Il grande Dono del Divino Volere

IIª MEDITAZIONE

Chi è Luisa Piccarreta, cosa sono i suoi scritti e qual è il Dono (la Divina Volontà) che Gesù ha voluto fare agli uomini attraverso essi.

Meditazioni a cura di Don Leonardo M. Pompei


Preghiera preparatoria alla meditazione

Gesù, Ti amo. Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature.

Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà.

Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, affinché guidi i miei passi nel Regno del Volere Divino, e stretto alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà.

Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restare sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini, attraverso questa meditazione, per farmi comprendere sempre più e sempre meglio che cosa significa "Volontà di Dio" e come vivere in essa.

Ave Maria…


Testo da meditare:

1. “Chi è Luisa Piccarreta”

Chi è Luisa? È così chiara la presenza e la mano di Dio in Luisa, che pare Egli abbia voluto mettere in lei la sua firma! Nonostante non facesse cose strepitose, nessuno ha il dubbio che vi sia stata fortemente presente su di lei, come potenza, la mano di Dio, in tutta la sua vita. Tant’è vero che a Corato tuttora è conosciuta come “Luisa, la santa”. Gesù ha detto chiaramente, riguardo agli scritti di Luisa ed a tutto quello che lei ha fatto: “Voglio che sia ben chiaro che sono Io l’autore - lei aveva frequentato la scuola solo fino alla seconda elementare -. Tutto quello che hai scritto e che hai fatto, è opera mia”.

Mons. Resta, uno dei due teologi che stanno esaminando gli scritti di Luisa, ha dato questa testimonianza: “Non ho trovato nulla che sia contro la fede e la morale e sono rimasto edificato nel vedere come lei senza fare errori parla dei concetti più alti della teologia, come ad esempio del concetto della ‘SS. Trinità’; e dove i nostri cari santi hanno riempito stanze di libri su certi argomenti, lei con la semplicità di una bambina descrive senza errare questi concetti”.

È importante conoscere quest’altro dettaglio della sua vita: questi suoi scritti non sono stati dettati. L’unico scritto dettato è: ‘ La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà ’, dettatole dalla Madonna, per obbedienza al confessore. Tutti gli altri scritti sono stati scritti giorno per giorno, la sera seguente; ad esempio: oggi, 6 ottobre, verso le 10 o le 11 di questa sera lei scriverebbe ciò che ha visto, sentito o fatto con Gesù ieri, 5 ottobre. Dunque, scriveva sempre 24 ore dopo, con l’aiuto di Dio, indubbiamente!”

2. Gli scritti e il Dono che Gesù fa all’umanità attraverso essi

Di che cosa parla Gesù in questi 36 volumi (chiamati “Libro di cielo”?)? In forma di diario, iniziando da cose piccole, Gesù arriva, nel volume 36, a dei concetti altissimi sulla DIVINA VOLONTA’ e sul suo desiderio che l’uomo ritorni all'unione originale, a quell'unione con Dio che avevano Adamo ed Eva prima del peccato originale; e questa unione deve realizzarsi sulla terra. È riassunto in questa frase il concetto centrale di tutti i suoi scritti. Questo è il desiderio di Dio; ed è un desiderio talmente ardente che vi sono, negli scritti, pagine che fanno piangere di commozione nel sentire l’ansia che dimostra Dio nel vedere come si stia avvicinando la meta, il giorno della realizzazione di questo suo desiderio, di questo nostro arrivare finalmente a Lui. Si tratta, naturalmente, di una unione interiore. Ricordate le parole di Gesù: “Il Regno di Dio è dentro di voi”. Certamente, il giorno nel quale la Volontà di Dio regnerà in ogni anima come regna in Cielo, sarà anche il Paradiso sulla terra; si instaurerà il Regno di Dio sulla terra quando il Regno sarà instaurato nel cuore di ogni uomo.

Gesù, da vero Maestro, usa la Parola di Dio per spiegare a Luisa vari passi in diversi brani cosa è “il Regno di Dio dentro di noi”. La Santa Madre Chiesa guarda ad essi come bussola suprema e sicura che attesta la santità di questo Divino Cammino.

Spiegando a Luisa il ‘Padre nostro’, Gesù le dice che, quando Lui ha pregato il ‘Padre nostro’ ed ha detto: “venga il tuo Regno; sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra”, il significato di queste sue parole era diverso da quello che a volte noi diamo. Gesù dice: “Quando Io per primo pregavo questa preghiera, era perché il Regno non era ancora venuto; perché se il Regno fosse già stato presente con la mia presenza di ‘Cristo Re dell’universo’, allora avrei detto: ‘Padre, Ti ringrazio perché il Regno è giunto con la mia venuta’; ed invece Io ho detto: ‘venga’”. Questo, perché il Regno si trova dove ci sono tutte le componenti: il re, i sudditi, il palazzo, la regina… “Per questo ho istituito la Chiesa - dice Gesù - per preparare il mio Regno, giorno per giorno”, con i grandi Santi che hanno spianato ogni cosa, che hanno illustrato sempre maggiormente questo suo desiderio. Ed in questo desiderio di Gesù vediamo chiaramente l’unione della quale parlavamo prima: ‘Venga il tuo Regno; sia fatta la tua Volontà come in Cielo così in terra’; cioè, la Volontà di Dio deve diventare la nostra vita, si deve fare sulla terra come si fa in Cielo. Ma, come si fa la Volontà di Dio in Cielo? Non si fa, si vive! Gesù in un altro brano dice: “Ciò che l’acqua è per il pesce, così dovrebbe essere la Volontà di Dio per noi”. L’acqua per il pesce è tutto: è la sua abitazione, è il luogo dove si muove, è dove trova il cibo, è dove respira, è dove dorme... l’acqua è tutto per il pesce; così dovrebbe essere la Divina Volontà per noi.

Un altro esempio lo troviamo nel 17° capitolo di Giovanni quando Gesù, durante l’ultima cena, dice: “Padre, che essi siano una cosa sola con Me come Io sono con Te, affinché il mondo creda che Tu Mi hai mandato”. Il significato dato finora a queste parole è che Gesù desidera che tutto il mondo sia una sola famiglia, che siamo una sola famiglia nella Chiesa cattolica. Ma Gesù ha spiegato chiaramente che con queste parole Lui voleva dire che pregava il Padre perché le creature ritornassero a quella unione di prima (a quella unione che era nel progetto originale di Dio sull’umanità), cioè che diventassimo una sola cosa con Lui come Lui è con il Padre una sola cosa.

Ma come sono uno Gesù e il Padre? Sono uno di Natura, Natura Divina, un solo Dio. Noi dobbiamo diventare uno nel desiderio, uno nell’operato, nella volontà, nella vita, nel palpito. Come in una bella famiglia tutti i figli fanno una sola cosa con quella famiglia; ad esempio il padre dice: “Ci alziamo per ...” e tutti continuano: “per andare a lavare i piatti”. Se facessero veramente così, si direbbe che quella famiglia ha una sola volontà: basta che uno inizi e, tutti gli altri finiscono la frase. Gesù ha detto che questa è l’unione che Lui desidera e che ora possiamo avere nuovamente con Lui, con Dio, come era per l’umanità prima del peccato originale.


Punti di meditazione:

1. Semplicità e umiltà dello strumento.

Scrive l’Apostolo delle genti: “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” (1,27-29). La storia della Chiesa è piena di questi attestati plurimi di inadeguatezza assoluta degli strumenti scelti da Dio in relazione ai suoi progetti. Basti pensare - siamo nel centenario delle apparizioni di Fatima - ai tre pastorelli Francesco, Giacinta e Lucia. “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”, aggiunge il Divino Maestro nel Vangelo. Come piccolo è lo strumento, così piccolo deve farsi il destinatario (noi) per accogliere un Tesoro che Dio offre, sempre, in vasi di creta. I doni non si impongono a nessuno. Vanno riconosciuti come tali e accettati. Il primo punto da meditare è l’apertura del cuore dinanzi al Dono di Dio, che mai violenta la libertà della creatura.

2. “Gli scritti”.

Contengono altissima teologia (trinitaria soprattutto, che è la branca più elevata, più sublime, ma anche più difficile della dogmatica e il fondamento di tutta la Dottrina cattolica) e altissimi insegnamenti ascetici, perché l’obiettivo del Dono della Divina Volontà è riportare l’uomo ad un’unione con Dio talmente grande e profonda come era prima del peccato originale. Ossia una tale fusione di amore con la Divina Volontà, da essere in piena e perfetta sintonia con essa in tutto. I segni di un’anima che, intraprendendo con fiducia, gioia, amore, costanza, pazienza e perseveranza questo cammino è giunta all’unione con la Divina Volontà sono soprattutto due: la PACE imperturbabile (l’indice più sicuro e certo a detta di TUTTI i maestri di spirito che si sta nella Divina Volontà) e la capacità di riconoscere in tutti, ma proprio tutti gli eventi, l’azione del Divino Volere e sempre unirsi infallibilmente ad esso: sia nelle cose che compiamo volontariamente (dalle più indifferenti e comuni, come il mangiare e il camminare a quelle più elevate come il pregare, il confessarsi, etc.) sia in TUTTE quelle (prospere e avverse) che la Divina Volontà ci pone dinanzi. Senza MAI perdere né la quiete e la pace interiore, né la gioia profonda. E non conoscendo altra attitudine interiore che non sia amore pieno e totale con Dio e amore incondizionato (in tutte le sue forme) verso il prossimo.

3. “Venga il tuo regno”

Gesù ha detto: “il Regno di Dio è DENTRO di voi”. Cioè percorrere questa via è imparare ad avere una grandissima VITA INTERIORE. La Divina Volontà fu vissuta da una sola creatura in maniera piena e perfetta: da Maria Santissima, il cui “FIAT MIHI” si incontrò, baciò e fuse mirabilmente con il FIAT SUPREMO. Sappiamo che san Luigi M. Montfort insegnò la via dell’unione INTIMA e TOTALE con la Madonna come mezzo di sicura, piena e perfetta santificazione, sottolineando che il Dono della consacrazione Totus Tuus non consiste principalmente in pratiche esteriori (l’atto di consacrazione, la recita del Magnificat, la catenella al collo o al polso, il festeggiare il 25 Marzo, etc.), pur importanti, ma nell’unione INTERIORE con la vita e lo stile della Madonna.

Ecco perché la via della Divina Volontà con l’ingresso e la formazione del regno di Dio dentro di noi, appare come una perfetta realizzazione della forma di consacrazione mariana insegnata dal Montfort e tanto, tanto santificante per le anime. Accogliendo questo regno si diventa signori e padroni (con l’unione con la Divina Volontà) di se stessi, dei propri atti, dei propri pensieri, desideri, azioni e reazioni, nulla di essi potendo più sfuggire al controllo dei divini voleri. Sogno? Forse no, se Gesù stesso afferma che questo chiediamo ogni giorno con il Padre nostro. E se l’avvento del suo regno nei cuori significa la stessa cosa che l’acqua per il pesce: ossia nuotare placidamente dentro il mare pacifico della Divina Volontà senza mai più uscirne col minimo peccato o imperfezione volontaria. Un progetto bellissimo! “Venga il tuo Regno!”

4. “Padre, che essi siano una sola con Me, come Io lo sono con Te”.

La santità è unione, fusione con Dio. Santa Caterina da Siena diceva che la causa di ogni problema e infelicità dell’uomo è una sola: che egli fa la propria volontà e non quella di Dio. Da dove viene ogni nostra infelicità? Non da fuori di noi, ma da dentro di noi. Dice Maria Santissima in persona nell’unica opera di Luisa da Lei “dettata” (“La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà”): “Figlia a me carissima, ascolta la Mamma tua; metti la mano sul tuo cuore e dimmi i tuoi segreti: quante volte sei stata INFELICE, TORTURATA, AMAREGGIATA, perché hai fatto la tua volontà? Sappi che hai messo fuori una Volontà Divina, e sei caduta nel labirinto dei mali. Essa voleva renderti pura e santa, felice e bella, d'una beltà incantevole; e tu, col fare la tua volontà, l'hai guerreggiata, e con dolore l'hai messa fuori della sua cara abitazione, qual è l'anima tua. Senti, figlia del mio cuore, questo è un dolore per la Mamma tua, che non vedo in te il sole del Fiat divino, ma le dense tenebre della notte della tua volontà umana. Ma su, coraggio! Se tu mi prometti di darmi la tua volontà nelle mie mani, io, la tua Mamma celeste, ti prenderò nelle mie braccia, ti metterò sulle mie ginocchia e riordinerò in te la vita della Divina Volontà, ed anche tu, alle tante mie lacrime, formerai il mio sorriso, la mia festa, ed il sorriso e la festa della Trinità sacrosanta”.

Formare questo sorriso nella nostra amatissima Madre del cielo è la più bella vocazione che possa esistere! Ma il sorriso spunterà indelebile anche sul nostro volto, se, comprendendo la profondità di questa grande verità (cioè che tutti, ma proprio TUTTI i mali vengono solo dal nostro umano volere), ci incammineremo in questo sentiero di cielo. Basta mettersi in cammino perché esso ci venga incontro dandoci tutti gli aiuti necessari per percorrerlo.


Preghiera dell’anima alla Madre Regina del Fiat supremo:

O Divina Maria, io riconosco e sono più che convinto che la mia volontà è l‘unica causa di ogni mio male.

La rinnego, te la consegno perché tu possa completamente annichilirla e distruggerla e fondermi con Te, che mai avesti volontà tua, ma in ogni pensiero, gesto, azione e desiderio desti sempre spazio e vita all'atto unico del FIAT SUPREMO, agendo sempre e solo per la massima gloria di Dio, la salvezza delle anime e la riparazione dei peccati, che sono i fini del Volere Supremo che operò incessantemente e infallibilmente nel tuo Gesù.

Confido nel tuo materno aiuto e nel tuo prendermi per mano. Sono piccolo e povero, ma tu sei la Madre di misericordia e di bontà.

Guardami, prendimi per mano, mettimi sulle tue ginocchia, stringimi a Te e fai tu stessa a me incessante scuola di vita nella Divina Volontà. Questo è il mio desiderio, questo è il mio unico volere. FIAT!


Fioretto perpetuo:

Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno (da recitare tre volte al giorno facendo tre visite alla Madonna)


Fioretto del giorno:

Rievocare, durante una visita alla Madonna, l’immagine del pesce che nuota nell’acqua e chiedere con fede e amore: “Madre e Regina del Fiat, che l’acqua benedetta della Divina Volontà avvolga me, piccolo pesciolino di Gesù in essa, e mi faccia nuotare placido e sicuro nelle onde della sua bellezza e pace”.


Giaculatoria del giorno alla Divina Volontà:

“Regina del cielo, fammi possedere dalla Volontà Divina.”