La Passione di Gesù nella Divina Volontà 

35ª MEDITAZIONE

“Ego sum” [Io Sono]. Con questa sola parola tu dici tutto e ti dai a conoscere per quello che sei, tanto che i nemici tremano e cadono come morti per terra.

Ah! Come mi scende dolce al cuore la parola che rivolgesti a Giuda:

Amice, ad quid venisti?”. [1]

E sento che anche a me rivolgi la stessa parola, non chiamandomi amica, ma col dolce nome di figlia, [dicendomi:] Filia, ad quid venisti?[2] per sentirti rispondere: “Gesù, vengo ad amarti”. Ad quid venisti?, mi ripeti, se mi sveglio al mattino. Ad quid venisti?, se prego. Ad quid venisti?, mi ripeti dall'Ostia santa, quando lavoro, quando prendo cibo, quando soffro, quando dormo. Che bel richiamo per me e per tutti!

Ma quanti, al tuo Ad quid venisti?, rispondono: “Vengo per offenderti!”. Altri, fingendo di non sentirti, si danno ad ogni sorta di peccati e rispondono al tuo Ad quid venisti? coll'andare all'inferno. Quanto ti compatisco, o mio Gesù! Vorrei prendere le stesse funi con cui stanno per legarti i tuoi nemici, per legare queste anime e risparmiarti questo dolore.

Ma di nuovo sento la tua voce tenerissima che dice, mentre vai incontro ai tuoi nemici:

“Chi cercate?”.

E quelli rispondono:

“Gesù Nazareno”.

E tu a loro:

Ego sum”. [3] 

Con questa sola parola tu dici tutto e ti dai a conoscere per quello che sei, tanto che i nemici tremano e cadono come morti per terra. E tu, o Amore che non ha pari, con un altro Ego sum, li richiami a vita e da te stesso ti dai in potere dei nemici.

 

 


[1] Amico, perché sei venuto?

[2] Figlia, perché sei venuta?

[3] Io Sono 

(Meditazione tratta dalla 8ª ORA de Le 24 Ore della Passione di N.S.G.C.)