“La mia grazia più che sole maestoso ravvolge tutte le creature, ma non vi entra se non nei cuori vuoti”.

“Figlia mia, il sole è come simbolo della grazia, il quale dove trova vuoto, fosse pure una caverna, un sotterraneo, una fessura, un buco, purché vi sia vuoto e qualunque piccola apertura per entrare, vi entra e tutto riempie di luce; né con questo diminuisce gli altri spazi di luce, e se la sua luce non illumina di più, non è ché gli manca la luce, ma piuttosto gli manca il terreno di sotto per poter diffondere di più la sua luce.

Così è la mia grazia: più che sole maestoso ravvolge tutte le creature col suo benefico influsso, ma però non vi entra se non nei cuori vuoti; per quanto vuoto trova, tanta luce vi fa penetrare dentro dei cuori. Questi vuoti poi, come si formano? L’umiltà è la zappa che scava e forma il vuoto; il distacco da tutto ed anche da sé stessa è il vuoto medesimo; la finestra per farvi entrare la grazia della luce in questo vuoto è la confidenza in Dio e diffidenza di sé stessi, sicché per quanto [l’anima] è confidente, altrettanto allarga la porta per farvi entrare la luce e prendervi maggiore grazia; la custode che custodisce la luce e la ingrandisce è la pace”.

(Libro di Cielo 9° Volume - 16 maggio 1909)