[1] ANTOLOGIA di MEDITAZIONI sulla DIVINA VOLONTÀ

Gesù preferisce stare sulla terra nell'anima che vive nella Divina Volontà

Meditazione di Roberto Lorenzetto



Oggi si realizza per noi questa profezia del profeta Isaia:

“Il Signore dell’universo, preparerà sul monte Sion, per tutte le nazioni del mondo, un banchetto imbandito di ricche vivande e di vini pregiati” (Is 25,6), ed io aggiungo: e ci invita a sedere a tavola con Lui, per nutrirci dello stesso suo cibo, “La sua adorabile Volontà”. 

Come promesso il mese scorso, oggi ascolteremo e mediteremo “Perché Gesù preferisce stare sulla terra nell'anima che vive nella Divina Volontà, piuttosto che in Cielo in compagnia dei Beati e degli abitatori celesti”.

Ve lo posso assicurare, Gesù preferisce stare in voi, nel cielo delle vostre anime, se davvero volete con tutto voi stessi vivere nella Divina Volontà, che stare in Cielo con i suoi santi e i suoi beati; sembrerebbe una bestemmia, ma non è così.

Il brano è dal volume 32 - 29/4/1933, lo leggiamo e lo commentiamo insieme; dice Luisa:

“Il mio abbandono nel Fiat Divino continua, sento che per me è una estrema necessità il vivere in Esso (nel Divin Volere), e se non facessi questo, mi sentirei mancare la terra sotto i piedi, il cielo sul capo (sopra la testa), l’aria per respirare, il sole che mi illumina e riscalda, il cibo che mi nutre; quindi come potrei vivere? E se (anche) vivessi, che vita infelice sarebbe la mia! Mio Dio, liberami dal vivere un solo istante fuori della tua Volontà.”

Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù, facendomi la sua breve visitina, mi ha detto:”

Per Luisa, e così dovrebbe essere per ogni anima che vuole vivere nel Divin Volere, l’abbandono totale alla Divina Volontà, è una necessità assoluta, è addirittura questione di sentirsi vivi o morti: vivi se si vive abbandonati nella Divina Volontà amandola come volontà nostra, morti se vogliamo fare la Volontà di Dio con la nostra volontà umana.

Luisa dice che se non vivesse completamente nella Divina Volontà, la sua vita sarebbe senza certezze, senza appoggi sui quali vivere; il mondo sarebbe come se non esistesse più il cielo sopra la testa, l’atmosfera se fosse senza aria da respirare; lo spazio senza sole che illumina e riscalda; la terra senza nessun cibo né per l’anima, né per il corpo.

Vivere senza il totale abbandono volontario alla Volontà di Dio, per lei, non sarebbe nemmeno vita, e se potesse vivere lo stesso, sarebbe una vita piena di infelicità, di tristezza, di miseria, di difficoltà e di dolori, come è la vita di tutti.

Fosse anche per un solo istante, pensate, questo sarebbe tremendo, dice Luisa, e supplica tanto il buon Dio di liberarla da questo stato di vita infelice; infelice non per colpa altrui, ma infelicità volontaria, perché questo è ciò che produce il vivere con la propria volontà, per quanto santa, per quanto buona e per quanto pura sia. “Gesù liberami” dice Luisa quasi spaventata, e Gesù le risponde:

“Figlia mia, il vivere fuori della mia Divina Volontà è vivere senza la connessione (il collegamento, l’unione) con la vita divina  (è vivere) appartata dal Cielo, come se (con il Cielo) non avesse amicizia, conoscenza, (come se non avesse) relazione (rapporti) con il Padre Celeste; si può dire che mentre sa che tiene (che ha) suo Padre, ma (in realtà) non Lo conosce, vive come lontano da Lui e perciò non partecipa ai suoi beni divini; tanto più che (ad) ogni atto di volontà umana che fa, prende sempre terra, (perché) questa conosce ed ama; e (così vivendo) sente le infermità che produce il terreno che va acquistando con i suoi atti umani .

Sicché la volontà umana senza l’unione, (il collegamento) con la Divina Volontà, sa produrre molta terra, (e questa terra) semina passioni, spine, peccati, e raccoglie miserie e tristezze che le amareggiano la vita (Non dice S. Paolo “Chi mi libererà da questo corpo di morte?”).

Quindi ad ogni atto di volontà umana, la creatura non fa altro che prendere un po’ di terra (e nient’altro)”.

Gesù spiega a Luisa, e ora anche a noi, il motivo di questo stato d’animo in lei, che abbiamo sentito all'inizio, e poi le spiega ciò che sarebbe, se al contrario vivesse con la sua volontà umana, cioè se facesse la volontà di Dio vivendo la propria volontà.

Dice: quando un’anima vive fuori della Divina Volontà, cioè vive facendo la Volontà di Dio con la propria volontà, quest’anima vive in realtà scollegata e distaccata dalla vita divina; fra lei e la Divina Volontà non c’è unione continua, ma unione ad intervalli: ora sì, ora no! E questo, non piace a Dio, potremo dire che lo sopporta per amore della sua creatura, ma non Gli piace, tanto da innamorarsene; lo dice chiaramente nel volume 30.

Quest’anima che vive ora “sì” ora “no” nella Divina Volontà, vive per Dio, che è già molto, ma non vive in Dio, che è il “tutto”, non vive la sua amicizia e la sua confidenza; e se amicizia e confidenza vive, sono amicizia e confidenza false, interessate, acerbe, sempre arrabbiate. Ciò che spinge spesso queste anime, sono l’interesse personale, l’egoismo e il protagonismo, anche se si tratta di cose sante.

Analizziamoci, e vedremo quanto è vero!!!

Questa povera anima crede di conoscere Dio Padre, ne è anche convinta, ma non è vero, non Lo conosce, o per lo meno, non Lo conosce come sarebbe giusto che lo conoscesse; in realtà vive lontano da Lui, e vivendo lontano non può partecipare e godere dei beni che vivono nel Padre e vicini al Padre, per lei sono beni che non le appartengono, lei vive dei riflessi di questi beni, che è tutta altra cosa.

Ogni atto che la creatura fa con la propria volontà, facendo la Volontà di Dio, ciò che vede, ciò che sente, ciò che produce, sono sempre cose di terra, anche se apparentemente sembrerebbero cose di cielo (S. Messe, S. Rosari, adorazioni, opere di bene, ecc.), ma in realtà sono e rimangono solo cose di terra, cose solamente umane. Non ci dobbiamo illudere!!!

Questo è quello che conosce quest’anima, e di conseguenza solo questo può chiedere e desiderare. Purtroppo, ciò che si raccoglie dal proprio operato, sono solamente infelicità e tanta solitudine; si pensa di trovare la felicità, ma è una felicità falsa o apparente. Se non si vive in Dio non si può essere davvero felici! Fuori di Dio, non esiste la felicità! Questo perché si è scollegati da Dio.

La volontà umana, senza il vivere nella Divina Volontà, produce e sa produrre solamente cose di terra e nient’altro; cose che suscitano e seminano soltanto passioni, autostima e peccati di ogni sorta; potete contraddirmi, se volete, ma è così!!!

E se questa è la semina, ciò che quest’anima potrà raccogliere, saranno miserie, tristezze e tentazioni che le tiranneggeranno e amareggeranno la vita. Che brutto vivere!!!

Quando non si vive nella Divina Volontà, i nostri occhi, i nostri pensieri, i nostri desideri, insomma tutto il nostro vivere è rivolto alla terra; di questo dobbiamo rendercene conto e prenderne coscienza. Il Cielo lo vediamo solo di riflesso, come specchiato dentro un secchio d’acqua!

“Invece in ogni atto che fa di mia Volontà, la creatura perde il terreno umano ed acquista il terreno del Cielo.

Perciò ogni atto che va facendo di Volere Divino, prende Cielo e va allargando le sue proprietà celesti, ed Io Stesso le somministro la semina; facendomi agricoltore celeste semino insieme con lei le più belle virtù e vi formo il mio soggiorno, il mio rifugio, le mie delizie, e non trovo differenza, tanto starmi in Cielo insieme con i santi nelle regioni celesti, tanto starmi nel cielo di questa creatura (che vive nelle Divina Volontà sulla terra). Anzi provo più piacere nello starmi nel cielo dell’umana volontà in terra, per la ragione che in esso (ho la possibilità) di lavorare per potere ingrandire di più questo cielo, quindi posso fare nuovi acquisti, ricevere nuovo amore, ed il lavoro sebbene è sacrificio, ma ha la virtù di produrre nuove invenzioni, nuove bellezze, nuove arti (di amare).

È dal lavoro che sorgono le cose più strabilianti, le scienze più alte e profonde, ed Io che me ne intendo di tutte le arti, di tutte le scienze, lavoro in questo cielo e vi formo i lavori più belli, le invenzioni più artistiche e nuove, e comunico le scienze più alte e profonde.

Sicché ora mi faccio Maestro ed insegno le scienze più sublimi, ora artefice e formo le statue vive in questo cielo; ora la faccio da agricoltore, e le mie mani creatrici cambiano, trasformano il piccolo terreno della creatura, in cielo.

Provo tanto piacere ad usare tutte le arti, e mi diverto (tanto) che ora faccio un lavoro, ora un altro, ed ora invento cose nuove, e le novità portano sempre più piacere, più gusto, più gloria, e questi cieli terrestri (delle anime che vivono nella mia Volontà) serviranno pure di nuova sorpresa e contento a tutta la corte celeste”.

Come abbiamo sentito, tutto all'opposto del “fare la Volontà di Dio” è quando la creatura fa i suoi atti nella Divina Volontà. ATTENZIONE: non ha ancora il Dono definitivamente in sé, ma vuole con tutta sé stessa Vivere nella Divina Volontà, quindi La vive chiedendola sempre anche come in prestito. Così ad ogni atto che compie, si libera di terreno umano di cui è impastata, e si riempie invece di terreno divino, terreno di cielo, “Terra Nuova”.

Nello stesso atto che compie, si libera della terra della volontà umana con la quale ha vissuto fino ad allora, e si riempie di terreno di Paradiso, terreno divino, terreno della Santissima Divina Volontà, la “Terra Promessa” da Dio nelle Sacre Scritture.

Quindi ogni atto che va facendo di Volontà divina, le sue conquiste, le sue proprietà celesti aumentano sempre di più: si potrebbe dire con il pensiero di un agricoltore, che ad ogni atto di Volontà Divina che fa, è un campo divino che aggiunge alla sua proprietà: quindi le sue proprietà divine crescono in continuazione: più atti fa e più crescono i suoi campi, le sue proprietà divine.

E sapete quali sono questi acquisti divini nelle anime, acquisti che hanno valore di proprietà celesti?

I martirii? Solo un poco! I sacrifici, i digiuni, le sofferenze? Solo un pochino! Le avversità, le malattie? Sono una piccola parte! Le S. Messe, i S. Rosari, le adorazioni Eucaristiche? Ancora un altro pochino!

Questo che abbiamo appena detto, sarebbero “opere” non “VITA”, e Gesù vuole la nostra vita, non le nostre opere.

E per questo ci chiede le cose più semplici, quelle che sembrano non avere nessun valore, che però non interrompono mai l’unione con la sua vita di Dio, e fatte in Lui (nella Divina Volontà) hanno valore infinito, e questi atti che fra poco sentiremo, saranno il trait-d’union che unirà tutti gli atti che abbiamo sentito prima (martirii, sacrifici, avversità, malattie, S. Messe, S. Rosari, adorazioni Eucaristiche) e formeranno la stessa vita di Gesù in noi.

Sentiamo cosa ci insegna nel volume 36 - 17/5/1938:

“Figlia mia, se la creatura avesse dovuto darci solo ciò che è spirituale, avrebbe potuto darci poco (e la nostra unione con lei sarebbe stata spezzata di frequente); invece col darci anche i suoi piccoli atti naturali, può darci sempre, siamo in continui rapporti e l’unione tra Noi e lei non si spezza mai; tanto più che le cose naturali sono sempre tra le mani, alla portata dei piccoli e dei grandi, degli ignoranti e dei dotti: (come) il respirare, il muoversi, il servire se stessi nelle cose personali (il lavarsi, il pettinarsi, il vestirsi, ecc.) sono di tutti e non cessano (non si interrompono) mai, e, fatti per amarmi, per formare la vita della Divina Volontà in sé stessi, sono il nostro trionfo, la nostra vittoria e lo scopo per cui abbiamo creato la creatura… Vedi dunque come è facile vivere nel nostro Volere? Non devi fare cose nuove, ma quello che fai sempre (devi semplicemente, nel momento che fai l’azione, fondere la tua volontà nella mia, chiamandomi a venire a viverla in te)”.

Non cose strabilianti, non cose straordinarie, ma cose semplici, anzi semplicissime.

Abbiamo sentito cosa ci insegna il Divin Maestro? Questi sono i veri MIRACOLI!!!

E tornando agli acquisti divini, sapete chi sarà il seminatore di questa campagna divina a perdita d’occhio che la creatura ha fatto sua col vivere gli atti nella Divina Volontà?

Sarà Dio Stesso!

Lui, l’agricoltore del S. Vangelo, Lui seminerà in quei campi dell’anima che vuole vivere nella Divina Volontà, Lui soltanto, perché qui il nemico non avrà accesso, e Dio seminerà le virtù più belle in questi cuori e in queste vite, dove Egli, si delizierà di passeggiare e di soggiornare come in una villeggiatura speciale, come faceva con Adamo nel paradiso terrestre.

Ed è proprio in questi luoghi di cielo, in queste anime fortunate, che Dio si rifugerà nei momenti che il mondo Lo circonderà con offese di ogni genere, e si diletterà con le stesse delizie che sono in Paradiso, perché queste delizie le trova anche in queste anime.

Ciò che Dio opererà in queste anime, non avremo mai l’idea di quanto bello, santo e grande sarà; dice Gesù che anche i santi del Cielo sentiranno, a questo motivo, nuova gloria, nuovi contenti, nuova santità.

Pensate: normalmente sono i santi ad ottenerci i favori di Dio; ma qui nella Divina Volontà vissuta, anche la creatura, a sua volta, dona nuovi favori, nuove gioie e nuova santità agli abitatori del Cielo, ai santi; anzi, questi aspettano con ansia queste anime che entrino a vivere nella Divina Volontà.

Fratelli e sorelle, quanto è bello ciò che ci dice ora il caro Maestro:

“Figli miei, Io non trovo nessuna differenza fra lo starmi nella mia Patria Celeste in compagnia dei miei santi, dei miei Patriarchi, dei miei Martiri, e lo starmi nel cielo, nell'anima, di queste creature che vivono nella Divina Volontà qui sulla terra.

Anzi vi dirò di più: il mio piacere, la mia gioia, il mio gaudio sono più grandi, più intensi, più forti stando nel cielo dell’anima della creatura, che lo starmi in cielo con i miei santi.

Ed è con grande ragione che vi dico questo; sapete perché?

Perché dove regna la mia Volontà Divina nella creatura, Io posso fare tutto in lei, perché essa diventa nelle mie mani, materia prima, molle e malleabile, e campo divino dove posso svolgere i miei lavori e ottenere nuove conquiste.

E per Me, Dio, lavorare nelle anime dei miei figli, è la cosa che mi piace di più, e nello stesso tempo è il mio riposo divino preferito.  

Ed è in questo lavorìo divino, che lavoro con e nell’'nima e che l’anima lavora in me, Io posso ingrandire gli stessi cieli di queste anime, e posso fare nuove e meravigliose conquiste di “amore”, di “fedeltà”, conquiste di nuovi “sacrifici”.

E questi lavori divini, in queste anime fortunate, porteranno a nuove invenzioni d’amore, a nuove bellezze di vita e a nuovi modi di sapere amare, adorare, ringraziare e lodare Dio, che è l’unica e sola cosa che conti al mondo”.

“Ma io so amarlo abbastanza il Signore!” NO!!! Non è vero, è falso!!!

Dio è Dio! ed è giusto che sia amato e glorificato da Dio qual è, non di meno!

In questo lavoro che Dio compie insieme con l’anima e nell'anima, e dell’anima in Dio, nascono le cose più belle, più strabilianti, i modi e le scienze del vivere sulla terra, più alte, sublimi e profonde; e Dio che è Maestro unico in questo mestiere, inventa e crea, in queste beate anime, sempre nuova scienza divina (avranno il dono della scienza infusa, come miracolo).

Sarà Dio Stesso e nessun altro, con le sue stesse mani, che lavorerà in queste anime e in questi cuori, non delegando questo compito di lavoro divino, a nessun altro, nemmeno agli Angeli del Cielo: Lui sarà il Maestro, Lui sarà l’architetto, Lui sarà l’agricoltore, Lui il regista e l’autore.

Questo, fratelli, sarà ciò che renderà più contento Dio, che divertito e felice, non cesserà mai di inventare nuove sorprese e nuovo lavoro da vivere in queste anime fortunate.

Se conoscessimo quanto grande è il piacere, la gloria e la felicità che gode Dio in questo scambio di vita con l’anima che vive nella Divina Volontà sulla terra, impazziremo davvero, non potremo nemmeno più vivere, perché il cuore ci scoppierebbe dalla felicità.

Ma non è ancora tutto: Queste anime benedette, sia ora che vivono sulla terra, che quando entreranno nella Patria Celeste saranno motivo di nuovi contenti, di nuova gloria e di nuova felicità anche per tutta la corte celeste: dalla SS. Trinità, alla Mamma del Cielo, e a tutte le schiere dei santi e beati, degli angeli e degli arcangeli, e così fino all'ultima anima che vi abiterà; che meraviglia!

Tutti, da queste anime, saranno toccati da nuovo amore e da nuovi contenti; tutti, nessuno sarà escluso. Qui mi vengono alla mente le fatiche per ottenere una sola indulgenza!

Continua ancora il caro Gesù:

“Dove regna la mia Volontà Divina come vita nella creatura, Io tutto posso fare; essa diventa nelle mie mani materia prima per potere svolgere i miei lavori divini, e potere lavorare è per Me la cosa più gradita, è il riposo più dolce, pare che alternano (è come se si alternassero) insieme lavoro e riposo.

Ora in Cielo, nella mia Patria Celeste, non ci sono lavori (da fare) né da parte mia, né da parte delle creature (del cielo); chi entra in queste regioni celesti, mette (dice) il suo “basta” e dice a sé stessa: “il mio lavoro è finito, quello che ho fatto è fatto, né posso aggiungere neppure una virgola di più al mio lavoro, alla mia santità”. Ed Io (Dio) non posso fare nuove conquiste nelle loro anime, perché la morte (è) il suo limite (confine finale), (loro) non possono fare nemmeno più un passo in avanti (rispetto a quello che hanno vissuto sulla terra), perciò nella Patria Celeste non ce ne sono lavori (da fare), ma tutto è gloria e trionfo; (e) posso dire che tutto lo sfoggio che faccio di dare nuove gioie, nuove felicità e beatitudini continue, dove tengo rapito (in estasi celeste) tutto il Cielo, è tutto da parte mia (sono tutte cose e delizie mie), ma in loro, (nei beati e nei santi) non mi è dato di acquistare più nulla”.

In Paradiso, su nel Cielo, non esistono più lavori di conquista e di nessun altro genere da parte di nessuno.

Quando un’anima entra in Paradiso, dice a sé stessa: “Il mio lavoro di conquiste per amore del mio Signore, è finito. Basta! Quello che ho fatto in terra ho fatto; ora non posso aggiungere più nulla, neppure una virgola alla mia santità, devo solo godere”.

Dice il Signore che in queste anime che dalla terra passano all'Eternità, Lui non può fare più nessuna conquista, perché la loro morte terrena conferma tutto ciò che hanno fatto, ma nient’altro. Basta!

Comprendiamo, allora, perché il nostro vivere qui sulla terra è preziosissimo?

Comprendiamo perché non dovremo perdere nemmeno un atto di viverlo nella Divina Volontà, e nemmeno un attimo?

Comprendiamo ciò che Dio ci vuole mettere nelle mani, con il Dono della Divina Volontà come vita da vivere?

Spero proprio sì!

“Quindi in Paradiso non esistono lavori o nuove conquiste o altro da fare, dice Gesù, ma tutto è trionfo, gloria, magnificenza, sfarzo e onori.

Ma chi dona tutto questo a tutti in cielo, dice Gesù, sono sempre e solo Io, tutto è da parte mia; i santi e i beati accolgono e godono e basta, sicché la luce è mia, la gloria è mia, le armonie sono mie, le gioie sono mie, la bellezza è solo mia, e così di tutto il resto che rende la Patria Celeste: PARADISO; delle anime che vi soggiornano non vi è dato di acquistare più nulla di nuovo, basta!”

E poi se non hanno conosciuto la Divina Volontà sulla terra, non la conosceranno neanche in Cielo, è Gesù che lo dice:

“Ecco perciò mi piacciono di più (le anime che vivono nella Divina Volontà sulla terra), perché le conquiste, i lavori, i gusti che trovo in questi cieli terrestri dell’umano volere, non ci possono essere dove tutto è trionfo e gloria, neppure nelle regioni della mia Patria Divina”.

Ecco il motivo, ecco perché a Gesù piacciono tanto, tanto di più le anime che vogliono vivere nella Divina Volontà sulla terra!!!! ECCO IL PERCHÈ!!!!

Perché in queste anime, in questi cieli terrestri, come li chiama Lui, Gesù può operare e trovare tutte le conquiste possibili ed immaginabili, tutte le nuove conquiste di gloria e di amore, che in Cielo, nella Patria Beata, non possono più essere fatte, perché di nuovo qui in Cielo, non viene creato più nulla; tutto il nuovo, tutto il bello, tutto il santo, tutto il divino viene creato dalla creatura che vive nella Divina Volontà qui sulla terra.

Una volta saliti al Cielo, ciò che si è acquistato, rimane così com’è. 

“Perciò sii attenta e non uscire mai dalla mia Volontà, ed Io ti prometto di non smettere mai i miei lavori divini nell'anima tua”.

Fratelli, non è questo, per grazia di Dio, il mettere un piede, fin da ora, in Paradiso?!

Quanto ci ami Gesù!!!

E noi cosa possiamo risponderGli? TI AMO SIGNORE CON LA TUA VOLONTÀ.

FIAT!!!