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Iª MEDITAZIONE

(di padre Gary Burkart - 14 novembre 1997)

 

 Volume 11° – Aprile 10, 1913

Cari fratelli e sorelle, 

… Facciamo queste ‘Ore della Passione’ riservandoci anche del tempo per meditarle e per assimilarle e lasciare lavorare lo Spirito Santo. Queste sono ‘Ore’ del tutto particolari, molto profonde, più di quanto appare alla loro superficie; non si tratta di semplici parole, ma di una realtà molto molto più profonda, per scoprire la quale è necessario aprirsi sempre più all’azione dello Spirito Santo, per poter andare sempre più in profondità. Come i pesci possono nuotare alla superficie del mare, od a metà, od in profondità, così è anche per noi nel ‘mare’ della Passione di Gesù, che è un mare sconfinato. Ma questo avverrà pian piano ...

Vediamo oggi alcuni brani che riguardano queste ‘Ore della Passione’, per conoscerle un pochino di più, per vedere qual è il loro valore, i meriti, gli effetti, i grandi benefici che ne derivano per l’anima, la grande ‘Gloria’ che ne viene a Dio, ed i tanti beni che piovono sulle creature come conseguenza dell’esercizio di queste ‘Ore’.

In questo primo brano, Gesù dà una istruzione a Luisa Piccarreta su queste ‘Ore’ dicendo che: “Io le riguarderò come cose fatte da Me stesso, e darò all’anima i meriti come se fossi Io stesso di persona a farle”.

Questo brano è del 10 aprile 1913, ed è tratto dal Volume 11°.  Scrive Luisa:

Questa mattina, il mio amabile Gesù è venuto ed abbracciandomi al cuore mi ha detto: “Figlia mia, chi pensa sempre alla Mia Passione forma nel suo cuore una sorgente, e quanto più vi pensa, tanto più questa sorgente si ingrandisce; e siccome le acque che sorgono sono acque comuni a tutti, così questa sorgente della Mia Passione che si forma nel cuore serve a bene dell’anima, a Gloria mia, ed a bene delle creature”.  Ed io - disse Luisa -: “Dimmi, mio Bene, che cosa darai in compenso a quelli che faranno le ‘Ore della Passione’ come Tu me le hai insegnate?”.

E’ stato Gesù stesso a suggerire a Luisa tutte le particolarità di queste ‘Ore’. Sono tutte cose che Gesù stesso ha fatto nelle ultime ore della sua Passione, nell’ultimo giorno della sua Vita, nelle sue ultime ventiquattro ore.

Attraverso gli anni, mano a mano che Luisa faceva queste ‘Ore’ nel suo interno, queste ‘Ore’ hanno subito uno sviluppo.

Luisa faceva ogni giorno tutte le ’24 Ore’, e man mano che Nostro Signore Gesù Cristo le dava ulteriori spiegazioni, Luisa metteva in pratica i nuovi particolari sulla Passione del Signore; finché le giunge poi l’obbedienza’, sia da parte di Gesù che da parte del suo Confessore, di scrivere queste ‘Ore’, perché questo bene potesse espandersi e correre tra le mani di tante anime generose, per dare un grande sollievo a Gesù nelle sue sofferenze, ed un grandissimo aiuto anche all’umanità che va verso il precipizio, verso la rovina totale, per frenare le anime e metterle in salvo.

Gesù è l’unico Salvatore, ma è tanto buono da partecipare alle anime che Lo amano la sua opera di salvare le anime.  E se Lui vuole fare ciò, chi può dirgli che non può farlo?  Lui è Dio! Quindi, quando si fa queste ‘Ore’, Gesù stesso è accanto all’anima a ripetere le stesse parole, gli stessi affetti, le stesse preghiere, riparazioni, atti di amore, di Gloria al Padre ... ecc.

Qui si tratta di una cosa del tutto distinta dalle altre devozioni. Questa non è una ‘devozione’ fra tante altre devozioni; non è una devozione: è l’ultima ora di Gesù sulla terra.

Dunque, Luisa dice a Gesù:

“Dimmi, mio Bene, che cosa darai in compenso a quelli che faranno le ‘Ore della Passione’ come Tu me le hai insegnate?”. E Lui: “Figlia mia, queste ‘Ore’ non le riguarderò come cose vostre, ma come cose fatte da Me; e vi darò i miei stessi meriti, come se Io stessi soffrendo in atto la Mia Passione”.

Questa è una cosa grandiosa! Sono promesse che vanno ben oltre alle promesse che Lui ha dato ad altre anime - cose che riguardano il Suo Cuore, il Suo Sangue, le Sue Piaghe...!  Qui sta dicendo: “Io, per mezzo di voi, ripeterò la Mia stessa Passione, per mezzo di queste ‘Ore’ che voi farete”!

“E così vi farò conseguire gli stessi effetti, a seconda la disposizione delle anime”.

La Passione di Gesù è di un valore infinito, e tuttavia se le anime sono chiuse alla Grazia divina, ostinatamente chiuse e non vogliono aprirsi, neanche Dio si metterà dentro con la forza. Così è anche a riguardo di queste ‘Ore’ quando vengono fatte dalle anime: gli effetti saranno a seconda delle disposizioni degli altri. Riguardo a voi, non preoccupatevi: Gesù vi darà una sovrabbondanza di Grazia se farete bene queste ‘Ore’. Voi piuttosto pensate con la mente di Gesù a come salvare anime, come portare anime nuovamente a Gesù, come metterle in salvo, come renderle di nuovo felici, contente. Voi occupatevi delle cose di Gesù e dei suoi interessi, e Gesù si preoccuperà di voi.

“E così vi farò conseguire gli stessi effetti a seconda delle disposizioni delle anime. Questo, in terra, e per il quale maggiore bene non potrei darvi; poi, in Cielo queste anime - quelle che fanno le ‘Ore della Passione’ - me le metterò di fronte, saettandole con saette d’amore e di contenti per quante volte hanno fatto le Ore della Mia Passione, e loro saetteranno Me. Che dolce incanto sarà questo a tutti i Beati!”.

Le anime che vivono e vivranno ‘nel Divin Volere’, avranno per loro un Cielo del tutto speciale. Ci sono tre Cieli; San Paolo, in una sua lettera alle Chiese, dice di essere stato rapito fino al terzo Cielo; ne ha visto le meraviglie e poi ha detto: “Né occhio vide, né orecchio sentì, né è entrato nel cuore dell’uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano”. Poi gli è stato dato da Dio un emissario di satana per mettergli una spina nel suo fianco per tenerlo nell’umiltà, perché non si montasse in superbia dopo queste alte e sublimi rivelazioni.

Ci sono tre Cieli: il Cielo per le anime dell’Antico Testamento, che vivevano nella speranza della venuta del Messia - non era ancora venuto per loro il tempo della Grazia e della Verità -. Poi, nella ‘pienezza dei tempi’, quattromila anni dopo la caduta di Adamo ed Eva, è venuto Gesù, ed insieme con Gesù è venuta la Grazia e la Verità. E tutte le anime che sono vissute nel regime, nel regno, della Redenzione, avranno un Cielo che corri­sponderà all’Umanità di Cristo - e questo è il secondo Cielo -. Poi, le anime che vivranno o vivono ‘nel Divin Volere’ avranno un altro Cielo, distinto dai primi due; e questo è il terzo Cielo, riservato per coloro che avranno fatto possesso della Divina Volontà stando in terra. E questi parteciperanno non solo del Cielo della Umanità di Cristo, ma del Cielo della Sua Divinità.

Poi ha soggiunto: “Il mio Amore è fuoco, ma non come un fuoco materiale che distrugge le cose e le riduce in cenere. Il mio fuoco vivifica, perfeziona, e se brucia e consuma tutto ciò che non è santo - i desideri, gli affetti, i pensieri che non sono buoni -, questa è la virtù del mio fuoco: brucia il male e dà vita al bene.  Sicché, se l’anima non sente in sé nessuna tendenza al male, può essere certa che c’è il mio fuoco; se poi sente in sé fuoco e mescolamento di male, c’è molto da dubitare che non sia il mio vero fuoco”.

Colui che si lascia in preda a queste ‘Ore della Passione di Gesù’, che si lascia in preda della sua Passione, verrà lavorato, modellato, trasformato in questo fuoco dell’amore di Gesù - perché la Sua Passione è tutto Amore - e potrà prendere anche tutti i frutti del Sacrificio di Cristo e non solo qualche gocciolina, come hanno fatto le anime fino adesso nell’opera della Redenzione. Le anime potranno bere a larghi sorsi di questa fonte, sorgente di amore, di luce, di vita, di santità, qual è la Passione di Gesù.

E poi, questa Passione di N.S.G.C. - e le stesse ‘Ore della Passione’, delle quali stiamo parlando - è la porta per la quale le anime potranno entrare nel Regno della Divina Volontà; perché senza la Passione di Gesù non c’è niente: non c’è felicità, non c’è salvezza, non c’è Paradiso, non c’è Divin Volere per l’uomo, senza passare per la porta della sua Passione.

Passata poi questa porta non finisce la Passione di Gesù, anzi, questa Passione diventa un elemento essenziale della vita dell’anima, diventa una necessità, un bisogno; perché Gesù soffriva in ogni istante della sua Vita, e l’anima man mano che si avvicina a Gesù sente in sé il desiderio di assimilarsi e rassomigliarsi sempre di più al suo Divino Maestro Gesù.

Quindi, le sofferenze ci vogliono; e l’anima che si avvicina a Gesù desidera soffrire insieme con Gesù. 

Volume 11° – Ottobre, 1914 

Nel brano seguente, tratto sempre dal Volume 11°, ottobre 1914, Gesù fa un’altra promessa. Oltre ad applicare all’anima i suoi stessi meriti, ed oltre a dire: “Io stesso farò, ripeterò, queste Ore”, in questo secondo brano Gesù dice a Luisa: “Ad ogni parola, ti darò un bacio, un’anima”.

Stavo scrivendo le ‘Ore della Passione’ e pensavo tra me: “Quanti sacrifizi nello scrivere queste benedette Ore della Passione!, specie nel mettere su carta certi atti interni che solo tra me e Gesù erano passati! Quale ne sarà la ricompensa che Egli mi darà?”. E Gesù, facendomi sentire la sua voce tenera e dolce, mi ha detto: “Figlia mia, per compenso che hai scritto le Ore, ad ogni parola che hai scritto, ti darò un’anima, un bacio”.

Quante parole ci sono in questo libro? Non lo so. Gesù lo sa, e ad ogni parola ha dato a Luisa un’anima salva, ha salvato un’anima!

Bisogna poi considerare che la Divina Volontà non è soggetta al tempo, al passato, al futuro, come lo siamo noi nell’ordine della Redenzione; la Divina Volontà è eterna, non conosce passato, né futuro: è un eterno presente. Quindi, chi entra in questa Divina Volontà, partecipa anche di queste prerogative di Dio: di poter andare al passato ed al futuro, oltre che al presente, perché la Volontà di Dio si estende a tutti i tempi, a tutte le generazioni.

Quindi, facendo queste ‘Ore della Passione’, non si sta facendo il bene solo agli uomini dei nostri tempi, di quest’oggi, di questo posto, no! Ma facendo queste Ore ‘nella Divina Volontà’ ed ‘insieme con Gesù’, insieme con Gesù ci stenderemo al passato e giungeremo anche al futuro, per fare bene a tutte le anime con queste Ore della Passione. Proprio come ha fatto Gesù, per prolungare il suo Sacrificio, per abbracciare tutti i tempi e tutte le creature.

Se non fosse per la Divina Volontà, il sacrificio di Gesù stesso sarebbe ridotto a poche persone, alle persone del suo tempo, dei suoi luoghi; invece non è stato così, grazie alla Divina Volontà, che è immensa ed eterna.

Luisa prosegue:

Ed io: “Amor mio, questo a me. Ed a quelli che le faranno, che gli darai?” E Gesù: “Se le faranno insieme con Me e con la Mia stessa Volontà ...”.

Sono due condizioni: fare queste Ore insieme con Gesù, cioè, immedesimarsi con Lui, tutto il nostro essere, anima e corpo: unire, immedesimare i nostri occhi con gli occhi di Gesù, i nostri sguardi con i suoi sguardi, i piedi con i suoi piedi, i nostri passi con i suoi passi, e così via con tutta la nostra anima ed il nostro corpo, unire tutto il nostro essere all’Essere di Gesù, alla sua Divina Persona. Questa è la prima condizione.

La seconda condizione è di fare queste Ore con la sua Divina Volontà, non con la nostra.

E Gesù: “Se le faranno insieme con Me e con la Mia stessa Volontà, ad ogni parola che reciteranno gli darò un’anima”.

Gesù sta dicendo che io salverò un’anima: “per ogni parola che loro reciteranno ...”, con queste due condizioni: di fare queste Ore insieme con Gesù, e farle con la sua Divina Volontà!

“Ad ogni parola gli darò un’anima. Perché tutta la maggiore o minore efficacia di queste Ore della Mia Passione, sta nella maggiore o minore unione che hanno con Me”.

Quindi, ci saranno gradi. Chi sarà più strettamente unito con Gesù, queste Ore avranno un’efficacia maggiore; invece, uno che li fa senza grande unione con Gesù, avranno meno efficacia, meno riuscita nel salvare le anime. “Perché tutta la maggiore o minore efficacia di queste Ore della Mia Passione sta nella maggiore o minore unione che hanno con Me”.

Quindi, è la prima condizione: farle insieme con Gesù, unitissimi, strettissimi con Gesù. E poi, la seconda condizione:

“E facendole con la Mia Volontà - con la Volontà di Dio - la creatura si nasconde nel Mio Volere, ed agendo il Mio Volere - ecco il punto: ed agendo il Mio Volere!, dice Gesù - posso fare tutti i beni che voglio”.

Perché è Gesù che agisce in quest’anima, grazie alla sua Divina Volontà in essa: “E facendole con la Mia Volontà, la creatura si nasconde nel Mio Volere, ed agendo il Mio Volere posso fare tutti i beni che voglio, anche per mezzo di una sola parola”.

E’ per questo che Gesù, nel Vangelo, ci ha insegnato di non pregare con tante, tantissime parole, pensando che Dio ci ascolterà se moltiplicheremo le parole... Non è la moltitudine delle parole che fa sì che Dio si metta propizio verso di noi, ma è l’unione con Gesù, Figlio di Dio, l’unico Figlio di Dio! Ed una sola parola che ha detto Gesù, è Parola di Dio, Parola divina, quindi Parola di infinito valore.  E se tu vai ripetendo queste parole di Gesù, stretta con Lui, nel Suo Volere, è Gesù che sta ripetendo insieme con te queste parole. E Lui, per mezzo anche di una sola Parola può fare quanto bene vuole!

“Ed agendo il Mio Volere, posso fare tutti i beni che voglio, anche per mezzo di una sola parola.  E questo, ogni volta che le farete”.

Poi Luisa continua:

Un’altra volta stavo lamentandomi con Gesù che, dopo tanti sacrifizi nello scrivere queste Ore della Passione, erano tanto poche le anime che le facevano! Ed Egli: “Figlia mia, non ti lamentare; ancor che fosse una sola, ne dovresti essere contenta”.

Luisa è contenta di voi! E non crediate che Luisa non sia presente con voi. Sì, che lo è! In modo particolare quando voi fate queste Ore; ed anche lei si mette insieme a voi a farle.

“Figlia mia, non ti lamentare; ancor che fosse una sola, ne dovresti essere contenta. Non avrei sofferto tutta la Mia Passione ancor che si dovesse salvare una sola anima?”.

A volte si ha la tentazione di tralasciare il bene intrapreso solo perché pochi ne profittano. Una sola anima vale tanto quanto tutte le anime insieme, perché è una opera di Dio, destinata alla vita eterna.

“Così tu. Mai si deve omettere il bene perché pochi se ne valgono; tutto il male è per chi non ne profitta. E, come la Mia Passione fece acquistare merito alla Mia Umanità come se tutti si salvassero ad onta che non tutti si salvano, perché la Mia Volontà era quella di salvarli tutti, e meritai a seconda che Io volevo, non a seconda del profitto che ne avrebbero fatto le creature, così tu, a seconda che la tua volontà sia immedesimata con la Mia Volontà di voler fare bene a tutti, così ne resterai ricompensata. Tutto il male è di quelli che, potendo, non lo fanno”.

Quindi, immedesimandoci con Gesù, volendo ciò che vuole Lui, e tutto ciò che vuole Lui, e solo ciò che vuole Lui, così sarà la ricompensa data a ciascuno di noi. Ma noi non dobbiamo fare queste ore per avere una ricompensa: l’unica ricompensa è di farle per far contento Gesù! Questo deve essere l’unico nostro scopo: di rendere felice, contento, appagato Gesù nell’amore; di togliergli il tanto dolore che soffre per i peccati degli uomini, specialmente per gli uomini dei nostri tempi, che sono più duri, forse di tutti i tempi passati.

Prosegue Gesù:

“Queste Ore sono le più preziose di tutte, perché non è altro che ripetere ciò che feci nel corso della mia Vita mortale e ciò che continuo nel SS.mo Sacramento”.

Avete mai pensato a che cosa sta facendo Gesù tutto il giorno in quello stato lì, in tutte le chiese del mondo, in tutte le pissidi, in ciascuna Ostia consacrata? Che cosa fa Gesù? Lui va ripetendo tutta la sua Vita, Passione, Morte e Risurrezione, come state facendo voi; certo, Lui in modo perfettissimo, divinissimo; noi con la nostra miseria, ma con la buona volontà, aiutati da Lui.

Gesù continua a fare queste Ore nel SS.mo Sacramento.

Continua Gesù:

“Quando sento queste Ore della Mia Passione, sento la mia stessa voce, le mie stesse preghiere, vedo la Mia Volontà in quell’anima, qual è quella di volere il bene di tutti e di riparare per tutti”.

Perché nelle stesse Ore della Passione si legge tante volte: “Gesù, Ti riparo per tutti gli uomini, per le offese che Ti fanno con i pensieri cattivi” (per esempio). E questo è proprio ciò che faceva Gesù, riparando Dio Padre per tutti i pensieri cattivi di tutti gli uomini di tutti i tempi. E tu, immedesimandoti con Gesù, e facendo questo nella Sua Volontà, Lui sente ripetere ancora sulla terra le sue riparazioni per tutti.

“Quando sento queste Ore della Mia Passione, sento la mia stessa voce, le mie stesse preghiere, vedo la Mia Volontà in quell’anima, qual è quella di volere il bene di tutti e di riparare per tutti, ed Io mi sento trasportato a dimorare in essa, per poter fare in lei ciò che fa lei stessa”.

Vuoi che Gesù dimori in te? Fa’ le Ore della sua Passione, e Lui Si sentirà talmente attratto verso di te che non potrà resistere e prenderà dimora presso di te; ed insieme con Gesù ci sarà anche il Padre e lo Spirito Santo, e diventerai un’ostia vivente, un’anima vittima, un altro Gesù.

“Ed Io mi sento trasportato a dimorare in essa, per poter fare in lei ciò che fa lei stessa. Oh, quanto amerei che anche una sola per paese facesse queste Ore della Mia Passione! Sentirei Me stesso in ogni paese, e la mia Giustizia, in questi tempi grandemente sdegnata, ne resterebbe in parte placata”.

Gesù deve essere molto contento di voi che fate queste Ore della Sua Passione! Il nostro pensiero dovrebbe essere anche quello di vedere come diffondere queste Ore nei Paesi d’intorno, e poi sempre più lontano, più lontano, fino a dilagare in città e paesi, per far salire al Cielo una luce luminosa, un’ancora di salvezza per tutte le anime...!

“Sentirei Me stesso in ogni paese, e la mia Giustizia, in questi tempi grandemente sdegnata, ne resterebbe in parte placata”. Fate queste Ore, e le cose tristi, tristissime che devono accadere, accadranno, ma in modo molto mitigato, molto mitigato, specialmente in quei paesi dove si faranno queste Ore! E’ la Parola di Gesù, la sua promessa! Voi vedete come tutto il mondo si sta disfacendo, andando sempre più di male in peggio! Queste Ore sono l’argine, sono un fermare l’uomo sull’orlo del precipizio e metterlo in salvo, perché è Gesù stesso che scende dal Cielo a fare queste Ore insieme con noi, quando le facciamo bene.

Poi, Luisa continua:

Aggiungo che un giorno stavo facendo l’Ora quando la Celeste Mamma diede sepoltura a Gesù - dalle 4 alle 5 del pomeriggio - ed io la seguii appresso per tenerle compagnia nella sua amara desolazione, per compatirla. Questa non ero solita di farla sempre, solo qualche volta. Ora, stavo indecisa se dovevo farla o no, ed il benedetto Gesù, tutto amore e come se mi pregasse, mi ha detto: “Figlia mia, non voglio che la tralasci; la farai per amor mio, in onore della Mia Mamma. Sappi che ogni qualvolta tu la fai, la Mia Mamma si sente come se stesse in persona in terra a ripetere la sua vita”.

Vedete la potenza di queste Ore? La Vergine SS.ma, in Cielo, sente come se stesse di nuovo in terra a ripetere queste sue azioni!

“La Mia Mamma si sente come se stesse in persona in terra a ripetere la sua vita, e quindi riceve Essa quella gloria ed amore che diede a Me sulla terra. Ed Io sento come se stesse di nuovo la Mia Mamma in terra”.

Facendo quindi noi queste Ore, facciamo scendere Maria in terra, e Gesù si sente di nuovo la Mamma in terra che ripete ciò che faceva tanti anni addietro. Perché, per la Volontà di Dio niente è finito di ciò che Gesù ha fatto, di ciò che Maria ha fatto! Non è una cosa storica, finita, perché la Divina Volontà è il grande magazzino, il grande deposito che mantiene tutti gli atti che vengono fatti e sono stati fatti nella Divina Volontà: li mantiene in atto.

Ed è per questo che quando uno nella Divina Volontà si mette a fare questi atti è la stessa cosa che scendessero Gesù e Maria sulla terra. E’ questo un vero ritorno di Gesù nella Gloria, in voi, in noi.  Se pian piano saremo aperti a questa luce, capiremo che cosa voleva dire Gesù quando parlava del suo ritorno nella Gloria. Conserviamo queste cose nel nostro cuore e pian piano capiremo tante belle cose.

“E quindi riceve Essa quella gloria ed amore che diede a Me sulla terra. Ed Io sento come se stesse di nuovo la Mia Mamma in terra: le sue tenerezze materne, il suo amore, e tutta la Gloria che Ella Mi diede. Quindi, ti terrò in conto di madre”.

Facendo queste Ore, Gesù ci tiene in conto come madre sua. Non è questa la sua Parola nel Vangelo?: “Chi è mia madre, mia sorella, mio fratello...?  Colui che fa la Volontà del Mio Padre Celeste, lui Mi è madre, fratello e sorella”. In quel tempo Gesù accennava solo a queste grandezze della Sua Divina Volontà, ma non spiegava ampiamente la grandezza di Essa.

Onde, abbracciandomi, mi sentivo dire zitto zitto - sottovoce -: “Mamma mia, mamma mia”. E mi suggeriva ciò che fece e soffrì in quest’Ora la dolce Mamma, ed io la seguii; e da allora in poi non l’ho più tralasciata, aiutata dalla sua Grazia.

Quindi, chi fa queste Ore, in questo modo, Gesù lo tiene in conto di madre. Proprio come compimento di quelle sue parole del Vangelo: “Chi fa la Volontà di Dio, mio Padre, che è in Cielo, è mia madre, mio fratello, mia sorella”. 

Volume 11° – Novembre 6, 1914 

Meditando ora un terzo brano, sempre sulle Ore della Passione di Gesù, vedremo come il mondo sta in continuo atto di rinnovare la Passione di Gesù, con i peccati. Vedremo poi il controveleno: dalle anime che fanno le Ore della Passione di Gesù come Lui le diede a quest’anima – Luisa - Lui Si sente togliere i chiodi, frantumare le spine, rinsaldare le carni, guarirsi le piaghe; Si sente risorgere, a motivo di queste Ore della Sua Passione; Si sente risorgere nell’anima che le fa, e Si sente risorgere in tante altre anime che vengono beneficiate da queste Ore e, pentite e umiliate, ritornano a Lui.

Questo brano che stiamo ora vedendo è tratto dal Volume 11°: 6 novembre 1914.

Continuando le solite Ore della Passione, il mio amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, il mondo sta in continuo atto di rinnovare la Mia Passione, e siccome la mia immensità involge tutti, il dentro e fuori delle creature, così sono costretto, dal loro contatto, a ricevere i chiodi, spine, flagelli, disprezzi, sputi, e tutto il resto che soffrii nella Passione, ed anche più. Ora, chi fa queste Ore della Mia Passione, dal contatto di queste Mi sento togliere i chiodi, frantumare le spine, raddolcire le piaghe, togliere gli sputi; Mi sento contraccambiare in bene il male che Mi fanno gli altri. Ed Io, sentendo che il loro contatto non Mi fa più male, ma bene, mi poggio sempre più su di loro”.

Vuoi che Gesù si poggi su di te come ad un puntello? Vuoi che Gesù si serva di te come un puntello per non fare andare a sfascio il mondo? Fai queste Ore della Passione, perché Gesù può contare solo su ciò che Lui ha fatto, e queste Ore sono le Ore che Gesù ha fatto.  Tu diventi come un recipiente di queste Ore, come un recipiente dello stesso Gesù, ed è Lui che le va facendo insieme con te.

Oltre di ciò, ritornando il benedetto Gesù a parlare di queste Ore della Passione, ha detto:  “Figlia mia, sappi che col fare queste Ore l’anima prende i miei pensieri e li fa suoi, le mie riparazioni, le preghiere, i desideri, gli affetti, anche le più intime mie fibre e le fa sue, ed elevandosi su tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso uffizio, e come corredentrice dice insieme con Me: ‘Ecce ego; mitte me’ (Eccomi qui; manda me). Voglio ripararti per tutti, risponderti per tutti, ed impetrare il bene a tutti’ ”.

Questo è il vero modo di pregare di un cristiano che conosce Gesù: entrare dentro Gesù. Noi che cosa abbiamo di proprio che sia degno di Dio? Niente! Le nostre solite miserie, i peccati, le mancanze. Allora, vedendo che noi non abbiamo niente di nostro che sia degno di Dio, entrando in Gesù, prendiamo ciò che è suo: i suoi pensieri, i suoi desideri, i suoi affetti, le sue riparazioni, il suo Amore, e così via con tutto il resto... Prendiamo tutte queste cose, le facciamo nostre - perché quando una cosa diventa nostra, propria, abbiamo tutta la cura di essa, mentre quando appartiene ad un altro non ne abbiamo molta cura -, dunque, facciamo nostre le cose di Gesù e poi, insieme con Gesù facciamo ciò che faceva Gesù. Gesù con le sue lacrime che faceva? Le faceva scorrere per tutti gli occhi delle creature, per andare a raccogliere tutte le lacrime delle creature, da Adamo, colpevole, fino all’ultimo uomo che verrà sulla faccia della terra. Gli occhi di Gesù han pianto tutte le lacrime di tutte le creature di tutti i tempi. E noi, facendo queste Ore della Passione, prendiamo anche queste lacrime di Gesù, per ripetere insieme con Lui ciò che Lui faceva con le sue lacrime. (Questo è solo un esempio…). 

Volume 12° – Maggio 16, 1917 

Vediamo ora un altro brano, che traiamo dal Volume 12°. E’ del 16 maggio 1917: “Effetti delle Ore della Passione”.

Luisa vedendo che le anime del Purgatorio ricevevano tanti benefici da queste Ore, fa a Gesù una domanda; leggiamo:

Trovandomi nel mio solito stato, stavo fondendomi tutta nel mio dolce Gesù e poi mi riversavo tutta nelle creature per dare a tutte le creature tutto Gesù.

Prima di proseguire dobbiamo considerare brevemente questo modo di unirci con Gesù, di fonderci in Lui. Gesù è nel tabernacolo in modo reale, in Corpo, Sangue, anima e Divinità; Gesù è in noi per Grazia santificante, non con la sua presenza reale, come sta nel SS. Sacramento e come sta in Cielo, però Lui vuole stabilire la sua dimora in noi proprio come si trova nel SS. Sacramento e come si trova in Cielo. Cioè, vuole stabilire la sua presenza reale nell’anima di ognuno di noi e lo potrà fare se noi Gli apriamo le porte del nostro cuore e se corrispondiamo a questo nuovo modo di pregare, di unirsi con Gesù e di agire insieme con Gesù nella Volontà di Dio Padre. 

Quindi, Luisa stava fondendosi tutta in Gesù, parte per parte, mettendo la sua anima nell’anima di Gesù, tutte le potenze della sua anima; unificando, fondendo la sua volontà nella Volontà umana di Gesù Cristo; i suoi voleri nei suoi Voleri, facendo uno il suo intelletto con l’Intelletto di Gesù; tutti i suoi pensieri li univa con i Pensieri, la sua memoria con la Memoria di Gesù, i suoi ricordi con quelli di Gesù… e così via, con tutta l’anima e con tutto il corpo, parte per parte.

E’ vero che si potrebbe fare in modo semplicissimo: “Gesù, unisco tutto il mio essere al Tuo”, e questo diventa una realtà, a seconda della fede di ognuno. Ma siccome Gesù Si è dato a noi parte per parte e non solo globalmente, a Lui piace che l’anima si dia a Lui parte per parte, come Lui fa per l’anima.

“Trovandomi nel mio solito stato, stavo fondendomi tutta nel mio dolce Gesù, e poi mi riversavo tutta nelle creature per dare a tutte le creature tutto Gesù…”.  Luisa aveva preso pratica, era ben addestrata in questo modo che Gesù le insegnava, come pregare, come agire nella Divina Volontà.

Forse qualcuno avrà fatto un giro per il paese, oggi. Ebbene, l’anima, insieme con Gesù fa dei lunghi e grandi giri e va a trovare tutte le anime per dare loro tutto Gesù: a chi il ravvedimento, a chi il dolore, il pentimento, a chi la virtù, a chi una grazia, a chi una guarigione dell’anima o del corpo, ecc….  tante cose c’è da fare: c’è un lavorio tremendo da farsi nella Divina Volontà! Gesù giunge anche a dire a Luisa: “Su, figlia mia, va, andiamo, andiamo: c’è molto da fare, non c’è tempo neanche di dormire nella mia Volontà, perché c’è troppo da fare! E tu devi abituarti a vivere la lunga giornata della mia Divina Volontà, la Quale ti sarà anche riposo, il più bel riposo per la tua anima, per Me e per te”.

Poi mi riversavo tutta nelle creature - continua Luisa - per dare a tutte le creature tutto Gesù. Ed il mio amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, ogni qualvolta che la creatura si fonda in Me, dà a tutte le creature un flusso di vita divina; ed a seconda che le creature hanno bisogno, ottengono il loro effetto: chi è debole, sente la forza; chi è ostinato nella colpa, riceve la luce; chi soffre, il conforto; e così di tutto il resto”.

Questi sono gli effetti che succedono quando noi ci fondiamo in Gesù, perché la sua Volontà ha questa potenza, ha questa capacità: di portare alle anime: a chi è debole, la forza, chi è ostinato nella colpa, riceve la luce per ravvedersi; chi soffre, riceve conforto; e tante altre cose. Cioè, Gesù non vuole essere più il Dio isolato, come lo è nel tabernacolo, nel SS. Sacramento. E’ vero che vi è nascosta, in modo mistico, anche la Vergine SS., perché Lei non lascia mai solo suo Figlio, ma Gesù vuole la nostra compagnia e, non solo compagnia: ci ama tanto che ci sta invitando a fare vita insieme, Lui con noi e noi con Lui, scendendo anche ai più minimi dettagli della nostra vita - questo è il più bello! -: non lasciar passare un istante senza Gesù, perché ogni istante vissuto con Gesù è un istante di paradiso, per noi, per Gesù, e per gli altri.

Luisa continua:

Poi mi sono trovata fuori di me stessa; mi trovavo in mezzo a tante anime che dicevano - pareva che fossero anime purganti e Santi e nominavano una persona di mia conoscenza, morta da non molto - e dicevano: “Lui si sente felice; com’è felice nel vedere che non c’è anima che entri in Purgatorio che non porti l’impronta delle Ore della Passione - tutte le anime che vanno in Purgatorio portano l’impronta delle Ore della Passione - e aiutata e corteggiata da queste Ore, prende posto in luogo sicuro. Non c’è anima che vola in Paradiso che non sia accompagnata da queste Ore della Passione. Queste Ore fanno piovere dal Cielo continua rugiada sulla terra - una rugiada celeste -, nel Purgatorio e fin nel Cielo”.

Abbiamo sentito: “Queste Ore fanno piovere continua rugiada sulla terra - una rugiada celeste -, nel Purgatorio e fin nel Cielo”. Gesù parlava - leggiamo nel Vangelo - di “una sorgente che zampilla fino alla vita eterna” (Crf. Gv 4,14), riferendosi allo Spirito Santo. Ebbene, è questo Spirito Santo che mette in atto le cose che Gesù vuole dare a noi, cose che ha preparate da duemila anni e adesso ce le sta facendo ricevere (dipende, certo, dalle nostre buone disposizioni!).

Poi, Luisa continua:

Nel sentire ciò, dicevo tra me: “Forse il mio amato Gesù, per mantenere la parola data, che ‘ad ogni parola delle Ore della Passione derivi un’anima’, non c’è anima salva che non si serva di queste Ore”.

E’ vero che nessuno entra in Cielo che non sia a motivo delle ultime ore della Vita di Gesù, cioè della sua Passione e Morte! Perché è stato per la sua Passione, Morte e Risurrezione che noi siamo salvi. Quindi, voi, facendo queste Ore, vi state mettendo in contatto immediato con Gesù e con quell’ultimo giorno della sua Vita e, pertanto, con tutta la sua Vita, perché la sua Vita si trovava tutta racchiusa in ogni singolo attimo, in ogni singolo atto di essa.

Dopo son ritornata in me stessa ed avendo trovato il mio dolce Gesù, Gli domandai se fosse vero. E Lui: “Queste Ore sono l’ordine dell’universo e mettono in armonia il Cielo e la terra, e Mi mantengono di non mandare il mondo a sfascio. Sento mettere in circolazione il mio Sangue, le mie Piaghe, il mio Amore e tutto ciò che feci; e scorrono su tutti per salvare tutti. E come le anime fanno queste Ore della Passione, Mi sento mettere in via il mio Sangue, le mie Piaghe, la mia ansia di salvare le anime e, sentendomi ripetere la mia Vita, come possono ottenere le creature alcun bene se non che per mezzo di queste Ore? Perché ne dubiti? La cosa non è tua, ma mia; tu sei stato lo sforzato e debole strumento”.

Questo dice Gesù a Luisa: “Tu sei stato lo sforzato e debole strumento”! Luisa non voleva far conoscere queste Ore, perché c’era tanto del suo, le cose personali, intime, fra lei e Gesù; invece Gesù ha voluto questo sacrificio perché noi tutti potessimo rispecchiarci in Luisa e così entrare a far parte di questo tesoro. 

Questo è veramente un Libro del Cielo; oltre i 36 Volumi, queste Ore della Passione sono un Libro del Cielo, per noi. Quindi, siamone grati col fare queste Ore e, col farle bene, ognuno secondo le proprie capacità e disponibilità. Cerchiamo di farle per rendere più contento Gesù, per dargli sollievo e per mettere di nuovo in moto il suo Sangue, le sue Piaghe, i suoi meriti, per salvare le anime tutte.

 

 

IIª MEDITAZIONE

(di padre Gary Burkart - 21 novembre 1997) 

Volume 11° – Marzo 24, 1913

Vogliamo proseguire, con la Grazia di Dio, queste meditazioni sulla Divina Volontà. In questi giorni, in modo particolare stiamo meditando sulla Passione di Gesù, in base a ciò che Gesù stesso ha manifestato a quest’anima eletta da Lui: Luisa, la piccola figlia della Divina Volontà. Perché, oltre alle 24 Ore della Passione di N.S.G.C., le ha parlato per disteso in quasi tutti i Volumi - o in tanti, fra i Volumi che riguardano la Divina Volontà - ha fatto tanti riferimenti alla sua Passione, essendo questa la porta per la quale l’uomo deve entrare per entrare nel Regno della Divina Volontà.

Adesso vedremo un brano molto breve che riguarda la Vergine SS. e come Lei aveva sempre nella mente e nel Cuore, sempre presente a sé, la Passione del suo Divin Figlio Gesù. Questo brano è tratto dal Volume 11°: 24 marzo 1913.

Dice Luisa:

Mi sentivo un certo scontento per la privazione del mio sempre amabile Gesù e Lui, venendo appena, mi ha detto: “Figlia mia, che fai? Io sono il contento dei contenti; stando in te e sentendo degli scontenti, ti vengo a riconoscere che sei tu e quindi non Mi riconosco solo, in te, perché gli scontenti sono parte della natura umana, non Divina, mentre la mia Volontà è che l’umano non più esista in te, ma solo la mia Vita divina”. 

Poi Luisa continua - e questo è il punto -:

Aggiungo che pensavo tra me alla dolce Mamma e Gesù mi ha detto: “Figlia mia, alla mia cara Mamma mai sfuggì il pensiero della mia Passione e, a forza di ripeterla, si riempì tutta, tutta di Me. Così succede all’anima: a forza di ripetere ciò che Io soffrii, viene a riempirsi di Me”.

Allora la meditazione della Passione di Gesù, fra l’altro, porta questo beneficio all’anima: riempie l’anima tutta, tutta di Gesù, come è accaduto con al Vergine SS. Sempre, Maria SS., aveva presenti le pene, le sofferenze, la Passione e Morte di suo Figlio, durante tutta la sua vita! Anche prima della Passione di Gesù, Gesù già Le aveva fatto conoscere. E Maria conosceva, attraverso le Sacre Scritture: ‘L’Uomo dei dolori, che ben conosce il patire… il reietto degli uomini, che non ha più figura di uomo…’, Maria conosceva benissimo le Sacre Scritture e sapeva che queste si riferivano tutte al suo unico Figlio Gesù.

Quindi, se vogliamo riempirci tutti di Gesù ed essere trasformati in Lui, mettiamoci all’assidua contemplazione delle sue sofferenze e questo ci porterà la somiglianza con Gesù. 

Volume 11° – Settembre 6, 1913 

In questo secondo brano che ora vediamo, Luisa stava considerando come le Ore della Passione non sono preghiere indulgenziate dalla Chiesa, mentre ci sono tante altre preghiere arricchite delle indulgenze che la Chiesa dà.

6 settembre 1913 - Vol. 11°.

Stavo pensando alle Ore della Passione scritte e, come sono senza indulgenze e quindi, chi le fa non guadagna, mentre ci sono tante preghiere arricchite di tante indulgenze. Mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù, tutto benignità, mi ha detto: “Figlia mia, con le preghiere indulgenziate si guadagna qualche cosa, invece, le Ore della Passione, che sono le stesse mie preghiere, le mie riparazioni e tutto amore, sono proprio uscite dal fondo del mio Cuore. Hai forse dimenticato quante volte Mi sono unito con te per farle insieme ed ho cambiato i flagelli in grazie, su tutta la terra? Quindi, è tale e tanto il mio compiacimento che invece dell’indulgenza le do una manata d’amore, che contiene prezzi incalcolabili di infinito valore. E poi, quando le cose sono fatte per puro amore, il mio Amore vi trova lo sfogo, e non è indifferente che la creatura dia sollievo e sfogo all’Amore del Creatore!”

Quindi, chi vuole andare alla pesca delle preghiere indulgenziate, può farlo, può anche guadagnare qualche cosa, a seconda le indulgenze, parziale o plenaria che la Chiesa concede, essendo tesoriera dei tesori che Gesù ha lasciato in deposito ad Essa. Invece, se qualcuno si mette alla contemplazione di queste Ore della Passione di Gesù, la cosa cambia, ma cambia in bene, cioè, ci guadagna molto di più. E’ da premettere che non vogliamo, non dobbiamo fare le cose per la ricompensa, ma per puro amore; ma è altrettanto vero che la generosità di Dio non può mai essere superata da quella della creatura. Quindi, l’anima che si mostra generosa verso Dio, sarà trattata con una generosità centupla verso di essa. E poi, le preghiere indulgenziate saranno preghiere bellissime, ma non sono come queste Ore della Passione di Gesù, che sono le stesse preghiere di Gesù. E’ Lui che ha suggerito a quest’anima le sue proprie preghiere, le sue riparazioni divine. Vi sono Ore che sono tutte d’amore, uscite dal fondo del Cuore Divino di Gesù.

E poi, quando uno prega le preghiere indulgenziate, l’anima prega Gesù, prega Dio, e basta. Invece, quando Gesù sente che l’anima prende in mano queste Ore della sua Passione e si mette alla pratica di esse, per amore, Gesù stesso si avvicina all’anima e ne fa la ripetizione delle sue preghiere, delle sue riparazioni, di tutto quanto Lui faceva l’ultimo giorno della sua Vita sulla terra. Perché Lui Si sente attratto da ciò che è suo, avendolo lasciato sulla terra per mezzo di quest’anima (Luisa). Sono cose che sono ormai disponibili a tutti, basta avere la buona volontà e dedicarvi il tempo necessario. Ci può essere qualche anima che, per le sue circostanze, non può trovare il tempo per farle: in questo caso supplirà la volontà di farle. 

E quindi, Gesù stesso Si avvicina all’anima per farle insieme, queste Ore. Perciò, le conseguenze di queste Ore sono meravigliose, perché queste Ore sono la conversione dei peccatori e il sollievo e la consolazione di Gesù; è il cambiare la Giustizia in Misericordia; è placare la Divina Giustizia irritata dalle colpe degli uomini. E, tutto questo, per un atto generoso di voler seguire ciò che faceva Gesù, di farlo insieme con Lui e nella sua Divina Volontà. 

Queste preghiere sono di grandissima gloria per Dio perché tutto quanto Gesù ha fatto, lo ha fatto attingendolo tutto dalla Volontà di Dio, suo Padre: le preghiere, le riparazioni, gli atti di amore, di lode, di benedizione, tutto, tutto, Gesù ha attinto dalla sola Volontà di Dio, suo Padre. Quindi il Padre Si compiace immensamente di sentire ripetere queste Ore di Gesù nelle creature e dalle creature. E Gesù, anziché dare l’indulgenza a queste, dà loro una manata d’amore, che contiene un valore infinito.

Quindi, conviene non avere la mentalità di mercante, ma la mentalità di amore; perché chi vuole guadagnare qualche cosa, perderà tanto. Guadagnerà qualche spicciolo, è vero, ma chi ha la mentalità d’amore, guadagnerà grande, grande amore e fa contento Gesù, e dà sollievo e sfogo all’Amore del Creatore, che non è una cosa indifferente! Puoi dire tutte le preghiere che vuoi, ma per dare sfogo e sollievo all’Amore del Creatore ci vogliono le cose che sono uscite da Dio stesso e che ritornano a Lui, in Gesù, insieme con la creatura. 

Volume 11° – Novembre 20, 1914 

Nel prossimo terzo brano vedremo come con Luisa Gesù parlava - come faceva spesse volte - dei castighi che doveva mandare sugli uomini, sulla terra, in cambio delle colpe che Lui riceve. E si vedrà come questi castighi vengono dimezzati o anche evitati completamente, del tutto, per la vittima, Luisa, che faceva grande profitto di queste Ore, le faceva assiduamente, ogni giorno.

Poi, vedremo come a Luisa faceva male dover ripetere queste cose dolorosissime dei castighi, non se la sentiva di scriverli sulla carta; quindi, per un periodo di circa due anni, ometteva di scrivere i castighi che Gesù le spiegava. E Gesù la rimproverò di questo, dicendo che: “le creature quando leggeranno il rapporto che c’è tra Me e te, e tra i castighi e il comportamento delle creature e la mia Divina Giustizia, ecc., le creature avvertiranno il vuoto, cioè la tua mancata descrizione di questi castighi, e sembrerà ad esse una cosa scordante, e cose scordanti - dice Gesù - Io non ne so fare”. Quindi, Luisa, suo malgrado, ha ripreso a raccontare queste cose raccapriccianti.

Alla fine Gesù parla di due cose grandissime che ha dato a Luisa: la sua Divina Volontà e l’Amore. E sono queste due cose che hanno svolto in Lui la Vita e che hanno anche compiuto in Gesù la sua Passione. 

E’ molto interessante questo brano. E’ del 20 novembre 1914, sempre del Volume 11°:

Mi sentivo molto afflitta per le privazioni del benedetto Gesù, e molto più per i flagelli che attualmente stanno piovendo sulla terra e che tante volte Gesù mi aveva detto tanti anni prima. Mi pare proprio che in tanti anni che mi ha tenuta a letto dividevamo insieme il peso del mondo, soffrivamo e lavoravamo insieme a pro di tutte le creature. Mi pare che lo stato di vittima in cui l’amabile Gesù mi aveva messo, concatenava insieme tra me e Lui tutte le creature. Non vi era cosa che facesse, o castigo che doveva mandare che Gesù non me lo facesse sapere, ed io tanto facevo presso di Lui in modo che, o dimezzava il castigo o che non lo facesse affatto. Oh, come mi affligge il pensiero che Gesù si sia ritirato a Sé tutto il peso delle creature, e che io, come indegna di lavorare insieme con Lui, mi abbia lasciata da parte!

Luisa pensa sempre così; Gesù le dà un alternarsi della sua consolante presenza e poi, della sua dolorosissima assenza. Gesù giuoca con Luisa: le fa una visitina consolandola immensamente con la sua presenza, dandole sempre qualche nuovo dono, grazie nuove, e poi, si nasconde nuovamente dentro di lei; e Luisa, non vedendolo più, pensa: “Oh, Gesù se n’è andato, non c’è più, mi ha abbandonata!”, e comincia a soffrire, a pregare: “Gesù, torna all’anima mia, ché io non posso vivere senza di Te!...” E fino a che Gesù non ritorna, Luisa soffre un Purgatorio, un inferno, per la sua assenza. E poi, Gesù ritorna di nuovo. Luisa ha passato anni, anni e anni in questo alternarsi della presenza e dell’assenza della visione di Gesù. E questo era uno stato voluto da Dio per purificarla e per farla giungere a quella maturità e pienezza della vita divina, alla quale Gesù la destinava. 

E poi - e qui siamo nel 1914, nel periodo della prima guerra mondiale - siccome Gesù, prima della guerra e poi, dopo la guerra, andava molto spesso da Luisa e le manifestava i castighi che doveva mandare, e Luisa facendo la sua parte di vittima impediva questi castighi o li dimezzava, giungendo però poi il calice della Divina Giustizia al colmo, perché le creature erano giunte a tal punto che non meritavano neanche più l’intercessione delle anime vittime, scoppiò la guerra, e mentre infieriva la guerra Gesù non Si presentava più così sovente a Luisa, perché altrimenti lei, come anima vittima, Gli avrebbe impedito di castigare le creature. E Luisa ne soffriva tanto di questo. Ma era ormai Volontà di Dio che la Giustizia non cadesse più sull’anima vittima, ma sulle ingrate creature, che nonostante l’infinita Misericordia di Dio dimostrata loro mentre Luisa soffriva tanto in loro vece, esse indurivano sempre più nella colpa. E Dio disse a Luisa: “Basta! Tu hai chiesto alla mia Misericordia i suoi diritti e ne hai avuti. Anche la mia Giustizia ha i suoi e ne vuole”. E quindi cambiò l’oggetto della Giustizia: anziché colpire Luisa - una sola! che viveva però con Gesù nella Volontà di Dio! - cominciò a colpire le creature.

La vittima era una sola, perché le caratteristiche della vittima sono queste: Luisa quando soffriva e pregava e amava e riparava…  erano le stesse cose di Gesù, quindi, era una sola creatura, trasformata però in Gesù, e questo le dava la forza di disarmare la Divina Giustizia nei riguardi di tutte le altre creature, proprio come ha fatto Gesù. Ma poi, essendo giunte queste colpe ad un livello oltre ogni limite, la Divina Giustizia esigeva i suoi diritti, di riempire questi vuoti prodotti dalle colpe, colpendo non già la vittima, ma i colpevoli, cioè le creature.  Vedete questo gioco tra la Giustizia e la Misericordia? E’ bene saperlo, per conoscere come Dio agisce e, per non pensare mai che Dio sia ingiusto quando colpisce le creature. Non è mai ingiusto, Dio! Sono le creature che sono ingiuste, che hanno abusato troppo della Divina Misericordia; Dio fa tutto il possibile per dare tempo ai peccatori di ravvedersi, ma quando questi non vogliono ravvedersi con le buone, con la Misericordia, Dio, che tuttavia vuole loro ancora bene e vuole salvarli, li colpisce nella carne, nella vita umana, per vedere se almeno in extremis si ravvedono.

Ma altre afflizioni ancora! E Gesù, nelle scappatine che mi fa continua a dirmi che le guerre, i flagelli che ci sono, sono nulla ancora - mentre pare che sono troppo! - e che altre nazioni si metteranno in guerra, non solo, e che svolgeranno guerre contro la Chiesa, investiranno persone sacre e le uccideranno. Quante chiese saranno profanate!

In altro Volume - all’inizio del 3° Volume - Luisa ha la visione di una colonna alla cui sommità vede il S. Padre. Ai piedi della colonna vede tante persone ecclesiastiche, religiosi, consacrati a Dio; ma fra quelle persone ai piedi della colonna, chi è piagato, chi è debole, chi è mezzo marcioso, chi moribondo - sempre in senso spirituale -, quindi quelle persone che dovevano reggere la colonna, tenerla ferma con il S. Padre sopra, non ne avevano la forza, quindi la colonna tentennava. Il Santo Padre intanto mandava luce da tutta la sua persona in tutto il mondo e in tutta la Chiesa e oltre i confini della Chiesa, cercando di illuminare tutti alla luce che gli veniva da Gesù. A questo punto poi, Luisa, in questa visione, vede una strage terribile contro le persone che sono ai piedi della colonna, contro gli ecclesiastici, le anime consacrate, e poche di queste anime rimangono in vita; tutti gli altri vengono uccisi: una strage vera e propria! In seguito Luisa vede che quel sangue sparso da questi, unito al Sangue del loro Maestro e Signore Gesù, serve a salvare loro ed a purificare la Chiesa. E dopo questa grande strage di ecclesiastici, ecco la Chiesa risplendere di nuova luce, gloriosa come giammai! E Luisa dice: “Oh, giorni felici! Io vi saluto da lontano! Giorni di grande gloria e trionfo per la Chiesa, vi saluto da lontano!”. 

Queste cose si sono avverate durante e dopo la seconda guerra mondiale, con il comunismo, ma potrebbe succedere molto facilmente anche ai nostri tempi.

Quante chiese profanate! Io, veramente - continua Luisa - ho omesso circa due anni di scrivere i castighi che Gesù spesso spesso mi ha manifestato; parte perché eran cose ripetute e parte perché scrivere su castighi mi fa tanto male che non posso andare avanti. Però Gesù una sera mentre scrivevo ciò che mi aveva detto sulla SS. Volontà ed ero passata sopra a ciò che mi aveva detto dei castighi, rimproverandomi dolcemente, mi disse: “Perché non hai scritto tutto?” Ed io: “Amor mio, non mi sembrava necessario; e poi, Tu sai quanto soffro a scrivere sui castighi!” E Gesù: “Se non fosse necessario, non te lo avrei detto. E poi, essendo il tuo stato di vittima concatenato con gli eventi che la mia Provvidenza dispone sulle creature, vedendo nei tuoi scritti questo concatenamento tra Me e te, tra te e Me e le creature e tra le tue sofferenze per impedire i flagelli, sarà avvertito questo vuoto e la cosa comparirà scordante ed incompleta; ed Io cose scordanti ed incomplete non ne so fare”.

Gesù, Lui fa tutte cose perfette; quindi, Luisa deve riprendere a scrivere.

Io, cattiva, stringendomi nelle spalle, ho detto: “Mi è troppo duro il farlo. E poi, chi si ricorderà il tutto?”.

Cioè: “Chi si accorgerà di questo vuoto? Chi metterà tutte insieme le cose, in ordine e ne concluderà che c’è un vuoto?”, ragionava Luisa.  Ma la risposta di Gesù è bella:

“E se dopo la tua morte ti darò una penna di fuoco nelle mani, in Purgatorio, che dirai?”

Perché sarebbe stata una colpa, da parte di Luisa, se non avesse continuato, o ripreso, a scrivere sui castighi. E Luisa continua:

Ora, ecco la causa per cui mi son decisa ad accennare ai castighi. Spero che Gesù perdonerà la mia omissione e prometto di essere più attenta per l’avvenire.

Anche da parte del sacerdote - il canonico Annidale Maria Di Francia, (ora agli onori degli altari, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2004) - Luisa aveva ricevuto una obbedienza severissima di scrivere tutto ciò che accadeva fra lei e Gesù, in modo particolare per quanto riguarda la sua Divina Volontà. E le metteva anche dinanzi la possibilità della colpa: se Luisa non avesse scritto, avrebbe commesso una colpa. Questo per obbligarla sotto tutti gli aspetti a scrivere ciò che Dio voleva che scrivesse. Ed ecco che Luisa dice: “Scusami, Gesù”; e promette di essere più attenta.

Ora ritorno a dire che, stando molto afflitta, Gesù nel venire, per sollevarmi mi ha presa fra le sue braccia e mi ha detto: “Figlia mia, sollevati. Chi fa la mia Volontà non resta mai scompagnata da Me, anzi è insieme con Me nelle opere che compio, nei miei desideri, nel mio amore, in tutto e dovunque è insieme con Me; anzi, posso dire che siccome voglio tutto per Me, affetti, desideri, ecc. di tutte le creature e, non avendoli, Io sto in attitudine intorno alle creature per farne conquista. Ora, trovando in chi fa la mia Volontà il compimento dei miei desideri, il mio desiderio si riposa in essa, il mio Amore prende riposo nel suo amore, e così di tutto il resto”.

Allora, quando noi diamo a Gesù tutto: i nostri desideri, affetti, l’amore, i pensieri, i ricordi, i nostri sensi e gli atti in loro, tutto a Gesù, Gesù va prendendo nella nostra anima un bellissimo riposo; riposo che non riesce a trovare nelle altre creature che vivono come staccate da Lui e non Gli danno niente, forse solo offese, bestemmie, ingratitudine, disamore. 

Quindi, nelle altre creature Gesù non può trovare questo riposo. Invece nell’anima amante trova una corrispondenza a tanto suo Amore e prende un bellissimo riposo in essa e dà anche all’anima un riposo del tutto celeste; tanto che Gesù ha fatto giungere Luisa al punto di non aver più bisogno di dormire fisicamente, e Gesù le dice: “Su, figlia mia, sbrigati! C’è molto da fare nella mia Volontà, non c’è tempo da dormire! Tu devi abituarti a vivere nel lungo giorno della mia Divina Volontà e la mia Volontà sarà e ti darà il più bel riposo”. Come Gesù ha fatto giungere Luisa al punto di non aver più bisogno di dormire fisicamente, potrebbe farlo anche con noi.

Poi ha soggiunto: “Ti ho dato due cose grandissime che, si può dire, formavano la mia stessa vita; la mia Vita fu la mia Volontà e il mio Amore racchiuso in questi due punti: Divina Volontà e Amore. E questa Volontà e questo Amore svolsero in Me la mia Vita e compirono la mia Passione”.

Questo, per quanto riguarda Gesù; poi, dice ciò che vuole da Luisa:

“Non altro voglio da Te, che la mia Volontà sia la tua vita, la tua regola e che in nessuna cosa, sia piccola o grande, tu sfugga da essa”.

Allora, Gesù vuole che per Luisa la sua Divina Volontà deve essere la sua vita, la sua regola; ma questo è valido anche per noi. 

Nella vita religiosa, dei consacrati, si dice che ‘una persona entra nella vita religiosa’; allora vuol dire che lì c’è la vita particolare di consacrati. Poi, ogni vita consacrata ha una sua regola. Quindi si tratta di due cose: vita consacrata e regola. Invece qui, la regola unica che Gesù sta proponendo a Luisa e che vuole per lei e per i figli suoi è: la Divina Volontà. E’ più semplice. Se leggiamo le regole delle varie Congregazioni, vediamo che ogni Congregazione ha delle regole specifiche, a seconda delle ispirazioni che Dio ha dato al fondatore di quell’Opera; e certe regole scendono a dei dettagli che, oltre a regolare le ore della giornata, a volte scendono anche in certi dettagli minuti, mettono anche altre regole per le quali le anime, seguendo queste regole, si santificano. Tuttavia, pur essendo regole ispirate dallo Spirito Santo, sono sempre regole a misura d’uomo, per santificarlo. Invece la Divina Volontà non è regola umana, ma è regola del Cielo, è regola divina. I Santi, chi più chi meno, hanno capito questo. Facciamo un esempio: se io sto facendo una preghiera con la mia Comunità e viene una persona che ha bisogno di una carità urgente, necessaria, io non le dirò: “Non posso farti niente perché devo pregare con la mia Comunità”, ma dirò invece a me stesso: “Devo accudire a Gesù in questo povero, in questo bisognoso”, e lascio la preghiera e compio la carità. E quando andrò a confessarmi non mi accuserò di aver tralasciato la preghiera comunitaria, perché in quel caso non ho mancato nei riguardi della regola, della preghiera, ma ho invece seguito la Volontà di Dio che per me in quel momento cambiava di aspetto: quella Volontà di Dio prima era rivestita dell’atto di pregare, poi è giunta la Divina Volontà a bussare alla mia porta sotto forma di un povero che chiedeva una carità. Quindi, non ho tralasciato la preghiera; perché, dobbiamo capire che noi non stiamo in questo mondo per pregare, ma per compiere e vivere la sua Divina Volontà, in qualsiasi forma ci si presenti dinanzi, sia nella preghiera, sia nella carità, sia nel riposo, sia nel divertimento, in tutte le componenti della vita umana.

Quanto fa dilatare l’anima e il cuore la sola regola della Divina Volontà! Invece le regole degli Ordini che esistono nella Chiesa, non posso dire che soffocano, no, perché quando c’è solo la Grazia divina e la corrispondenza ad essa non si può pretendere di più dai soggetti, ma quando viene la stessa Divina Volontà e ci si presenta dinanzi come nostra regola di vita, tutte le altre regolette umane cadono per il proprio peso. - Io sono certo che è anche per questo motivo che nella nostra Comunità (Comunità Figli del Divin Volere) abbiamo cercato fin dall’inizio e poi, in seguito, sotto l’istanza dei nostri Vescovi, di fare una bella regola e, mai siamo riusciti a stilare su carta se non quelle cose che sono propriamente tratte dal Vangelo! E questo certamente perché il Signore per la sua Divina Volontà non vuole regole se non la regola suprema della Divina Volontà! Si può rassomigliare, questo, alle parole di Sant’Agostino: ‘Ama Dio e fa’ ciò che vuoi’.

“Non altro voglio da Te, che la mia Volontà sia la tua vita, la tua regola e che in nessuna cosa, sia piccola o grande, tu sfugga da essa”. Vedete come la Volontà di Dio invade tutte le nostre azioni, tutto, persino il respiro, il pensiero, il movimento dell’anima e del corpo; la Volontà di Dio vuole regolare tutto. Invece, non c’è nessuna regola negli Ordini della vita consacrata che voglia e pretenda di regolare tutto; non esiste, non è possibile. Invece la Volontà di Dio, sì, vuole regolare tutto. Quindi è una vera e propria consacrazione alla sua Divina Volontà che il Signore sta chiedendo a noi, per darci i frutti della Vita divina di Essa.

“E questa Volontà e l’Amore svolgeranno in te la mia Passione; e quanto più stretta starai alla mia Volontà, tanto più Mi amerai e sentirai in te la mia Passione”.

Più una persona si stringe alla Divina Volontà, più sente Gesù e più amore ha verso di Lui, perché l’amore viene, come figlio primogenito, dalla Volontà di Dio, non da altre parti, perché ogni amore viene sempre e solo dalla Divina Volontà. Quindi tu più entri nella Divina Volontà e ti stringi ad Essa, più amore hai per dare a Gesù e, per dare a Gesù nel prossimo.

“Se farai scorrere in te, come vita, la mia Volontà ed il mio Amore, scorrerà in te la mia Passione. Sicché te la sentirai scorrere in ogni tuo pensiero, nella tua bocca, ti sentirai inzuppata la lingua e la tua lingua uscirà calda del mio Sangue ed eloquentemente parlerai delle mie pene, il tuo cuore sarà pieno delle mie pene, ed ogni sbocco che darà a tutto il tuo essere porterà l’impronta della mia Passione. Ed Io ti andrò sempre ripetendo: ‘Ecco la mia Vita, ecco la mia Vita!’; e Mi diletterò di farti delle sorprese narrandoti ora una pena ed ora un’altra non ancora da te sentita o compresa. Non ne sei contenta?”.

Cari fratelli, sono cose grandi, sublimi ciò che Gesù ci propone per mezzo di questo Dono della sua Divina Volontà! E’ l’ideale di tutta la Trinità Santissima, da tutta l’eternità. Da quando Dio è Dio ha sognato di fare dell’uomo una sua perfetta immagine che vive nella sua perfettissima somiglianza, per mezzo di questo Dono. Tutto è stato mandato a sfascio dal peccato di Adamo ed Eva e, Gesù adesso, dacché son passati seimila anni, vuole restituirci il Dono che aveva dato ad Adamo ed Eva prima del peccato.

Questa non è una devozione in più, non è una spiritualità fra altre spiritualità; è l’ideale stesso di Dio! Sono cose troppo grandi per noi, ma se Dio stesso, nella sua bontà e misericordia, ce le vuol dare, chi siamo noi a dirgli di ‘no’? Apriamo piuttosto il nostro cuore, la nostra anima, la nostra mente, la nostra memoria, la nostra volontà a ricevere questi oceani di luce, di pace, di santità, di amore, per rendere contento Dio, per glorificare Dio. Non si tratta di fare cose grandi; si tratta solo di aprirsi totalmente al Sole Divino; come il fiore che è chiuso, bocciolo, si apre al sole, al suo calore e luce per spandere fuori i suoi profumi, il suo colorito, la sua bella forma: il fiore che cosa fa? Fa niente; è il sole che fa tutto. Così siamo noi; siamo dei fiori che Dio ha piantato in questo mondo perché ci aprissimo alla luce ed al calore del Sole della sua Divina Volontà. E poi, lasciamoci lavorare da questo Sole Divino! 

Volume 11° – Agosto 14, 1915 

Questo brano ci parla di come la Passione di Gesù sta sempre in atto in mezzo a tutte le creature, atto continuo. Tutta la Passione di Gesù si trova in mezzo a noi, sempre.

14 Agosto 1915 - Volume 11°:

Continuando il mio solito stato, Gesù è venuto appena ed era tanto stanco, sfinito, che Lui stesso mi ha chiamata a baciare le sue piaghe e ad asciugargli il Sangue che da tutte le parti della sua SS. Umanità Gli scorreva. Onde, dopo di aver ripassate tutte le sue membra facendo varie adorazioni e riparazioni, il mio dolce Gesù, rinfrancato e poggiandosi su di Me, mi ha detto: “Figlia mia, la mia Passione, le mie piaghe, il mio Sangue e tutto ciò che feci e patii, sta tutto in mezzo alle anime, in continuo atto, come se allora allora operassi e patissi, e Mi serve come di puntelli per poggiarmi e di puntelli per poggiarsi le anime per non cadere nella colpa e salvarsi. Ora, in questi tempi di flagelli Io sto come una persona che vive in aria, alla quale manca il terreno di sotto e tra continui urti: la Giustizia Mi urta dal Cielo e le creature, con la colpa, dalla terra. Ora, quanto più l’anima si sta intorno a Me baciandomi le piaghe, riparandomi, offrendo il mio Sangue, in una parola, rifacendo lei ciò che Io feci nel corso della mia Vita e Passione, tanti altri puntelli forma per potermi poggiare e non farmi cadere, e più si allarga il circolo dove le anime trovano l’appoggio per non cadere nella colpa e per salvarsi”.

Quindi, questo baciargli le sue piaghe, fargli compagnia, ripararlo, pregarlo, sono puntelli, sono poggi, sia per Gesù, sia per le anime; cioè, ripetere ciò che Gesù faceva, sono puntelli, aiuti, per Lui e per le anime, perché le anime possano avere la luce, perché sentano pungersi la coscienza per le colpe commesse ed entri in loro il ravvedimento e si convertano e si salvino. Questi sono alcuni degli effetti di fare compagnia a Gesù nella sua Passione e di vivere insieme con Gesù la sua Passione, nella sua Volontà; e più si allarga il circolo dove le anime trovano l’appoggio per non cadere nella colpa e salvarsi. E’ come una luce che sempre cresce ed aumenta di più, di più, di più; comincia una piccola luce, poi si raddoppia, poi si quadrupla, poi sempre più grande, più forte, più intensa, e va diradando le tenebre; se quella luce è dentro una stanza, la stanza con l’intensità della luce rimarrà tutta illuminata. Così sono le anime che fanno questa vita insieme con Gesù, sulla sua Passione.

“Non ti stancare, figlia mia, di stare intorno a Me - le dice Gesù - e di ripetere e ritornare a ripetere di passare le mie piaghe;  Io stesso ti somministrerò i pensieri, gli affetti, le parole, per darti campo di stare intorno a Me”.

Quindi, quando stai facendo queste Ore della Passione e ti tocca un’Ora breve, non ti preoccupare; non si tratta solo di leggere quell’Ora, ma si tratta piuttosto di mettere in moto tutta la tua anima, con gli affetti, con i pensieri, i desideri, i ricordi, tutto; si tratta di ripassare le sofferenze di Gesù, di baciargli le piaghe, di lenirgli le ferite e chiuderle con l’amore, con atti di amore, ecc.; e Gesù stesso ti suggerirà questi atti da farsi verso di Lui.

“Io stesso ti somministrerò i pensieri, gli affetti, le parole, per darti campo di stare intorno a Me. Siimi fedele, i tempi stringono, la Giustizia vuol spiegare il suo furore, le creature la irritano…”.

Guai, per il mondo, se non si ripetesse la Passione di Gesù in esso! Guai al mondo!, sarebbe finito! La Passione di Gesù e queste Ore della Passione di Gesù sono l’ordine dell’universo, sono la salvezza delle anime, perché, non sei tu, ma è Gesù in te che sta ripetendo la sua Vita; ti pare poco?

“I puntelli è necessario che si moltiplichino di più, quindi, non mancare all’opera!”

Gesù dice questo anche a voi: “Non mancare all’opera!”

Coloro che stanno fuori di queste realtà della fede, di queste realtà spirituali, non vedono niente, non ne sanno niente; invece le anime spirituali, coloro che rimangono presi nella rete dell’amore e del dolore di Gesù, Gesù li mette a giorno dei suoi segreti più intimi, delle sue sofferenze, delle sue gioie, le sue felicità, le sue tristezze e tutto, ne fa parte abbondante a queste anime. 

Ringrazio quindi di cuore ognuno di voi che avete preso l’impegno di fare ogni giorno un’Ora della Passione e ringrazio anche ciò che fate per far diffondere la conoscenza e la pratica di queste Ore, ricordando che il modo migliore per diffonderle è di farle e farle bene. Non si tratta tanto di andare a cercare le anime, ma sarà Gesù stesso a portare le anime - e forse avrete già fatto esperienza di ciò -, è Gesù che porta le anime e le porterà; a noi tocca fare queste Ore e farle bene, Lui farà tutto il resto. 

 

 

IIIª MEDITAZIONE

(di padre Gary Burkart – 27 Febbraio 1998) 

Volume 13° – Ottobre 21, 1921

Vi ringrazio di essere venuti a questo nuovo incontro del Divin Volere. Voglio vedere insieme con voi alcuni brani che riguardano la Passione di Gesù.

Questo primo brano tratta del traffico che l’anima può fare con Gesù, con le sue sofferenze, con la sua Passione, riflettendo e pensando su di esse. E’ come se mettesse in banca queste somme immense e ne riscuotesse il doppio. 

Il brano è tratto dal Volume 13° - 21 ottobre 1921.

Stavo pensando - dice Luisa - alla Passione del mio dolce Gesù, onde, nel venire, mi ha detto: “Figlia mia, ogni qualvolta l’anima pensa alla mia Passione, si ricorda di ciò che ho sofferto o Mi compatisce, si rinnova in lei l’applicazione delle mie pene, il mio Sangue sorge per inondarla e le mie piaghe si mettono in via per sanarla se è piagata o per abbellirla se è sana, e tutti i miei meriti per arricchirla. Il traffico che fa è sorprendente, è come se mettesse al banco tutto ciò che feci e soffrii e ne riscuotesse il doppio. Perciò, tutto quel che feci e soffrii sta in continuo atto di darsi all’uomo, come il sole sta in continuo atto di dare luce e calore alla terra”.

Alcuni potrebbero pensare che Gesù è vissuto, ha sofferto ed è morto e risorto e ciò che Lui ha fatto è finito; invece non è affatto così. Tutto quanto Lui ha fatto, la sua Divina Volontà lo mantiene vivo, lo mantiene sempre in atto sopra l’uomo, per venirgli incontro, per fargli dono di queste cose. Gesù dice:

“Il mio operato non è soggetto ad esaurimento: solo che l’anima lo voglia, riceve il frutto della mia Vita”.

Gesù ci offre la sua Vita, i frutti di essa, i suoi meriti, le sue piaghe per guarirci, il suo Sangue per lavarci, le sue sofferenze per arricchirci e tutto il resto che Lui ha fatto, Lui ce lo offre in diversi modi ed uno di questi modi sono i sette Sacramenti. Lui ha disposto tutto perché la Chiesa potesse attingere dal tesoro inesauribile della sua Vita, Passione e Morte, per mezzo dei santi Sacramenti; però i Sacramenti non sono gli unici mezzi che Gesù ha lasciato alla sua Chiesa, perché i Sacramenti Gesù li ha nel suo Cuore e Lui li può esercitare quando vuole, come vuole, Lui non è limitato, non è costretto ad esercitarli soltanto quando la sua Chiesa li esercita, perché Lui è Dio, quindi può esercitarli quante volte vuole, con chi vuole, anche, se occorre, senza l’intervento, senza la mediazione della sua Chiesa. E’ vero che di solito, la via normale, regolare è di andare attraverso i Sacramenti, ma non tutti possono avvicinarsi a questi Sacramenti e, Gesù, che tanto vuole bene all’uomo e lo vuole guarire, salvare, santificare, Lui stesso può applicare questi Sacramenti, in forme sconosciute alla Chiesa, perché Lui ne è il Padrone dei Sacramenti. E’ questo che Lui sta spiegando qui: un altro modo, un’altra forma per la quale Lui arricchisce le anime. 

La Chiesa insegna due vie principali per cui Dio dà la sua Grazia Santificante all’anima: la preghiera ed i Sacramenti. E questo modo di fare, di ricordare la Passione di Gesù cade in questo campo della preghiera, l’unione intima con Gesù. 

Gesù dice:

“Sicché, se si ricorda venti, cento, mille volte della mia Passione, tante volte di più godrà gli effetti di essa”.

Vedi, non è necessario andare alla Santa Messa per godere gli effetti della Passione di Gesù, si può godere di essi quante volte si vuole; mentre per la S. Messa è una volta o due al giorno e poi basta. Invece, Gesù ha detto: “Pregate sempre”. Vale a dire: stare in continuo contatto con Lui, in comunione con Gesù, pensando sempre ai suoi dolori, alle sue sofferenze, alla sua Passione.

“Sicché, se si ricorda venti, cento, mille volte della mia Passione, tante volte di più godrà gli effetti di essa. Ma quanti pochi sono quelli che ne fanno tesoro! Con tutto il bene della mia Passione, si vedono anime deboli, cieche, sorde, mute, zoppe, cadaveri viventi che fanno schifo, perché la mia Passione è messa in oblio”.

La Passione di Gesù è il mezzo che Dio Padre ha scelto per salvare il mondo. Allora chi vuole godere di questo beneficio sommo della eterna salvezza, lo può fare, in ogni momento del giorno e della notte; ma quanti pochi sono coloro che sanno approfittarne! E quindi le anime rimangono misere, piene di difetti, di passioni, deboli, nell’oscurità, nelle tenebre, malate… E tutto perché non fanno quello che Gesù vuole, non si mettono in contatto con i rimedi, non prendono le medicine, non si sottopongono alle cure, che è la contemplazione, la considerazione della Passione di Gesù; non prendono queste cose che Gesù ha sofferto, non ne prendono e non le fanno proprie. E quindi l’anima rimane povera e Gesù rimane ricco, ma col dolore dell’ingratitudine delle creature.

La mia Passione è messa in oblio. Le mie pene, le mie piaghe, il mio Sangue sono fortezza che toglie le debolezze, è luce che dà vista ai ciechi, è lingua che scioglie le lingue ed apre l’udito, è via che raddrizza gli zoppi, è vita che risorge i morti. Tutti i rimedi che ci vogliono all’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono!”

Questo è forte: “Tutti i rimedi che ci vogliono all’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono!”  Poi, se l’anima continua con le sue solite debolezze, peccati e mancanze e non ne esce fuori, non è per colpa di Gesù, ma c’è qualcosa dentro l’anima stessa che è storta, che l’anima però con l’aiuto di questa Passione di Gesù può drizzare; può riacquistare la vista, l’udito, la parola, il fiuto spirituale, l’odorato. Può essere guarita pienamente, pienamente! Quindi se noi non guariamo, in noi c’è qualcosa che manca, nel nostro amore verso Gesù, nella gratitudine, nella riconoscenza verso un Dio-Uomo che ha tanto fatto e sofferto per amor nostro!

Tutti i rimedi che ci vogliono all’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono. Ma le creature disprezzano la medicina e non si curano dei rimedi; e perciò si vede che con tutta la mia Redenzione, lo stato dell’uomo perisce come infettato da una tisi incurabile”.

Diamo uno sguardo al povero mondo in cui viviamo: è lacerato, straziato, è sdraiato per terra, è sfinito, non ha la forza; è moribondo questo mondo in cui viviamo, fa pena, veramente! E tuttavia, c’è il Dottore celeste, il Medico celeste, ci sono le medicine che sono ben capaci di cambiare la sorte di questa umanità decaduta così in basso! E l’uomo non vuole prendere le medicine, non vuole sottostare alle cure del Medico! Che cosa può fare Iddio? Solo distruggere l’uomo e ricominciare da capo con quelli che vogliono impegnarsi, adoperarsi per la sua gloria.

“E perciò si vede che con tutta la mia Redenzione, lo stato dell’uomo perisce come infettato da una tisi incurabile. Ma quello che più Mi addolora è il vedere persone religiose che si affaticano per acquisti di dottrine, di speculazioni, di storie e, della mia Passione: nulla! Sicché la mia Passione molte volte è sbandita dalle chiese, dalla bocca dei sacerdoti, sicché il loro parlare è senza luce e i popoli restano più digiuni di prima”.

Quanto è grande il dolore del Cuore di Gesù per questo! Le persone religiose che si danno da fare per ogni genere di scienza, di conoscenza, di istruzione, meno che della Passione di Cristo! Ma sono loro che si sono votati al Signore per seguire Gesù, Lui, per predicare Lui, per farlo conoscere nel mondo, ed invece fanno conoscere tutte le scienze umane, sociali, politiche, economiche, tutto il resto, meno che Gesù! Sono falliti nel loro scopo per cui Gesù li ha creati!...  E le conseguenze: tristissime!… “Sicché la mia Passione molte volte è sbandita dalle chiese, dalla bocca dei sacerdoti, sicché il loro parlare è senza luce e i popoli restano più digiuni di prima!” Parlano, parlano, parlano!… Ma il parlare di molti sacerdoti è un pane duro, non digeribile, senza luce, senza forza, non tocca il cuore dell’uomo, e i popoli restano più digiuni di prima! Ed è meglio non parlare che parlare nella forma in cui parlano alcuni! 

Volume 11° – Novembre 6, 1914 

Passiamo ora ad un altro brano che riguarda sempre la Passione di Gesù. E’ tratto dal Volume 11°: 6 novembre 1914.

Riguarda le Ore della Passione e gli effetti meravigliosi che producono il farle dalle anime.

Dice Luisa:

Continuando le solite Ore della Passione, il mio amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, il mondo sta in continuo atto di rinnovare la mia Passione e siccome la mia immensità involge tutti, il dentro e fuori delle creature, così sono costretto dal loro contatto a ricevere chiodi, spine, flagelli, disprezzi, sputi e tutto il resto che soffrii nella Passione, ed anche più”.

Siccome Gesù è Dio ed è immenso e la sua immensità involge tutti, dal di dentro e dal di fuori di ciascuno, questo mondo dimentico di Dio, contro Dio, continuamente Gli sta dando chiodi, spine, sputi, disprezzi, condanna a morte, ecc. E Gesù è costretto a soffrire tutto questo, in continuazione.

“Ora - prosegue Gesù - chi fa queste Ore della mia Passione, dal contatto di queste Mi sento togliere i chiodi, frantumare le spine, raddolcire le piaghe, togliere gli sputi, Mi sento contraccambiare in bene il male che Mi fanno gli altri. Ed Io, sentendo che il loro contatto non Mi fa male, ma bene, Mi poggio sempre più su di loro”.

Che bello!  Gesù non può poggiarsi sulle creature che Lo offendono, perché solo Gli fanno male e non c’è del suo dentro di esse; invece quando le anime fanno proprie Le Ore della Passione, Gesù sente Sé stesso dentro l’anima e, dal fare queste Ore dalle creature, sente togliere i chiodi, frantumare i chiodi, le spine, si sente raddolcita la bocca dal fiele del male che le creature fanno con la bocca. E quindi, in mezzo al mondo, in mezzo a tantissimi uomini, Gesù benedetto va cercando anime che non Gli fanno del male, anzi, bene e, trovando questi, Gesù sente un sollievo immenso, veramente grande e Si appoggia sempre più su di loro. 

E’ bello che tutto un Dio, fatto Uomo, Si appoggi sulle nostre spalle, sulle nostre anime. Non è su di noi, come creature, che Gesù Si appoggia, ma è sull’operato suo, che noi facciamo nostro; e, facendo Le Ore della Passione Gesù trova del suo dentro di noi e lo trova in atto, ogni qual volta che noi facciamo queste Ore. E molte volte Lui stesso Si mette insieme a noi a fare queste Ore, e Lui ne riceve tanta consolazione e sollievo e conforto, e dà grazie immense, e misericordia fa scendere su innumerevoli anime. E poi, l’anima che fa queste Ore diventa la prediletta del Cuore di Gesù.

Poi, Luisa dice:

Oltre di ciò, ritornando il benedetto Gesù a parlare di queste Ore della Passione, ha detto: “Figlia mia, sappi che col fare queste Ore l’anima prende i miei pensieri e li fa suoi, le mie riparazioni, le preghiere, i desideri, gli affetti, anche le più intime mie fibre e le fa sue, ed elevandosi su, tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso uffizio e, come corredentrice, dice insieme con Me: ‘Ecce Ego, mitte Me’, ‘Eccomi qua, manda Me; voglio riparare per tutti, risponderti per tutti e impetrare il bene a tutti”.

Che dono grande sono queste Ore della Passione, per il mondo intero! Vedete come è necessario che noi coltiviamo, con la vita spirituale, una intimità con Gesù sempre più grande; una intimità di amore, intimità di affetti, di pensieri, di desideri, del palpito del cuore, di ricordi, di tutto il nostro essere. Si tratta, in altre parole, di appropriarsi di tutto Gesù, parte per parte, prendendo, per esempio, i pensieri santi di Gesù, facendoli nostri, per fare lo stesso ufficio che faceva Gesù con i suoi pensieri; e, così come con i pensieri, così con tutto il resto di Gesù. E che cosa faceva Gesù con i suoi pensieri? Prima, Lui li rivolgeva tutti, ad uno ad uno, al Padre, come il Pensiero del Padre che è Lui stesso, per dargli amore, gloria, adorazione, lode, benedizione, riconoscenza, in modo divino, eterno, infinito, universale, per tutti e per ciascuna creatura, senza che ne mancasse alcuna, di modo che Dio Padre vedendo nella mente umana di Gesù Cristo i pensieri di tutte le creature, rifatti da Lui, Dio Padre ha potuto usare misericordia verso le menti cieche e dare loro la luce, risanare le menti malate, dando loro sia l’uso della ragione che poi la fede, le luci celesti, per poter contemplare e comprendere, fin dove può la creatura, i grandi misteri di Dio che Si è rivelato a noi.

“Figlia mia, sappi che col fare queste Ore l’anima prende i miei pensieri e li fa suoi, le mie riparazioni, le preghiere, i desideri, gli affetti, anche le più intime mie fibre e le fa sue, ed elevandosi su, tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso uffizio e, come corredentrice…”   Dove avete sentito questo titolo: ‘corredentrice’? Si applica per eccellenza alla SS. Vergine Maria, perché Maria SS., nella Volontà di Dio - che Lei possedeva - faceva proprio così come Gesù ci sta spiegando a noi, adesso. Gesù ha istruito la sua Madre SS. come la prima, non solo sua Madre, ma anche sua discepola. La prima discepola di Cristo è Maria; Lei ha imparato queste cose e le ha messe in pratica, ed è così che è diventata corredentrice, cioè collaboratrice con Gesù per l’opera della Redenzione, per salvare le anime. Ma Gesù dice, nel Vangelo, che “chiunque fa la Volontà di Dio, mio Padre, Mi è madre, fratello e sorella”, quindi, tutti noi, stando alle parole di Gesù nel Vangelo, possiamo fare lo stesso ufficio di Maria SS., Madre di Gesù. Sarà nelle dovute proporzioni, a seconda delle capacità di ognuno di noi, che sarà una parte piccolissima rispetto a quella di Maria, ma nella sostanza è appropriarsi di Gesù, diventare una sola cosa con Gesù, per mettere in opera Gesù e tutte le sue azioni, le sue cose, le sue sofferenze, come cose mie.

“Ed elevandosi su, tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso uffizio e, come corredentrice, dice insieme con Me: ‘Ecce Ego, mitte Me’, ‘Eccomi qua, manda Me; voglio riparare per tutti, risponderti per tutti e impetrare il bene a tutti”. 

Questo modo di pregare universalmente, senza escludere nessuno è solo possibile dentro la Volontà di Dio, che raggiunge, abbraccia tutti gli uomini di tutti i tempi. Fuori della Volontà di Dio l’operato umano è molto ristretto, circoscritto a tempo ed a luogo, come è stato per S. Francesco, come per Santa Caterina da Siena e tanti altri Santi: il raggio del loro operato è molto limitato; anche se noi oggi li ricordiamo, imitiamo le loro virtù, ecc., tuttavia il bene che loro hanno potuto fare, fuori della Divina Volontà è stato molto ridotto. Invece, dentro la Divina Volontà, l’anima entra in un’altra dimensione, si eleva veramente su, in alto e, insieme con Gesù, fa bene a tutti, ama tutti, ma divinamente, ripara per tutti, prega per tutti, desidera, cerca di salvare tutti. 

Questo Dono della Volontà di Dio è così grande, cari fratelli, che dobbiamo tutti gridare a Dio, con tutto il nostro essere unito a Gesù ed a Maria, di darci la pienezza del Dono, a noi ed a tutti! E’ troppo grande questo Dono! E il fatto stesso che voi avete sentito, avete conosciuto che esiste questo Dono, è il segno che Gesù ve lo vuole dare! 

Volume 11° – Agosto 14, 1915 

Ora andiamo avanti vedendo il brano del 14 agosto 1915, sempre dal Volume 11°.

Continuando il mio solito stato, Gesù è venuto appena ed era tanto stanco, sfinito, che Lui stesso mi ha chiamata a baciare le sue piaghe ed a riasciugargli il Sangue che da tutte le parti della sua SS. Umanità Gli scorreva. Onde, dopo aver ripassato tutte le sue membra, facendo varie adorazioni e riparazioni, il mio dolce Gesù, rinfrancato e poggiandosi su di me, mi ha detto: “Figlia mia, la mia Passione, le mie piaghe, il mio Sangue, tutto ciò che feci e patii, sta tutto in mezzo alle anime, in continuo atto, come se allora allora operassi e patissi, e Mi serve come di puntelli per poggiarmi e di puntelli per poggiarsi le anime, per non cadere nella colpa e salvarsi. Ora, in questi tempi di flagelli Io sto come una persona che vive in aria, alla quale manca il terreno di sotto, e tra continui urti: la Giustizia Mi urta dal Cielo e le creature, con la colpa, dalla terra. Ora, quanto più l’anima si sta intorno a Me, baciandomi le piaghe, riparandomi, offrendo il mio Sangue, in una parola, rifacendo lei ciò che io feci nel corso della mia Vita e Passione, tanti altri puntelli forma per potermi poggiare e non farmi cadere, e più si allarga il circolo dove le anime trovano l’appoggio per non cadere nella colpa e salvarsi”.

Vedete? Gesù avendo lasciato tutto il suo operato, le sue sofferenze, la sua Passione e tutto, tutto in atto nella sua Divina Volontà e, quindi, in mezzo alle creature, questo Gli serve di puntelli, di appoggio. Però, Lui vuole altri puntelli, e questi sono le anime che fanno queste Ore della Passione, che fanno proprie le cose di Gesù. E così Gesù non cade; e poi, si allarga il circolo di salvezza. Come quando tu getti una pietra in un lago e si formano quei cerchi concentrici che vanno sempre più allargandosi, così è quando un’anima si butta nel mare della Passione di Gesù e ripensa a tutto ciò che Gesù ha sofferto, e Lo solleva, Lo conforta, bacia le sue piaghe, ecc., e ripete ciò che Gesù disse e patì, ecco che questo circolo si va allargando sempre più per prendervi dentro tante altre creature per dar loro la possibilità della sicurezza della salvezza eterna delle loro anime. E veramente l’anima così si associa con Gesù per la salvezza delle altre anime. 

E’ una cosa bella, bella per l’anima che, facendo in questo modo, cioè, occupandosi tutta di Gesù e lavorando insieme con Gesù per il bene degli altri, l’anima ha, fra l’altro, il bene di non più pensare a se stessa. E questo è un bene immenso, perché, quanto male ci fa quando noi ci ripieghiamo su noi stessi e pensiamo: “Oh, quanto sono miserabile, debole, incapace, peccatrice, peccatore!” Questo fa tanto male e distrugge l’operato di Dio nell’anima. Invece quando l’anima si dimentica di sé e si applica a ciò che vale, a ciò che è positivo, a ciò che è divino e si mette all’opera con Gesù per salvare le anime, allora Gesù ci pensa Lui ai bisogni dell’anima e Lui stesso va applicando all’anima il suo Sangue, le sue piaghe, le sue ferite, le sue parole, i suoi meriti, il suo Amore e tutto il resto; e l’anima, senza nemmeno occuparsi di se stessa, viene purificata, illuminata, santificata, trasformata. Ci potrebbe essere un modo più facile di questo di raggiungere la santità più alta? Credo di no. E che ci vuole? Scordarsi di sé, per ricordarsi di Gesù, occuparsi di Lui!

Prosegue Gesù:

“Non ti stancare, figlia mia, di stare intorno a Me e di ripetere e ritornare a ripetere di passare le mie piaghe; Io stesso ti somministrerò i pensieri, gli affetti, le parole, per darti il campo di starti intorno a Me”.

Allora, non basta ripassare una volta per le piaghe di Gesù, ma bisogna ripassare sempre su di esse. Sono piaghe adorabili, di un Dio fattosi Uomo! E non è una cosa indifferente che Gesù Si metta a nostra disposizione, così da poter, noi, fargli questo servizio, questi atti di amore, di compassione, di sollevamento di Lui!

E Gesù continua:

“Siimi fedele, i tempi stringono, la Giustizia vuole spiegare il suo furore, le creature la irritano, i puntelli è necessario che più si moltiplichino, quindi, non mancare all’opera!”

Noi tutti sentiamo questa supplica di Gesù rivolta a tutti noi: “Non mancare all’opera!” Facciamo quindi veramente il nostro meglio, aiutati sempre dalla sua Grazia, di essergli fedeli in queste Ore della Passione, per dargli sollievo, conforto, aiuto. 

Volume 11° – Aprile 23, 1916 

Vediamo ora un altro capitolo dal Volume 11° 23 aprile 1916.

Questo brano si riferisce all’Umanità risorta di Gesù. Dice così Luisa:

Continuando il mio solito stato, il mio adorabile Gesù Si faceva vedere tutto circondato da luce che Gli usciva da dentro la sua SS. Umanità e L’abbelliva in modo da formare una vista incantevole e rapitrice. Io son rimasta sorpresa e Lui mi ha detto: “Figlia mia, ogni pena che soffrii, ogni goccia di Sangue, ogni piaga, preghiera, parola, azione, passo, ecc., produsse una luce nella mia Umanità, da abbellirmi in modo da tener rapiti tutti i Beati. Ora, l’anima, ad ogni pensiero della mia Passione, ad ogni compatimento, riparazione, ecc., che fa, non fa altro che attingere luce dalla mia Umanità, da abbellirsi alla mia somiglianza; sicché, un pensiero di più alla mia Passione, sarà una luce di più che le porterà un gaudio eterno”.

Questo è troppo grande, è troppo, cari fratelli! L’anima ad ogni pensiero della Passione di Gesù, ad ogni compatimento, ad ogni riparazione, ecc., che fa, non fa altro che attingere luce dall’Umanità di Cristo fino a raggiungere la bellezza di rassomigliarlo in tutto. E non si tratta di aprirci fisicamente le piaghe; questo andava bene per i Santi delle epoche passate, i Santi dell’Umanità di Cristo, che non hanno conosciuto il grandissimo valore della Passione di Gesù. Quel modo di straziarsi il corpo facendo penitenza con la frusta, mettendosi la corona in testa, flagellandosi, ecc., erano cose buone, ispirate da Gesù, dal loro guardarlo e volerlo imitare e rassomigliare nel dolore. Invece noi, che siamo troppo piccoli per queste cose dei grandi Santi, solo dobbiamo avvicinarci alle piaghe di Gesù e baciarle e fare le nostre cose di amore sul Corpo straziato di Cristo. Mi pare molto più semplice, ma questo è un amore più grande, più perfetto, perché è, ancora una volta, scordarsi di sé per occuparsi solo di Gesù. E’ lì il segreto del vero amore e dell’amore più grande: fare traffico, non già con il proprio corpo, ma con il Corpo di Cristo. Che differenza!

“Sicché, un pensiero di più alla mia Passione, sarà una luce di più che le porterà un gaudio eterno”, dice Gesù. Incredibile! Un gaudio, una gioia eterna, solo per un pensiero in più della Passione di Cristo! Quanti pensieri alla Passione di Gesù possiamo avere in un giorno, in una settimana, un mese, un anno, una vita? Ora, ognuno di questi è un gaudio eterno per l’anima ed una gloria per Dio. 

Volume 11° – Ottobre 13, 1916 

Vediamo ora un altro brano, tratto dal Volume 11°. E’ del 13 ottobre 1916:

Stavo facendo le Ore della Passione ed il benedetto Gesù mi ha detto: “Figlia mia, nel corso della mia Vita mortale migliaia e migliaia di Angeli corteggiavano la mia Umanità e raccoglievano tutto ciò che facevo: i passi, le opere, le parole, anche i sospiri, le pene, le gocce del mio Sangue, insomma, tutto; erano Angeli deputati alla mia custodia, a rendermi onore, obbedienti a tutti i miei cenni; salivano e scendevano dal Cielo per portare al Padre ciò che facevo Io. Ora questi Angeli hanno un ufficio speciale, gli stessi Angeli e, come l’anima fa memoria della mia Vita, della mia Passione, delle mie preghiere, si fanno intorno a quest’anima e raccolgono le sue parole, le sue preghiere, i compatimenti che Mi fa, le lacrime, le offerte, le uniscono alle mie e le portano innanzi alla mia Maestà per rinnovarmi la gloria della mia stessa Vita. E’ tanto il compiacimento degli Angeli che, riverenti stanno a sentire ciò che dice l’anima e pregano insieme con lei. Perciò, con quale attenzione e rispetto l’anima deve fare queste Ore, pensando che gli Angeli pendono dalle sue labbra per ripetere appresso a lei ciò che essa dice!” Poi ha soggiunto: “Alle tante amarezze che le creature Mi danno, queste Ore sono i piccoli sorsi dolci che le anime Mi danno; ma ai tanti sorsi amari che ricevo, sono troppo pochi i dolci, perciò: più diffusione! Più diffusione!”

Avete capito? Questo che Gesù dice sugli Angeli, è bello. Voi ricorderete che nel Vangelo Gesù disse a Natanaele, quando Filippo lo accompagnò da Lui: “Io ti ho visto quando eri sotto il fico”. E Natanaele Gli rispose: “Tu sei il Figlio di Dio!”. E Gesù: “Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico, tu credi? Vedrai cose maggiori di queste! Vedrai gli Angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’Uomo!”  E qui, in ciò che sta dicendo ora Gesù a Luisa, abbiamo la spiegazione di quel passo del Vangelo. 

‘Vedrai gli Angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’Uomo’.  Quando tu fai le Ore della Passione, Gesù è insieme con te, tu sei immedesimato con Lui e Lui con te, e sono questi Angeli deputati alla custodia di Gesù che scendono e salgono in Cielo prendendo le cose che tu fai insieme con Gesù di queste Ore della Passione.

Riascoltiamo ancora:

“Figlia mia, nel corso della mia Vita mortale migliaia e migliaia di Angeli corteggiavano la mia Umanità e raccoglievano tutto ciò che facevo: i passi, le opere, le parole, anche i sospiri, le pene, le gocce del mio Sangue, insomma, tutto”.

Perché ogni atto che faceva Gesù era un atto di infinito valore, ogni piccola cosa che faceva, una parola, uno sguardo, un passo, un palpito, un pensiero, ogni cosa era di un valore infinito, perché fatta da un Dio, quindi gli Angeli andavano raccogliendo tutto quell’operato del Figlio di Dio per portarlo al Trono di Dio. “Erano Angeli deputati alla mia custodia - dice Gesù - per rendermi onore, ubbidienti a tutti i miei cenni, salivano e scendevano dal Cielo per portare al Padre ciò che facevo Io. Ora questi Angeli hanno un ufficio speciale…” Sono gli stessi Angeli deputati alla custodia dell’Umanità di Cristo e quindi continuano il loro ufficio; ma adesso lo fanno non solo per Gesù, ma per Gesù insieme con l’anima e l’anima insieme con Lui. Perché in questa unione fra l’anima e Gesù non sono più due, ma sono due in una sola carne, uno sposalizio mistico, reale, sono le nozze dell’Agnello, sono le nozze dello Sposo di cui parla il Vangelo. “Ora questi Angeli hanno un ufficio speciale e, come l’anima fa memoria della mia Vita, della mia Passione, delle mie preghiere, si fanno intorno a quest’anima e raccolgono le sue parole, le sue preghiere, i compatimenti che Mi fa, le lacrime, le offerte, le uniscono alle mie e le portano innanzi alla mia Maestà per rinnovarmi la gloria della mia stessa Vita”.  

Vedete come è cosa grande fare memoria della Vita e Passione di Gesù? Vi ricordate ciò che disse Gesù all’ultima cena, quando fece la consacrazione del pane e del vino nel suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità? Finisce col dire: “Fate questo in memoria di Me”. E qui, non è diverso. Non è in modo sacramentale - e ricordiamo poi che tutti i Sacramenti provengono dalla Divina Volontà! - ma è invece per virtù della stessa Volontà di Dio che l’anima accoglie, e quindi lo Spirito Santo è libero di agire su quest’anima quando essa fa memoria delle cose di Gesù. L’anima prende da Gesù e lo Spirito prende da Gesù; ed è lo Spirito che vivifica nell’anima, per l’anima, ogni cosa che essa prende da Lui. E’ lo Spirito che è Signore e dà vita. Allora, lo Spirito Santo prende da Gesù man mano che l’anima prede da Lui, anche l’anima, da Gesù: i pensieri di Gesù, le sue piaghe, il suo Sangue e tutto il resto che fece e patì Gesù. Man mano che l’anima va prendendo tutte queste cose, lo Spirito Santo è Lui che le porge all’anima ed è Lui che le vivifica nell’anima, per l’anima; quindi diventano cose dell’anima, l’anima viene trasformata in ciò che fa ed acquista, ad opera dello Spirito Santo; acquista la Vita di Gesù in se stessa. Niente di meno! Che bella Santa Messa vissuta così, a un modo e per virtù della Divina Volontà, ad opera dello Spirito Santo! 

“Ora questi Angeli hanno un ufficio speciale e, come l’anima fa memoria della mia Vita, della mia Passione, delle mie preghiere, si fanno intorno a quest’anima e raccolgono le sue parole, le sue preghiere, i compatimenti che Mi fa, le lacrime, le offerte, le uniscono alle mie”. Perché l’anima fa le stesse cose che fa Gesù, e questi Angeli prendono dall’anima e prendono da Gesù e le uniscono in uno solo, trasformandolo ad opera dello Spirito Santo, l’uno nell’altra. “E le portano innanzi alla mia Maestà per rinnovarmi la gloria della mia stessa Vita. Ed è tanto il compiacimento degli Angeli che, riverenti stanno a sentire ciò che dice l’anima e pregano insieme con lei”.  

Che bello! Quando facciamo queste Ore  non ci sta accanto solo il nostro Angelo custode, ma migliaia e migliaia di Angeli, che pendono dalle nostre labbra e prendono ogni parola, ogni affetto, ogni atto che facciamo insieme con Gesù, prendendo, noi, da Lui.

 “Perciò, con quale attenzione e rispetto l’anima deve fare queste Ore, pensando che gli Angeli pendono dalle sue labbra per ripetere appresso a lei ciò che essa dice!”

Gli Angeli sono i messaggeri di Dio; come ad esempio l’Angelo Gabriele: Dio ha pronunziato il suo Fiat ed ha mandato l’Angelo Gabriele a porgere a Maria quelle Parole divine! E’ stato tramite l’Angelo che Maria ha ricevuto il messaggio di Dio. E’ bello! L’Angelo è stato il trasportatore della Parola creatrice, del Fiat di Dio. E così, in modo simile, analogo, l’anima, nella Divina Volontà, prendendo da Gesù le cose sue, facendole proprie, spedisce gli Angeli al Cielo con questo suo operato, i suoi atti, compatimenti, preghiere, riparazioni, fatte insieme con Gesù. E gli Angeli ripetono, al Trono di Dio, ciò che l’anima dice: “Perciò, con quale attenzione e rispetto l’anima deve fare queste Ore - ci invita Gesù -, pensando che gli Angeli pendono dalle sue labbra per ripetere appresso a lei ciò che essa dice!” 

Poi ha soggiunto: “Alle tante amarezze che le creature Mi danno, queste Ore sono i piccoli sorsi dolci che le anime Mi danno; ma ai tanti sorsi amari che ricevo, sono troppo pochi i dolci! Perciò: più diffusione, più diffusione!” 

Volume 11° – Febbraio 2, 1917 

Vediamo un ultimo brano: 2 febbraio 1917, sempre dal Volume 11°.

Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me stessa ed ho trovato il mio sempre amabile Gesù tutto grondante Sangue, con una orribile corona di spine ed a stento mi guardava attraverso le spine; e mi ha detto: “Figlia mia, il mondo si è squilibrato perché ha perduto il pensiero della mia Passione; nelle tenebre non ha trovato la luce della mia Passione che lo rischiarava, che facendogli conoscere il mio Amore e quante pene Mi costano le anime, poteva rivolgersi ad amare chi veramente lo ha amato e la luce della mia Passione, guidandolo, lo metteva in guardia da tutti i pericoli; nella debolezza non ha trovato la forza della mia Passione che lo sosteneva; nell’impazienza non ha trovato lo specchio della mia Pazienza che gl’infondeva calma, rassegnazione e, innanzi alla mia pazienza, vergognandosi, si faceva un dovere di dominare se stesso; nelle pene non ha trovato il conforto delle pene di un Dio che, sostenendo le sue, gli infondeva amore al patire; nel peccato non ha trovato la mia Santità, che facendogli fronte gli infondeva odio alla colpa. Ah, in tutto ha prevaricato, l’uomo, perché si è scostato in tutto da Chi poteva aiutarlo! Quindi il mondo ha perduto l’equilibrio, ha fatto come un bambino che non ha voluto più riconoscere la madre, come un discepolo che sconoscendo il maestro non ha voluto più sentire i suoi insegnamenti e imparare le sue lezioni. Che ne sarà di questo bambino, di questo discepolo? Saranno il dolore di se stessi ed il terrore e il dolore della società. Tale è divenuto l’uomo: terrore e dolore, ma dolore senza pietà. Ah, l’uomo peggiora, peggiora sempre, ed Io Me lo piango con lacrime di Sangue!”

Sembra che Gesù stia parlando del Telegiornale! Terrore e dolore! E’ lo stato del povero uomo di oggi! E tutto perché ha perduto l’equilibrio che poteva avere dalla Passione di Cristo, e non ha voluto! Quindi, l’uomo lasciato in balia di sé stesso non può fare altro che male, perché ogni bene viene sempre e solo da Dio. 

Cari fratelli, ci fermiamo qui; e vi chiedo ancora una volta di continuare a fare queste benedette Ore della Passione, per servire da puntello a Gesù, da consolazione, sollievo, aiuto, per salvare le anime. E poi, servirà tanto, tanto per la vostra, per la nostra stessa santificazione. Ma non preoccupiamoci neanche di questo, occupiamoci solo di Gesù, di renderlo sempre più contento, felice, sollevato.

 

Pro MANUSCRIPTO

a cura del Gruppo di Preghiera 

‘Divino Volere e Divino Amore’


fonte: www.preghiereagesuemaria.it