La Passione di Gesù nella Divina Volontà 

8ª MEDITAZIONE

La tua divina persona prende un aspetto tenero, amoroso, affettuoso: i tuoi occhi sfolgorano luce più che se fossero soli; le tue mani creatrici si mettono in atteggiamento di creare.


Mio Gesù, gioia e delizia mia, vedo che il tuo amore corre e rapidamente corre. Ti alzi, dolente come sei, e quasi corri all'altare dov'è preparato il pane e il vino per la consacrazione. Ti vedo, Cuor mio, che prendi un aspetto tutto nuovo e non mai visto. La tua divina persona prende un aspetto tenero, amoroso, affettuoso: i tuoi occhi sfolgorano luce più che se fossero soli; il tuo volto roseo è splendente, le tue labbra sorridenti e brucianti di amore; le tue mani creatrici si mettono in atteggiamento di creare. Ti vedo, Amor mio, tutto trasformato: la divinità pare come se traboccasse fuori dell’umanità.

Cuor mio e Vita mia, Gesù, questo tuo aspetto non mai visto chiama l’attenzione di tutti gli apostoli: sono presi da un dolce incanto e non osano neppure fiatare. La dolce Mamma corre in spirito ai piedi dell’altare a mirare i portenti del tuo amore. Gli angeli scendono dal cielo e si domandano tra loro: “Che c’è? Che c’è? Sono vere follie, veri eccessi: un Dio che crea, non il cielo o la terra, ma sé stesso. E dove? Dentro la materia vilissima di poco pane e poco vino!”.

Ma mentre sono tutti intorno a te, o Amore insaziabile, vedo che prendi il pane fra le mani, l’offri al Padre e sento la tua voce dolcissima che dice:

“Padre Santo, grazie ti sian rese, ché sempre esaudisci il Figlio tuo. Padre Santo, concorri meco. Tu, un giorno, mi mandasti dal cielo in terra ad incarnarmi nel seno della Mamma mia, per venire a salvare i nostri figli; ora permettimi che m’incarni in ciascun’ostia per continuare la loro salvezza ed essere vita di ciascuno dei miei figli. Vedi, o Padre: poche ore restano della mia vi­ta. Chi avrà cuore di lasciare i miei figli orfani e soli? Molti sono i loro nemici, le tenebre, le passioni, le debolezze cui vanno soggetti. Chi li aiuterà? Deh! Ti supplico che rimanga in ciascun’ostia, per essere vita di ognuno, e quindi mettere in fuga i nemici, ed essere loro luce, forza, aiuto in tutto. Altrimenti, dove andranno? Chi li aiuterà? Le nostre opere sono eterne, il mio amore è irresistibile; non posso, né voglio lasciare i miei figli”.

Il Padre s’intenerisce alla voce tenera ed affettuosa del Figlio. Scende dal cielo; è già sull'altare ed unito con lo Spirito Santo a concorrere col Figlio. E Gesù, con voce sonora e commovente, pronunzia le parole della consacrazione, e senza lasciare sé stesso, crea sé stesso in quel pane e vino.

Poi comunichi i tuoi apostoli; e credo che la nostra celeste Mamma non restò priva dal riceverti. Ah, Gesù! I cieli s’inchinano e tutti t’inviano un atto di adorazione nel tuo nuovo stato di profondo annichilimento. 

Ma, o dolce Gesù, mentre il tuo amore resta contentato e soddisfatto non avendo altro che fare, vedo, o mio Bene, su questo altare, tutte le ostie consacrate che si perpetueranno sino alla fine dei secoli, ed in ciascuna ostia, schierata tutta la tua dolorosa passione, perché le creature, agli eccessi del tuo amore, ti preparano eccessi d’ingratitudine e di enormi delitti. Ed io, Cuore del mio cuore, voglio trovarmi sempre con te in ogni tabernacolo, in tutte le pissidi ed in ciascun’ostia consacrata che si troverà sino alla fine del mondo, ad emettere i miei atti di riparazione, a seconda delle offese che ricevi.

(Meditazione tratta dalla 4ª ORA de Le 24 Ore della Passione di N.S.G.C.)