“Chi fa la mia Volontà perde il suo temperamento e prende il mio”.

È venuto il mio adorabile Gesù e mi ha detto:

“Figlia mia, chi fa la mia Volontà perde il suo temperamento e prende il mio. E siccome nel mio temperamento ci sono tante musiche che formano il paradiso dei beati, cioè musica è il mio temperamento dolce, musica la bontà, musica la santità, musica la bellezza, la potenza, la sapienza, l’immensità e così di tutto il resto del mio Essere, onde l’anima prendendo parte a tutte le qualità del mio temperamento, riceve in sé tutte le varietà di queste musiche; e come va facendo anche le più piccole azioni mi fa una musica, ed io nel sentirla conosco subito ch'è musica che l’anima ha preso dalla mia Volontà, cioè dal mio temperamento, e corro e me la vado a sentire, e mi piace tanto che ne resto ricreato e rinfrancato da tutti gli affronti che mi fanno le altre creature.

Figlia mia, che sarà quando queste musiche passeranno in Cielo? L’anima, la metterò a me di fronte, io farò la mia musica e lei la sua, ci saetteremo a vicenda, il suono dell’uno sarà l’eco del suono dell’altro, le armonie si confonderanno insieme; a chiare note si conoscerà da tutti i beati che quest’anima non è altro che frutto del mio Volere, portento della mia Volontà, e tutto il Cielo ne godrà un paradiso di più”.

(Libro di Cielo 11° Volume - 3 marzo 1912)