La Vergine Maria e il Regno della Divina Volontà 

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà a cura di Don Leonardo M. Pompei

IIIª Meditazione 

Il sorriso di tutta la Creazione per il Concepimento della Celeste Bambina


Preghiera alla Celeste Regina, per ogni giorno del mese di Maggio

Regina Immacolata, Celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi, come tua cara figlia, nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti - in questo mese a Te consacrato - la grazia più grande: che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà.

Mamma Santa, Tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi come figlia tua a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, Sovrana Regina, a Te mi affido, acciocché guidi i miei passi nel Regno del Voler Divino e, stretta alla tua mano materna, guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà. Tu mi farai da mamma e, come a Mamma mia, Ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restar sicura di non uscire dal Regno suo. Perciò Ti prego che mi illumini per farmi comprendere che significa “Volontà di Dio”

Ave Maria ...

Fioretto del Mese

La mattina, a mezzogiorno e a sera, cioè tre volte al giorno, andare sulle ginocchia della nostra Mamma Celeste e dirle: “Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno”.  


L'anima alla Vergine

Sovrana Mamma, questa tua piccola figlia, rapita dalle tue celesti lezioni, sente l'estremo bisogno di venire ogni giorno sulle tue ginocchia materne, per ascoltarti e deporre nel suo cuore i tuoi materni insegnamenti. Il tuo amore, il tuo dolce accento, lo stringermi al tuo Cuore fra le tue braccia, mi infondono coraggio e fiducia che la Mamma mia mi darà la grande grazia di farmi comprendere il gran male della mia volontà, per farmi vivere della Divina Volontà.


Lezione della Regina del Cielo

Figlia mia, ascoltami; è un Cuore di madre che ti parla, e come ti vedo che mi vuoi ascoltare, il mio Cuore gioisce e sente la speranza certa che la figlia mia prenderà il possesso del Regno della Divina Volontà, che io posseggo nel mio materno Cuore per darlo ai figli miei. Perciò sii attenta ad ascoltarmi e scrivi tutte le mie parole nel tuo cuore, affinché le rumini sempre, e modelli la tua vita a seconda dei miei insegnamenti.

Senti, figlia mia: non appena sorrise la Divinità e festeggiò il mio Concepimento, il Fiat Supremo fece il terzo passo sulla mia piccola umanità. Piccina, piccina, mi dotò di ragione divina, e mossa tutta la Creazione a festa, mi fece riconoscere da tutte le cose create per loro Regina. Riconobbero in me la vita del Volere Divino, e tutto l'universo si prostrò ai miei piedi, sebbene piccina e non ancor nata, ed inneggiandomi, il sole mi festeggiò e sorrise con la sua luce, il cielo mi festeggiò con le sue stelle, sorridendomi col loro mite e dolce scintillio ed offrendosi come fulgida corona sul mio capo, il mare con le sue onde, alzandosi ed abbassandosi pacificamente, mi festeggiò; insomma, non ci fu cosa creata che non si unì al sorriso ed alla festa della Trinità Sacrosanta. Tutti accettarono il mio dominio, il mio impero, il mio comando, e si sentirono onorati, ché dopo tanti secoli dacché Adamo perdette il comando ed il dominio di re col sottrarsi dalla Divina Volontà, trovarono in me la loro Regina, e la creazione tutta mi proclamò Regina del cielo e della terra.

Mia cara figlia, tu devi sapere che la Divina Volontà quando regna nell'anima non sa fare cose piccole, ma grandi; vuole accentrare nella fortunata creatura tutte le sue prerogative divine, e tutto ciò che è uscito dal suo Fiat Onnipotente la circonda e resta ubbidiente ai suoi cenni. Che cosa non mi diede il Fiat Divino? Mi diede tutto; cielo e terra stavano in mio potere; mi sentivo dominatrice di tutto ed anche dello stesso mio Creatore.

Ora, figlia mia, ascolta la Mamma tua. Oh, come mi duole il Cuore nel vederti debole, povera! Né hai il vero dominio di dominare te stessa; timori, dubbi, apprensioni, sono quelli che ti dominano, tutti miseri cenci della tua volontà umana. Ma sai il perché? Perché non c'è in te la vita integra del Volere Divino, che mettendo in fuga tutti i mali dell'umano volere, ti renda felice e ti riempia di tutti i beni che Esso possiede.

Ah, se tu con un proposito fermo ti decidi di non dar più vita alla tua volontà, ti sentirai morire tutti i mali e rivivere in te tutti i beni! Ed allora tutto ti sorriderà, ed il Voler Divino farà anche in te il terzo passo, e tutta la Creazione festeggerà alla nuova arrivata nel Regno della Divina Volontà.

Dunque, figlia mia, dimmi, mi ascolterai? Mi dai la parola che non farai mai, mai più, la tua volontà? Sappi che se ciò farai, io non ti lascerò mai, mi metterò a guardia dell'anima tua, ti avvolgerò nella mia luce affinché nessuno ardisca di molestare la figlia mia, ti darò il mio impero, affinché tu imperi su tutti i mali della tua volontà.


Punti di meditazione

1. “Attenti nell’ascolto. Scrivere nel cuore e ruminare le parole della Regina del Cielo”.

Quando ci si inoltra nell’aureo e divino cammino della Divina Volontà con cuore aperto, accogliente e disponibile, si percepisce immediatamente, chiaramente e profondamente, che qui non si tratta di “una spiritualità”, di uno dei tanti “legittimi cammini” di crescita e conversione, pur belli, utili ed edificanti, che la Divina Provvidenza ha seminato nel giardino della Sua Chiesa.

Queste cose sono tutte molto belle, ma la via del “Fiat Supremo” e dell’unione con la Divina Volontà tutte le supera, le comprende e le sublima. Prima dell’inno alla carità, san Paolo scrisse: “Aspirate ai carismi più grandi. E io vi mostrerò una via migliore di tutte” (1Cor 12,41). Subito dopo, all’inizio del capitolo 13, comincia quel capolavoro unico e totalmente divino di somma spiritualità, in cui l’Apostolo spiega che anche le virtù più grandi e strepitose e i carismi più eccezionali ed eccellenti (la fede che sposta le montagne, il parlare le lingue degli angeli, il potere di fare miracoli, il possesso della sapienza e della scienza, solo per dirne qualcuno) sono nulla e a nulla giovano al confronto con la carità.

Ecco, questa via è totalmente divina perché mentre fino a quando fu rivelata, tutti i santi si sforzarono, eroicamente, di fare la Volontà di Dio (perché in questo consiste la vera e solida santità) con la loro buona volontà umana preceduta e sostenuta dalla Grazia, qui si va oltre: si vive nella volontà di Dio, che diventa il soggetto dei nostri atti attraverso la vita di unione con Lei, donandoci la Grazia straordinaria di partecipare delle sue prerogative e attributi divini. Comprende dunque tutte le più eccelse forme di santità e le supera.

Ecco perché bisogna farsi più che attenti nell’ascolto, incidere con stiletto di fuoco queste parole nei nostri cuori, pensarci giorno e notte e metterle in pratica senza alcuna esitazione, costi quel che costi. Solo così si incomincerà da subito a gustare i frutti squisitissimi di questo novello Eden…

2. “Il terzo passo del “Fiat”: tutto il creato ai piedi di Maria, Regina del Fiat Supremo”.

Dotata immediatamente la Divina Regina dell’uso della ragione e del libero arbitrio (dottrina, questa, comune nella Chiesa cattolica), la Santissima Trinità mostrò al creato la Novella Regina e ordinò che questi Le rendesse il suo doveroso e strabiliante omaggio. La Trinità sorrideva ed era in festa, mentre l’universo intero era in atto di adorare, pieno di giubilo, la Sua Regina.

Queste cose non sono pie immagini, splendide poesie di amore, voli estatici (pur sacrosanti) di un’anima innamorata della Madonna, che si immagina una tale scena certamente degnissima di Lei, ma appunto solo immaginata.

Queste cose sono successe REALMENTE: ed immediatamente la Divina Maria, partecipando della Divina Onnipotenza e ricevuto da tutto il creato l’accettazione del Suo Dominio (perduto dai Primi) e la proclamazione di Sua Regina, cominciò ad esercitare su di esso il proprio impero assoluto. La Madonna può comandare ed essere obbedita da qualunque ente creato per la vita del Divin Volere in Lei presente, a cui nulla e nessuno può resistere o opporsi…

3. “Il Fiat sa fare solo cose grandi”

La Madonna spiega quale: “accentrare tutte le sue prerogative divine nella creatura”. Si pensi profondamente, ci si lasci santamente sconvolgere (sì, sconvolgere!!!) da questa considerazione. Ricevere in dono le prerogative DIVINE, con i suoi attributi? Sissignore! Questo visse la Madonna, questo sta rivelando - si badi: sotto sua diretta dettatura, senza alcuna possibilità che lo strumento umano ci abbia messo del suo - e questo è ciò che aspetta chi entra davvero (non a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità, si può e si deve dire parafrasando san Giovanni) in questo mondo tutto celeste e divino!

Tutto diviene obbediente ai figli del Fiat Supremo e si avverte che tutto è di nuovo sottomesso alla creatura e che addirittura Dio stesso volontariamente si dona e si offre in dono assoluto al figlio della sua Divina Volontà. C’è semplicemente da rimanere senza fiato…

4. “Come sta il nostro cuore?”

Il primo passo del regno della Divina Volontà è partecipare alla sua creatura la sua onnipotenza sotto l’aspetto del dominio assoluto di sé: via timori, dubbi e apprensioni e tutti i cenci dell’umano volere, di cui i cuori dei figli dell’uomo sono pieni zeppi e di cui fanno bella mostra ininterrottamente, “h 24”.

Non solo timori, dubbi e apprensioni, ma preoccupazioni, agitazioni, meschinità, piccinerie, egoismi continui, richieste di attenzioni, elemosine di affetto a destra e a manca, paure anche del tutto irragionevoli, inquietudini, risentimenti, rancori, invidie, gelosie, piccole (o meno piccole) inimicizie, antipatie e tutte le altre innumerevoli forme e modi del sentire e del volere umano.

Non è roba che entra nel regno del Divin Volere: sono cenci dell’umana volontà e vanno bruciati al rogo di quella Divina. Ma qui entra in ballo il nostro libero arbitrio e se e quanto crediamo che solo spogliandoci di tutto diverremo piccoli “dèi” sulla terra. Dimentichi di tutte queste meschine e brutte miserie, che continueranno a tiranneggiarci e prendersi gioco di nuovo fino a quando non ci decideremo a “farle fuori” una volta per tutte…

5. “Dare alla Madonna la propria parola d’onore”

Se si compie il fermo proposito di far morire il proprio volere, di uccidere tutto l’umano senza alcuna pietà e senza nulla lasciare in vita (perché quel poco farà certamente risorgere il molto, come infernale araba fenice), si avvertirà la presa di possesso degli innumerevoli beni da Dio offerti alla creatura e - quasi certamente in forma non sensibile, ma non per questo meno vera - si riceverà come Maria il sorriso di Dio e del creato, il quale farà festa a un nuovo arrivato nel Regno del Divin Volere, all’uomo che si riprende la sua posizione di Principe del creato, perduta con la nascita della volontà umana.

La Madonna chiede a noi la nostra “parola d’onore” di fare questo, promettendo in cambio: primo, di custodire Lei in persona un’anima che faccia una tale promessa; secondo, di avvolgerla con la sua luce perché nessuno osi molestarla (diavoli compresi); terzo, di darle il suo stesso impero perché la creatura sia capace di dominare e signoreggiare su tutti i mali provenienti dalla propria umana volontà. Ne vale davvero la pena. All’opera dunque, con volontà ferma e risoluta, senza ripensamenti e senza tornare indietro!


L'anima

Mamma Celeste, le tue lezioni mi scendono nel cuore e me lo riempiono di balsamo celeste. Ti ringrazio che tanto ti abbassi verso di me, poverella. Ma senti, o Mamma mia: temo di me stessa; ma se tu vuoi, tutto puoi, ed io con te tutto posso. Mi abbandono come una piccola bimba nelle braccia della Mamma mia e sono certa che appagherò le sue brame materne.


Fioretto

Oggi, per onorarmi, guarderai il cielo, il sole, la terra, ed unendoti con tutti, per ben tre volte reciterai tre Gloria, per ringraziare Dio d'avermi costituita Regina di tutti.


Giaculatoria

Regina Potente, domina sulla mia volontà, per convertirla in Volontà Divina.