La Passione di Gesù nella Divina Volontà 

10ª MEDITAZIONE

“Come le anime vengono da me, faccio loro trovare pronte le mie catene d’amore per incatenarle al mio cuore”.

Gesù, mio Tutto, bacio la tua dolcissima bocca. Vedo che nello scendere nei cuori delle creature, il primo pog­gio che fai è sulla loro lingua. Oh, come ne resti amareggiato, trovando molte lingue mordaci, impure, cattive! Ah, ti senti come attossicare da queste lingue, e peg­gio quando scendi nei loro cuori! O Gesù, se fosse possibile, vorrei trovarmi nella bocca di ciascuna creatura, per addolcirti e per ripararti qualunque offesa che da esse ricevi.

Affaticato mio Bene, bacio il tuo santissimo collo. Ti vedo stanco, sfinito e tutto occupato nel tuo lavorio d’amore. Dimmi, che fai? E Gesù:

“Figlia mia, in quest’Ostia lavoro da mane a sera, for­mando continue catene d’amore, cosicché come le anime vengono da me, faccio loro trovare pronte le mie ca­tene d’amore per incatenarle al mio cuore. Ma sai tu che mi fanno esse? Molte hanno a male queste mie catene e a via di sforzi si svincolano, mettendole in frantumi, e siccome queste catene sono legate al mio cuore, io ne resto torturato e vado in delirio. Esse poi, nello spezzare le mie catene, mandano a vuoto il mio lavorio, cercando le catene delle creature, e questo lo fanno anche alla mia presenza, servendosi di me per raggiungere i loro intenti. Ciò mi addolora tanto, che mi dà febbre violenta da farmi venir meno e delirare”.

Quanto ti compatisco, o Gesù! Il tuo amore è messo alle strette. Deh, ti prego! Per rinfrancarti del tuo lavoro e per ripararti quando le tue catene amorose vengono messe in frantumi, di incatenare il mio cuore con tutte queste catene, per poterti dare per loro il mio ricambio d’amore.

Mio Gesù, Freccero divino, bacio il tuo petto. È tale e tanto il fuoco che in esso contieni che, per dare un po’ di sfogo alle tue fiamme (che troppo in alto si elevano), e volendo fare un po’ di sosta nel tuo lavoro, vuoi anche giocare in questo sacramento. Il tuo gioco è formare frecce, dardi, saette; cosicché come le creature vengono innanzi a te, ti metti a giocare con esse, tirando loro frecce d’amore che escono dal tuo petto per ferirle. Quando queste le ricevono, tu vai in festa e così il tuo gioco viene formato. Ma molti, o Gesù, te le respingono, mandandoti per ricambio frecce di freddezza, dardi di tiepidezza e saette d’ingratitudine, e tu ne resti così afflitto, che piangi, perché le creature fanno fallire il tuo gioco d’amore. O Gesù, ecco il mio petto pronto a ricevere non solo le tue frecce destinate per me, ma anche quelle che ti respingono gli altri; e così non falliranno più i tuoi giochi, e per contraccambio voglio ripararti le freddezze, le tiepidezze e le ingratitudini che ricevi.

(Meditazione tratta dalla 4ª ORA de Le 24 Ore della Passione di N.S.G.C.)