Vª MEDITAZIONE

I 'GIRI' nella DIVINA VOLONTÀ 

Relazione di Sr. Assunta Marigliano

San Giovanni Rotondo (FG) - 6 ottobre 1997 

 

Luisa Piccarreta oltre ai 36 Volumi ha scritto L’Orologio della Passione, ha scritto La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà, dietro richiesta di padre Annibale Di Francia, ha fatto infinite preghiere ed ha scritto anche Il Pellegrinaggio dell’anima nel Regno della Divina Volontà.

Abbiamo altre volte detto come il FIAT, il ti amo, l’Atto di Dio, siano in tutta la Creazione, e quindi abbiamo spiegato come possiamo fare nostra la Creazione. La pianta non può parlare, ma io sì; quindi l’Atto di Dio messo in questa pianta lo faccio mio e rispondo a Dio:

“Ti contraccambio l’amore che hai messo per me in questa pianta”.

Luisa non poteva muoversi dal letto, ma non perché fosse malata - Luisa non è mai stata malata -; non era una malattia fisica: Luisa aveva mali mistici; era crocifissa in un letto e le continue rivelazioni la facevano sempre andare in estasi, per questo stava sempre a letto.

Luisa ha avuto il compito di riportare l’uomo allo stato primitivo e per fare questo doveva impossessarsi di tutti i beni che si trovano sulla terra, compresi tutti noi. Ha fatto quindi un pellegrinaggio che troviamo raccolto nel libro: Il pellegrinaggio dell’anima nella Divina Volontà. E’ composto di 24 Ore. Lei, ad esempio, la prima ora si metteva a contemplare il sole e diceva: “Che grandezza!... che bellezza!... Signore, io ti contemplo per il sole... per il calore... per la luce... per la fecondità...”, e contemplava e faceva una lunga meditazione. Contemplava il mare, la luna, le stelle; si riportava con il pensiero nell’Eden, prima del peccato, quando Adamo era ancora innocente; e dopo il peccato, per riparare... e rivedeva e contemplava tutti i momenti della storia della Redenzione, fino all’Ascensione di Gesù... E su questa forma di pellegrinaggio Luisa ha composto un libro.

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Luisa diceva un numero grandissimo di preghiere che ci rimane incomprensibile come potesse fare tutte quelle tantissime cose: andava per ore in estasi, scriveva, lavorava, consigliava, riceveva... Forse, andava fuori tempo!...

Facciamo anche noi questo pellegrinaggio. Giriamo anche noi - insieme a Luisa - per tutta la Creazione, per tutte le opere della Redenzione, per tutte le opere della Santificazione.

Le opere di Luisa sono dentro, sono opere spirituali. Se vogliamo imparare a vivere la Divina Volontà dobbiamo girare, dobbiamo fare il pellegrinaggio. Il compito di Luisa era di girare. Leggiamo nei suoi Volumi: “... Mentre giravo nel Divin Volere mi sono fermata alla nascita della Mamma Celeste... Mentre giravo nel Divin Volere mi sono fermata nell’Eden, quando Adamo ha peccato, ed ho fatto le mie riparazioni... Mentre giravo nel Divin Volere mi sono fermata a quando l’uomo era innocente e tutto quello che lui offriva a Dio l’ho fatto mio e l’ho offerto… mi sono fermata a Gesù Crocifisso… mi sono fermata a quando la Madonna si è recata al tempio…”

Cioè, per entrare nel Divin Volere non troviamo una porta principale d’ingresso; si può iniziare da dove ci capita e poi si incomincia a girare. L’essenziale sono i giri.

Possiamo scambiarci una proposta ora che ci conosciamo. Quando giriamo cerchiamo di fare in questo modo: io giro e mi ricordo di Ida; giro e mi ricordo di Rosa; giro e mi ricordo di Adriana …; e prendiamo tutti i pensieri, tutti i battiti del cuore, tutte le preghiere, tutti i sacrifici, tutte le lacrime di tutte le anime che hanno partecipato a questo Seminario e diciamo al Signore: “Signore, te le offro, te le porto”; e poi faremo seguire tutte le generazioni. In questo modo saremo sempre uniti, staremo sempre insieme, perché l’uno farà gli atti dell’altro; i ringraziamenti e le lodi al Signore dell’uno apparterranno anche all’altro, ce le scambieremo in modo spirituale; ed è molto più importante stare vicini spiritualmente alle persone che corporalmente. Dobbiamo rafforzare questa catena. Questa è l’eredità che ci lascia Luisa. Se qualche anello di questa catena non è molto forte, noi lo stringiamo aiutandoci scambievolmente. Può darsi che nel momento che io prego per una sorella, lei stia ricevendo una luce; e certamente quella luce arriva anche a me senza che io sappia da dove giunge; così, quando lei soffre, quella sofferenza viene partecipata anche a me, senza neppure che io conosca il motivo di una tale sofferenza. Senza chiederci il perché, noi offriamola, mandiamo tutto in Cielo, servendoci anche dell’Angelo custode. Girando, ritorniamo con la mente a questa cappellina, a Gesù Sacramentato esposto per l’adorazione, a tutti noi qui riuniti in preghiera e presentiamo tutti a Gesù: “Ti presentiamo i battiti di tutti questi cuori, o Gesù, tutti i pensieri, tutto l’amore che ognuno ha dentro: rafforza il loro amore o Gesù, stringici sempre di più a Te”. Continueremo così questa unione prolungandola in Paradiso.