La Passione di Gesù nella Divina Volontà 

7ª MEDITAZIONE

“Figlio mio, ti prego con le voci delle lacrime, non andare all'inferno! Dammi la tua anima, che prostrato ai tuoi piedi ti chiedo”.


Affettuoso mio Bene, mentre stai tutto intento a lavare i piedi degli apostoli, ti guardo e vedo che un altro dolore trafigge il tuo Cuore Sacratissimo. Questi apostoli rappresentano tutti i futuri figli della Chiesa, e ciascuno di loro la serie di tutti i mali che nella Chiesa dovranno esistere, e quindi la serie di tutti i tuoi dolori. In chi le debolezze, in chi gl'inganni, in questo le ipocri­sie, in quello l’amore smodato agl'interessi, in San Pietro le mancanze dei propositi e tutte le offese dei capi della Chiesa, in San Giovanni le offese dei tuoi più fidi, in Giuda gli apostati con tutta la serie dei gravi mali che da questi si commettono. Il tuo cuore è soffocato dal dolore e dall'amore, tanto che, non potendo reggere, ti soffermi ai piedi di ciascun apostolo e dai in pianto, e preghi e ripari ciascuna di queste offese, ed impetri per tutti il rimedio opportuno.

Mio Gesù, anch'io mi unisco a te; faccio mie le tue preghiere, le tue riparazioni e i tuoi rimedi opportuni per ciascun’anima. Voglio mescolare le mie lacrime alle tue, affinché tu mai sia solo, ma sempre mi abbia con te per dividere insieme le tue pene.

Ma mentre t’inoltri, dolce Amor mio, nel lavare i piedi degli apostoli, vedo che già sei ai piedi di Giuda. Ti sento il respiro affannoso. Vedo che non solo piangi, ma singhiozzi; e mentre lavi quei piedi, te li baci, te li stringi al cuore. E non potendo parlare con la voce perché soffocata dal pianto, lo guardi con quegli occhi gonfi di lacrime e gli dici col cuore:

“Figlio mio, deh, ti prego con le voci delle lacrime, non andare all'inferno! Dammi la tua anima, che prostrato ai tuoi piedi ti chiedo. Dì, che vuoi? Che pretendi? Tutto ti darò, purché non ti perda. Deh, risparmia questo dolore a me, tuo Dio!”.

E ritorni a stringerti quei piedi al tuo cuore; ma vedendo la durezza di Giuda, il tuo cuore è messo alle strette, il tuo amore ti soffoca e stai in atto di venire meno. Cuor mio e Vita mia, permettimi che ti sostenga fra le mie braccia. Capisco che questi sono i tuoi stratagem­mi amorosi che usi con ciascun peccatore ostinato. 

Deh! Ti prego, Cuor mio, mentre ti compatisco e ti ri­paro le offese che ricevi dalle anime che si ostinano a non volersi convertire, giriamo insieme la terra e dove stanno peccatori ostinati, diamo loro le tue lacrime per ammollirli, i tuoi baci e le tue strette d’amore per incate­narli a te, in modo da non poterti sfuggire, e così rinfrancarti del dolore della perdita di Giuda.

(Meditazione tratta dalla 4ª ORA de Le 24 Ore della Passione di N.S.G.C.)