Volume 11° – Aprile 10, 1913

Cari fratelli e sorelle, 

… Facciamo queste ‘Ore della Passione’ riservandoci anche del tempo per meditarle e per assimilarle e lasciare lavorare lo Spirito Santo. Queste sono ‘Ore’ del tutto particolari, molto profonde, più di quanto appare alla loro superficie; non si tratta di semplici parole, ma di una realtà molto molto più profonda, per scoprire la quale è necessario aprirsi sempre più all’azione dello Spirito Santo, per poter andare sempre più in profondità. Come i pesci possono nuotare alla superficie del mare, od a metà, od in profondità, così è anche per noi nel ‘mare’ della Passione di Gesù, che è un mare sconfinato. Ma questo avverrà pian piano ...

Vediamo oggi alcuni brani che riguardano queste ‘Ore della Passione’, per conoscerle un pochino di più, per vedere qual è il loro valore, i meriti, gli effetti, i grandi benefici che ne derivano per l’anima, la grande ‘Gloria’ che ne viene a Dio, ed i tanti beni che piovono sulle creature come conseguenza dell’esercizio di queste ‘Ore’.

In questo primo brano, Gesù dà una istruzione a Luisa Piccarreta su queste ‘Ore’ dicendo che: “Io le riguarderò come cose fatte da Me stesso, e darò all’anima i meriti come se fossi Io stesso di persona a farle”.

Questo brano è del 10 aprile 1913, ed è tratto dal Volume 11°.  Scrive Luisa:

Questa mattina, il mio amabile Gesù è venuto ed abbracciandomi al cuore mi ha detto: “Figlia mia, chi pensa sempre alla Mia Passione forma nel suo cuore una sorgente, e quanto più vi pensa, tanto più questa sorgente si ingrandisce; e siccome le acque che sorgono sono acque comuni a tutti, così questa sorgente della Mia Passione che si forma nel cuore serve a bene dell’anima, a Gloria mia, ed a bene delle creature”.  Ed io - disse Luisa -: “Dimmi, mio Bene, che cosa darai in compenso a quelli che faranno le ‘Ore della Passione’ come Tu me le hai insegnate?”.

E’ stato Gesù stesso a suggerire a Luisa tutte le particolarità di queste ‘Ore’. Sono tutte cose che Gesù stesso ha fatto nelle ultime ore della sua Passione, nell’ultimo giorno della sua Vita, nelle sue ultime ventiquattro ore.

Attraverso gli anni, mano a mano che Luisa faceva queste ‘Ore’ nel suo interno, queste ‘Ore’ hanno subito uno sviluppo.

Luisa faceva ogni giorno tutte le ’24 Ore’, e man mano che Nostro Signore Gesù Cristo le dava ulteriori spiegazioni, Luisa metteva in pratica i nuovi particolari sulla Passione del Signore; finché le giunge poi l’obbedienza, sia da parte di Gesù che da parte del suo Confessore, di scrivere queste ‘Ore’, perché questo bene potesse espandersi e correre tra le mani di tante anime generose, per dare un grande sollievo a Gesù nelle sue sofferenze, ed un grandissimo aiuto anche all’umanità che va verso il precipizio, verso la rovina totale, per frenare le anime e metterle in salvo.

Gesù è l’unico Salvatore, ma è tanto buono da partecipare alle anime che Lo amano la sua opera di salvare le anime.  E se Lui vuole fare ciò, chi può dirgli che non può farlo?  Lui è Dio! Quindi, quando si fa queste ‘Ore’, Gesù stesso è accanto all’anima a ripetere le stesse parole, gli stessi affetti, le stesse preghiere, riparazioni, atti di amore, di Gloria al Padre ... ecc.

Qui si tratta di una cosa del tutto distinta dalle altre devozioni. Questa non è una ‘devozione’ fra tante altre devozioni; non è una devozione: è l’ultima ora di Gesù sulla terra.

Dunque, Luisa dice a Gesù:

“Dimmi, mio Bene, che cosa darai in compenso a quelli che faranno le ‘Ore della Passione’ come Tu me le hai insegnate?”. E Lui: “Figlia mia, queste ‘Ore’ non le riguarderò come cose vostre, ma come cose fatte da Me; e vi darò i miei stessi meriti, come se Io stessi soffrendo in atto la Mia Passione”.

Questa è una cosa grandiosa! Sono promesse che vanno ben oltre alle promesse che Lui ha dato ad altre anime - cose che riguardano il Suo Cuore, il Suo Sangue, le Sue Piaghe...!  Qui sta dicendo: “Io, per mezzo di voi, ripeterò la Mia stessa Passione, per mezzo di queste ‘Ore’ che voi farete”!

“E così vi farò conseguire gli stessi effetti, a seconda la disposizione delle anime”.

La Passione di Gesù è di un valore infinito, e tuttavia se le anime sono chiuse alla Grazia divina, ostinatamente chiuse e non vogliono aprirsi, neanche Dio si metterà dentro con la forza. Così è anche a riguardo di queste ‘Ore’ quando vengono fatte dalle anime: gli effetti saranno a seconda delle disposizioni degli altri. Riguardo a voi, non preoccupatevi: Gesù vi darà una sovrabbondanza di Grazia se farete bene queste ‘Ore’. Voi piuttosto pensate con la mente di Gesù a come salvare anime, come portare anime nuovamente a Gesù, come metterle in salvo, come renderle di nuovo felici, contente. Voi occupatevi delle cose di Gesù e dei suoi interessi, e Gesù si preoccuperà di voi.

“E così vi farò conseguire gli stessi effetti a seconda delle disposizioni delle anime. Questo, in terra, e per il quale maggiore bene non potrei darvi; poi, in Cielo queste anime - quelle che fanno le ‘Ore della Passione’ - me le metterò di fronte, saettandole con saette d’amore e di contenti per quante volte hanno fatto le Ore della Mia Passione, e loro saetteranno Me. Che dolce incanto sarà questo a tutti i Beati!”.

Le anime che vivono e vivranno ‘nel Divin Volere’, avranno per loro un Cielo del tutto speciale. Ci sono tre Cieli; San Paolo, in una sua lettera alle Chiese, dice di essere stato rapito fino al terzo Cielo; ne ha visto le meraviglie e poi ha detto: “Né occhio vide, né orecchio sentì, né è entrato nel cuore dell’uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano”. Poi gli è stato dato da Dio un emissario di satana per mettergli una spina nel suo fianco per tenerlo nell’umiltà, perché non si montasse in superbia dopo queste alte e sublimi rivelazioni.

Ci sono tre Cieli: il Cielo per le anime dell’Antico Testamento, che vivevano nella speranza della venuta del Messia - non era ancora venuto per loro il tempo della Grazia e della Verità -. Poi, nella ‘pienezza dei tempi’, quattromila anni dopo la caduta di Adamo ed Eva, è venuto Gesù, ed insieme con Gesù è venuta la Grazia e la Verità. E tutte le anime che sono vissute nel regime, nel regno, della Redenzione, avranno un Cielo che corri­sponderà all’Umanità di Cristo - e questo è il secondo Cielo -. Poi, le anime che vivranno o vivono ‘nel Divin Volere’ avranno un altro Cielo, distinto dai primi due; e questo è il terzo Cielo, riservato per coloro che avranno fatto possesso della Divina Volontà stando in terra. E questi parteciperanno non solo del Cielo della Umanità di Cristo, ma del Cielo della Sua Divinità.

Poi ha soggiunto: “Il mio Amore è fuoco, ma non come un fuoco materiale che distrugge le cose e le riduce in cenere. Il mio fuoco vivifica, perfeziona, e se brucia e consuma tutto ciò che non è santo - i desideri, gli affetti, i pensieri che non sono buoni -, questa è la virtù del mio fuoco: brucia il male e dà vita al bene.  Sicché, se l’anima non sente in sé nessuna tendenza al male, può essere certa che c’è il mio fuoco; se poi sente in sé fuoco e mescolamento di male, c’è molto da dubitare che non sia il mio vero fuoco”.

Colui che si lascia in preda a queste ‘Ore della Passione di Gesù’, che si lascia in preda della sua Passione, verrà lavorato, modellato, trasformato in questo fuoco dell’amore di Gesù - perché la Sua Passione è tutto Amore - e potrà prendere anche tutti i frutti del Sacrificio di Cristo e non solo qualche gocciolina, come hanno fatto le anime fino adesso nell’opera della Redenzione. Le anime potranno bere a larghi sorsi di questa fonte, sorgente di amore, di luce, di vita, di santità, qual è la Passione di Gesù.

E poi, questa Passione di N.S.G.C. - e le stesse ‘Ore della Passione’, delle quali stiamo parlando - è la porta per la quale le anime potranno entrare nel Regno della Divina Volontà; perché senza la Passione di Gesù non c’è niente: non c’è felicità, non c’è salvezza, non c’è Paradiso, non c’è Divin Volere per l’uomo, senza passare per la porta della sua Passione.

Passata poi questa porta non finisce la Passione di Gesù, anzi, questa Passione diventa un elemento essenziale della vita dell’anima, diventa una necessità, un bisogno; perché Gesù soffriva in ogni istante della sua Vita, e l’anima man mano che si avvicina a Gesù sente in sé il desiderio di assimilarsi e rassomigliarsi sempre di più al suo Divino Maestro Gesù.

Quindi, le sofferenze ci vogliono; e l’anima che si avvicina a Gesù desidera soffrire insieme con Gesù.

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