Il grande Dono del Divino Volere

IIIª MEDITAZIONE

Cosa è la volontà e la sua importanza determinante

Meditazioni a cura di Don Leonardo M. Pompei


Preghiera preparatoria alla meditazione

Gesù, Ti amo. Vieni, Divina Volontà, a pregare in me e poi offri questa preghiera a Te come mia, per soddisfare alle preghiere di tutti e per dare al Padre la gloria che dovrebbero dargli tutte le creature.

Regina Immacolata, celeste Madre mia, vengo sulle tue ginocchia materne per abbandonarmi nelle tue braccia, per chiederti coi sospiri più ardenti che mi ammetta a vivere nel Regno della Divina Volontà.

Mamma santa, tu che sei la Regina di questo Regno, ammettimi a vivere in esso, affinché non sia più deserto, ma popolato dai figli tuoi. Perciò, sovrana Regina, a te mi affido, affinché guidi i miei passi nel Regno del Volere Divino, e stretto alla tua mano materna guiderai tutto l'essere mio, perché faccia vita perenne nella Divina Volontà.

Tu mi farai da mamma, e come a Mamma mia ti faccio la consegna della mia volontà, affinché me la scambi con la Divina Volontà, e così possa restare sicuro di non uscire dal Regno suo. Perciò ti prego che mi illumini, attraverso questa meditazione, per farmi comprendere sempre più e sempre meglio che cosa significa "Volontà di Dio" e come vivere in essa.

Ave Maria…


Testo da meditare:

“La parola chiave degli scritti di Luisa Piccarreta è: ‘Dono del Divin Volere’ o ‘della Divina Volontà’; la volontà gioca un ruolo indispensabile in tutti questi scritti.

La volontà è la cosa più importante in noi, come lo è in Dio. La Chiesa ha sempre messo in risalto l’importanza della volontà soprattutto nella valutazione morale degli atti umani: senza volontà, non c’è peccato né merito. Anche padre Pio chiedeva sempre ai suoi penitenti se vi avevano messo volontà o no nei peccati che accusavano, perché solo così si può capire se l’atto compiuto è meritevole o peccaminoso (e quanto lo sia). In generale un peccato è tanto più grave, quanto più in esso è coinvolta la volontà. Tanto meno quanto essa è limitata, influenzata, condizionata da vari fattori. Un altro esempio: un bel pensiero avuto di notte, in sogno, non può essere meritevole, perché non implica la volontà della persona; come pure non si può valutare negativamente un pensiero cattivo avuto in sogno. Solo se mi sveglio allora la volontà si metterà in azione e darà valore positivo o negativo agli atti. La volontà è ciò che conta. E così è anche per Dio. Ma mentre la nostra volontà è limitata, in Dio la Volontà è infinita e onnipotente. Se Dio dicesse: “Voglio un bicchiere di acqua”, gli apparirebbe subito in mano, come quando ha detto: “Fiat lux” (“si faccia la luce”), e la luce fu. Ogni ‘FIAT’ di Dio è creativo, è un fatto; tutto quello che Dio vuole diventa una creazione, una realtà. Se io voglio un bicchiere di acqua e non mi appare qui, è semplicemente perché la mia volontà non è infinita, non è onnipotente.

Quando S. Giovanni nella Sacra Scrittura dice che Dio è Amore, dice una realtà, perché noi, contemplando tutto ciò che ci circonda possiamo constatare che Dio è Amore; tutto è opera di Dio, ed è opera che mi dice: ‘Ti amo’.

San Tommaso D’Aquino, riportando le cinque prove dell’esistenza di Dio ha parlato del ‘motore immobile’. Anche Gesù ripete questa verità parlando (negli Scritti di Luisa) della Sua Volontà, affermando che la Sua Volontà è il primo moto, il motore di tutto; tutto quanto esiste prende il moto dalla Divina Volontà. Gesù spiega questa verità dicendo: “La mia Volontà è la ruota che dà moto a tutte le altre rotelle, a tutte le altre cose che ho create”. Tutta la Creazione: le stelle, le piante, gli animali, sono come rotelle poggiate sulla ruota della mia Divina Volontà. La Volontà Divina, girando come una ruota, fa girare tutte le altre rotelle poggiate su di Lei.

Con questo esempio molto semplice Gesù ha spiegato a Luisa questo concetto difficile: Dio è moto eterno e tutto ciò che Lui ha fatto (che è quindi poggiato su di Lui) si muove con Lui, prende moto da Lui. Perciò, col movimento della prima ruota che è Dio, le stelle scintillano, la pianta cresce e profuma, il cane abbaia e salta: tutto prende movimento da questa grande ruota che è Dio.

Riferendoci ora all’uomo, vediamo come anche lui prende moto dalla prima ruota (da Dio), però, tra la ruota grande (Dio) e la rotella (uomo) si trova un altro meccanismo che è la nostra libera volontà, il nostro libero arbitrio, il dono che Dio ci ha dato perché fossimo simili a Lui, a sua immagine. E come Dio può fare ciò che vuole, liberamente, così anche noi possiamo agire liberamente, perché siamo creati a sua immagine e somiglianza. La rotellina della nostra libera volontà prende il movimento dalla grande ruota (sulla quale poggia: Dio) e trasmette il movimento all'uomo, ma questo movimento può essere usato in modi diversi, per cose buone, neutre o cattive. Ad esempio: stando a casa mia e alzandomi il mattino alle ore 7, posso andare alla S. Messa delle 8, ma potrei invece fermarmi a guardare la televisione; con il movimento che Dio mi dà posso fare queste cose, ma qual è la migliore delle due? Certamente l’andare a Messa! Esistono poi azioni di valore indifferente, come prendere una tazza di caffè od una tazza di tè (naturalmente, se so che il caffè mi fa male, devo scegliere il tè, perché Dio mi parla anche attraverso la mia salute). L’uomo, pur prendendo il moto di ogni suo atto volontario da Dio, può compiere (e purtroppo sono la maggioranza) anche atti e azioni cattive.

Ora, con il ‘Dono’ della Divina Volontà, Dio sta offrendo a noi la possibilità di far sì che la nostra rotella e la sua diventino una sola cosa. La nostra volontà non potrà mai scomparire, distruggersi, fondersi, annientarsi, perché il giorno che succedesse questo non saremmo più uomini: fa parte della nostra natura avere una volontà umana. Gesù aveva una volontà umana, ma la sua volontà umana da sempre, fin dal suo concepimento nel seno di Maria SS., ha sempre ‘girato’ con il ‘giro’ della sua Divina Volontà. Anche la Madonna è grande perché fin dal primo istante del suo concepimento Lei ha sempre ‘girato’ con il moto eterno di Dio. Possa Ella aiutarci a cominciare a far girare la nostra rotella in sintonia con il giro perfetto ed eterno della Divina Volontà.


Punti di meditazione:

1. La volontà e gli atti umani.

Come ho approfondito in uno dei miei libri in formato elettronico (“I principi della vita morale cristiana”), la volontà dell’uomo è il principio e il fondamento con cui si qualificano tutti i suoi atti. La volontà è il fondamento del nostro libero arbitrio e la sua esistenza è una delle “prove” più evidenti che siamo immagine di Dio, essendo Egli il “libero” per antonomasia, non potendo in nessun modo Dio essere costretto, spinto, necessitato o coartato a fare qualunque cosa da nessuno.

La nostra volontà umana ci consente di autodeterminarci, ma è limitata. Moltissime volte non possiamo fare ciò che vogliamo, siamo contrariati da quello che succede senza che possiamo evitarlo, oppure non siamo in grado di esercitare la volontà su di noi per avere sempre il controllo e il dominio di ogni nostro atto. Una libertà, dunque, vera ed una volontà realmente libera, ma limitata.

La Volontà Divina, invece, è sovrana, onnipotente e senza confini. Se Dio vuole una cosa (cioè pronuncia qualunque “fiat”) quella cosa immediatamente è (esempio del “voglio un bicchiere d’acqua”).

Primo punto importante di meditazione: chiediti come hai usato fino ad oggi la tua volontà umana. Non avere paura di guardare bene e sinceramente cosa ha prodotto. Considera se hai mai fatto (bene) la confessione dei peccati di tutta la tua vita (“confessione generale”) e verifica se non sia il caso di farla (o di rifarla).

Ma soprattutto, nel silenzio del tuo cuore, guarda i frutti che ha prodotto il tuo umano volere… E scegli cosa vuoi continuare a fare… Se continuare così o scegliere altro…

2. La volontà divina è il motore di tutto ed il principio di esistenza e sussistenza dell’universo.

Disse san Paolo nel celebre discorso all'Areopago: “Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell’uomo né dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto” (Atti 17,24-28). Che l’uomo lo sappia o non lo sappia, lo voglia o non lo voglia, ci creda o non ci credo, la sua vita e la sua possibilità di operare (come quella di tutte le creature) poggia sul grande motore primo, sul supremo ingranaggio della Divina Volontà.

San Tommaso d’Aquino insegna, infatti, che la Volontà di Dio non solo è colei che chiama all'essere tutte le cose (creandole) come atto di puro e gratuito amore, ma è anche il principio della loro conservazione nell'essere e nell'esistenza (nel senso che Dio di tutte, anche delle minime, si prende la cura di mantenerle nell'essere, esercitando la sua Provvidenza) ed infine il principio primo del loro agire ed operare.

Tutto l’universo e il creato (con cui chi vive nella Divina Volontà torna in piena, perfetta e sana armonia, come alcuni santi - san Francesco su tutti - hanno mostrato con la loro vita e il loro esempio) sono attestazioni di questa suprema onnipotenza e bontà della Divina Volontà e attestazione della potenza del suo “FIAT”: “tu dicesti e tutte le cose furono fatte, mandasti il tuo spirito e furono costruite e nessuno può resistere alla tua voce” (libro di Giuditta, 16,14). Meditare bene per prendere coscienza della grandezza e dell’assoluta onnipotenza, giustizia e bellezza della Divina Volontà.

3. La Volontà Divina e la volontà umana.

Come appena detto la volontà umana non potrebbe nemmeno esistere né muoversi se, come tutto il creato, non prendesse il principio del suo movimento nel grande e supremo divino ingranaggio che è la Divina Volontà. Ma l’uomo, creato da Dio a sua immagine, ha una volontà libera (come la Sua). E mentre tutto il creato canta la sua perfetta unione e sottomissione al FIAT SUPREMO, l’uomo può dar vita a innumerevoli canzoni stonate, come cantava Gianni Morandi. E il peccato originale non è stato altro che la prima stonatissima canzone che ha fatto sussultare il creato intero. La volontà umana si è separata da quella divina. Ha preteso di avere la perfezione (capacità perfetta di scegliere, di autodeterminarsi, di operare) che solo quella Divina ha, sotto l’illusione di diventare come Dio: ed ha trovato la propria rovina. Ora le creature irragionevoli sono diventate, sotto certi aspetti, più grandi di noi: loro infatti sono in piena sintonia con la volontà di Dio, l’uomo no.

Questa è la vera “nascita della tragedia” dell’umanità e questa è la vera radice di ogni tragedia della nostra esistenza. Chiediti sinceramente: ma io ci credo davvero alla dottrina cattolica sul peccato originale? E se davvero ci credo ho già compreso che l’unica rovina della mia esistenza avviene quando la mia volontà, pur nel pochissimo, si allontana dal “FIAT SUPREMO”? E cosa voglio fare dinanzi a ciò?

4. Il Dono della Divina Volontà.

Obiettivo della nostra esistenza e unico - si badi UNICO - sistema per raggiungere la perfetta felicità anche in questo mondo è che la nostra volontà umana torni a battere all'unisono con quella Divina. Si tratta di raggiungere l’obiettivo di non fare mai IN NULLA la volontà propria, ma sempre e solo quella divina. E ciò non solo come frutto di impegno ascetico, ma come nuova dimensione dell’essere e dell’operare che si acquisisce gradualmente imparando ad unire i nostri atti alla Divina Volontà. Tuttavia bisogna procedere con ordine.

Se qualcuno ancora commette qualche peccato mortale, si trova a milioni di anni luce distante con la Divina Volontà. Ed essere ben formati su questo punto (conoscendo quali sono i peccati mortali e veniali secondo la legge di Dio, non secondo i nostri grossolani punti di vista) è il primo indispensabile passo in questo cammino (ecco perché è così importante e risolutiva la confessione generale ben fatta).

Se nella mia anima abita ancora facilmente il peccato volontario (anche in materia lieve, cioè il peccato veniale volontario), sono sempre ancora MOLTO distante dalla Divina Volontà. Dire con leggerezza: “tanto è veniale”, dimostra una coscienza ancora molto grossolana e una volontà ancora molto distante dall’aver capito la mostruosità del peccato, ossia di ogni “creazione umana” operata discostandosi dal Divino Volere.

Poi abbiamo il livello delle scelte tra cose lecite e cose migliori (è il campo in cui inizia il “cammino di perfezione”, come lo chiama santa Teresa, che ha come meta la santità): l’esempio fatto nel testo è quanto mai illuminante. Tra andare a Messa e la televisione cosa scelgo? Tra dire un Rosario e fare una passeggiatina a guardare le vetrine cosa scelgo? Tra l’offrire un digiuno oppure non privarmi di una buona e sobria “mangiata”, cosa scelgo? Tra il fare l’elemosina o comprare una cosa per me?

Poi c’è il livello delle reazioni a ciò che la Divina Volontà dispone nella nostra vita: da come si reagisce alle grandi prove, a come si reagisce ai piccoli imprevisti quotidiani. Quando la nostra volontà, come quella della Madonna, batterà all'unisono con quella di Dio: 1. Di peccato neppure se ne parlerà (come nell'Immacolata Divina Maria MAI se ne è parlato); 2. Si sarà sempre capaci non solo di rinunciare al lecito in vista del migliore, ma di scegliere sempre l’ottimo e il meglio (così infallibilmente sempre faceva la Madonna); 3. Si procederà all'unisono in tutto con la Divina Volontà riconoscendola perfino nella mosca che molesta o nel tram che fa ritardo. 4. Si imparerà a fare tutte le cose (anche le più piccole, quotidiane e insignificanti azioni, come il lavarsi, il vestirsi, il camminare, ma anche il respirare!!!) in unione con la Divina Volontà, attraverso dei pacifici, semplici ma profondissimi esercizi che impareremo in questo percorso. Ecco perché la pace sarà il distintivo, oserei dire il tatuaggio indelebile impresso a fuoco nelle nostre anime, dell’unione con il FIAT SUPREMO.

Chiediti sinceramente: credi davvero che le cose stanno così? E allora concludi facendo tue le parole dell’anima alla Madre Regina…e sii sempre attento e fedele ai fioretti e alla giaculatoria quotidiana…


Preghiera dell’anima alla Madre Regina del Fiat supremo:

O Divina Maria, io detesto, aborrisco e inorridisco dinanzi al male causato dalla volontà umana che sceglie la follia di vivere ed operare separandosi da quella Divina.

Guardo alla condizione dei nostri progenitori e all'Eden di pace e felicità suprema che vivevano e che hanno sciaguratamente perso per sé e per tutti i loro discendenti.

Voglio con tutto il cuore tornare alla loro condizione, abbracciando con tutto me stesso il cammino della Divina Volontà per diventarne suo figlio e cominciare finalmente a vivere come Gesù vuole: da vero “figlio di Dio”, partecipe per grazia di tutto ciò che Dio è e fa. Ti imploro di non negarmi questa grazia, anzi ti chiedo, attraverso la potenza del tuo Fiat, di cominciare da subito a formare in me il regno della Volontà di Dio. Amen! FIAT!


Fioretto perpetuo:

Mamma mia, ti amo, e tu amami e dammi un sorso di Volontà di Dio all'anima mia; dammi la tua benedizione, affinché possa fare tutte le mie azioni sotto il tuo sguardo materno (da recitare tre volte al giorno facendo tre visite alla Madonna)


Fioretto del giorno:

Se non ho mai fatto la confessione generale, mi impegnerò a prepararla. Se già ho provveduto, cercherò di fare attenzione, nel corso della giornata (e poi verificherò nell'esame di coscienza) quante volte ho preferito la mia volontà umana a quella divina. Rievocherò, per fissarle nella memoria, le immagini del bicchiere d’acqua e dell’Ingranaggio Supremo.


Giaculatoria del giorno alla Divina Volontà:

“Regina potente, pronuncia il tuo Fiat e crea in me la Volontà di Dio”