Volume 11° – Novembre 6, 1914 

Passiamo ora ad un altro brano che riguarda sempre la Passione di Gesù. E’ tratto dal Volume 11°: 6 novembre 1914.

Riguarda le Ore della Passione e gli effetti meravigliosi che producono il farle dalle anime.

Dice Luisa:

Continuando le solite Ore della Passione, il mio amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, il mondo sta in continuo atto di rinnovare la mia Passione e siccome la mia immensità involge tutti, il dentro e fuori delle creature, così sono costretto dal loro contatto a ricevere chiodi, spine, flagelli, disprezzi, sputi e tutto il resto che soffrii nella Passione, ed anche più”.

Siccome Gesù è Dio ed è immenso e la sua immensità involge tutti, dal di dentro e dal di fuori di ciascuno, questo mondo dimentico di Dio, contro Dio, continuamente Gli sta dando chiodi, spine, sputi, disprezzi, condanna a morte, ecc. E Gesù è costretto a soffrire tutto questo, in continuazione.

“Ora - prosegue Gesù - chi fa queste Ore della mia Passione, dal contatto di queste Mi sento togliere i chiodi, frantumare le spine, raddolcire le piaghe, togliere gli sputi, Mi sento contraccambiare in bene il male che Mi fanno gli altri. Ed Io, sentendo che il loro contatto non Mi fa male, ma bene, Mi poggio sempre più su di loro”.

Che bello!  Gesù non può poggiarsi sulle creature che Lo offendono, perché solo Gli fanno male e non c’è del suo dentro di esse; invece quando le anime fanno proprie Le Ore della Passione, Gesù sente Sé stesso dentro l’anima e, dal fare queste Ore dalle creature, sente togliere i chiodi, frantumare i chiodi, le spine, si sente raddolcita la bocca dal fiele del male che le creature fanno con la bocca. E quindi, in mezzo al mondo, in mezzo a tantissimi uomini, Gesù benedetto va cercando anime che non Gli fanno del male, anzi, bene e, trovando questi, Gesù sente un sollievo immenso, veramente grande e Si appoggia sempre più su di loro. 

E’ bello che tutto un Dio, fatto Uomo, Si appoggi sulle nostre spalle, sulle nostre anime. Non è su di noi, come creature, che Gesù Si appoggia, ma è sull’operato suo, che noi facciamo nostro; e, facendo Le Ore della Passione Gesù trova del suo dentro di noi e lo trova in atto, ogni qual volta che noi facciamo queste Ore. E molte volte Lui stesso Si mette insieme a noi a fare queste Ore, e Lui ne riceve tanta consolazione e sollievo e conforto, e dà grazie immense, e misericordia fa scendere su innumerevoli anime. E poi, l’anima che fa queste Ore diventa la prediletta del Cuore di Gesù.

Poi, Luisa dice:

Oltre di ciò, ritornando il benedetto Gesù a parlare di queste Ore della Passione, ha detto: “Figlia mia, sappi che col fare queste Ore l’anima prende i miei pensieri e li fa suoi, le mie riparazioni, le preghiere, i desideri, gli affetti, anche le più intime mie fibre e le fa sue, ed elevandosi su, tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso uffizio e, come corredentrice, dice insieme con Me: ‘Ecce Ego, mitte Me’, ‘Eccomi qua, manda Me; voglio riparare per tutti, risponderti per tutti e impetrare il bene a tutti”.

Che dono grande sono queste Ore della Passione, per il mondo intero! Vedete come è necessario che noi coltiviamo, con la vita spirituale, una intimità con Gesù sempre più grande; una intimità di amore, intimità di affetti, di pensieri, di desideri, del palpito del cuore, di ricordi, di tutto il nostro essere. Si tratta, in altre parole, di appropriarsi di tutto Gesù, parte per parte, prendendo, per esempio, i pensieri santi di Gesù, facendoli nostri, per fare lo stesso ufficio che faceva Gesù con i suoi pensieri; e, così come con i pensieri, così con tutto il resto di Gesù. E che cosa faceva Gesù con i suoi pensieri? Prima, Lui li rivolgeva tutti, ad uno ad uno, al Padre, come il Pensiero del Padre che è Lui stesso, per dargli amore, gloria, adorazione, lode, benedizione, riconoscenza, in modo divino, eterno, infinito, universale, per tutti e per ciascuna creatura, senza che ne mancasse alcuna, di modo che Dio Padre vedendo nella mente umana di Gesù Cristo i pensieri di tutte le creature, rifatti da Lui, Dio Padre ha potuto usare misericordia verso le menti cieche e dare loro la luce, risanare le menti malate, dando loro sia l’uso della ragione che poi la fede, le luci celesti, per poter contemplare e comprendere, fin dove può la creatura, i grandi misteri di Dio che Si è rivelato a noi.

“Figlia mia, sappi che col fare queste Ore l’anima prende i miei pensieri e li fa suoi, le mie riparazioni, le preghiere, i desideri, gli affetti, anche le più intime mie fibre e le fa sue, ed elevandosi su, tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso uffizio e, come corredentrice…”   Dove avete sentito questo titolo: ‘corredentrice’? Si applica per eccellenza alla SS. Vergine Maria, perché Maria SS., nella Volontà di Dio - che Lei possedeva - faceva proprio così come Gesù ci sta spiegando a noi, adesso. Gesù ha istruito la sua Madre SS. come la prima, non solo sua Madre, ma anche sua discepola. La prima discepola di Cristo è Maria; Lei ha imparato queste cose e le ha messe in pratica, ed è così che è diventata corredentrice, cioè collaboratrice con Gesù per l’opera della Redenzione, per salvare le anime. Ma Gesù dice, nel Vangelo, che “chiunque fa la Volontà di Dio, mio Padre, Mi è madre, fratello e sorella”, quindi, tutti noi, stando alle parole di Gesù nel Vangelo, possiamo fare lo stesso ufficio di Maria SS., Madre di Gesù. Sarà nelle dovute proporzioni, a seconda delle capacità di ognuno di noi, che sarà una parte piccolissima rispetto a quella di Maria, ma nella sostanza è appropriarsi di Gesù, diventare una sola cosa con Gesù, per mettere in opera Gesù e tutte le sue azioni, le sue cose, le sue sofferenze, come cose mie.

“Ed elevandosi su, tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso uffizio e, come corredentrice, dice insieme con Me: ‘Ecce Ego, mitte Me’, ‘Eccomi qua, manda Me; voglio riparare per tutti, risponderti per tutti e impetrare il bene a tutti”. 

Questo modo di pregare universalmente, senza escludere nessuno è solo possibile dentro la Volontà di Dio, che raggiunge, abbraccia tutti gli uomini di tutti i tempi. Fuori della Volontà di Dio l’operato umano è molto ristretto, circoscritto a tempo ed a luogo, come è stato per S. Francesco, come per Santa Caterina da Siena e tanti altri Santi: il raggio del loro operato è molto limitato; anche se noi oggi li ricordiamo, imitiamo le loro virtù, ecc., tuttavia il bene che loro hanno potuto fare, fuori della Divina Volontà è stato molto ridotto. Invece, dentro la Divina Volontà, l’anima entra in un’altra dimensione, si eleva veramente su, in alto e, insieme con Gesù, fa bene a tutti, ama tutti, ma divinamente, ripara per tutti, prega per tutti, desidera, cerca di salvare tutti. 

Questo Dono della Volontà di Dio è così grande, cari fratelli, che dobbiamo tutti gridare a Dio, con tutto il nostro essere unito a Gesù ed a Maria, di darci la pienezza del Dono, a noi ed a tutti! E’ troppo grande questo Dono! E il fatto stesso che voi avete sentito, avete conosciuto che esiste questo Dono, è il segno che Gesù ve lo vuole dare!

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