: convincere l’uomo che la vita e la felicità sia fare quel che si vuole. Per andare all'inferno non c’è bisogno di essere satanisti, di adorare il diavolo, di fare cose strane. Si ricordi che il motto dell’ideatore del satanismo contemporaneo (Aleister Crowley) era: “fa’ quel che vuoi”. Indossa i cenci del diavolo e gli stracci dell’inferno e comincerai a viverlo da qui. Spogliati una volta per tutto di queste vomitevoli e cenciosi vesti e chiedi a Dio la veste bianca della Divina Volontà, risorta dalle ceneri della morte della volontà umana (propria): sarà Eden sulla terra e poi Paradiso con la visione beatifica in cielo…


Preghiera dell’anima alla Madre Regina del Fiat supremo:

“Oh Divina Maria, oh tu che fosti fusa in tutto al FIAT SUPREMO, o “amore allo stato puro” come quello divino, pur in stato di creatura, ti imploro e ti supplico di aiutarmi a strapparmi di dosso i cenci del diavolo e gli stracci dell’inferno e di rivestirmi, TU, della vesta candida della Divina Volontà.

Io non voglio più vivere, respirare, agire, pensare, parlare, operare, muovermi se non nella Divina Volontà. Sono certo che Tu sei felice di farmi da Maestra e che accoglierai la mia supplica.

Uccidi in me, senza alcuna remora, ogni traccia di umana volontà e fa sorgere imperituro il Regno della Volontà Divina, l’atto unico ed eterno del FIAT supremo"…


Fioretto perpetuo:

Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno (da recitare tre volte al giorno facendo tre visite alla Madonna)


Fioretto del giorno:

Sforzarsi di moltiplicare, in ogni cosa gli atti di unione alla Divina Volontà e di rinuncia alla propria. Fare una visita alla Madonna in cui rievocare: la semplicità assoluta dell’atto unico del Divino Volere; l’immagine del Sole e dei piccoli soli; le immagini (schifose) dei cenci del diavolo e stracci dell’inferno della nostra volontà.


Giaculatoria del giorno alla Divina Volontà:

“Mammina mia, fa' sorgere l'alba della Divina Volontà nell'anima mia”.