“È troppo duro amare, far del bene e non farsi conoscere; il mio cuore me lo sento come crepare”.

“Figlia mia, io amo tanto chi fa la mia Volontà, che non posso manifestarlo tutto, né tutto insieme, l’amore che le voglio, la grazia con cui la vado arricchendo, la bellezza di cui la vado abbellendo, tutti i beni di cui la vado riempiendo; se io le manifestassi tutto insieme l’anima ne creperebbe di gioia, il cuore ne scoppierebbe, in modo da non poter più vivere sulla terra e di botto prenderebbe il volo verso il Cielo; ma però io ne sento un irresistibile bisogno di farmi conoscere, il bene che le voglio. È troppo duro amare, far del bene e non farsi conoscere; il mio cuore me lo sento come crepare, e non potendo resistere a tanto amore le vado manifestando a poco a poco come l’amo e tutti i doni di cui la vado riempiendo, e quando l’anima si sentirà riempita fino all'orlo, fino a non poterli più contenere, in una di queste mie manifestazioni sparirà dalla terra e sboccherà nel seno dell’Eterno”.

Ed io: “Gesù, vita mia, mi pare che esagerate un poco nel manifestarmi dove può giungere un’anima che fa la tua Volontà”. E Gesù compatendo la mia ignoranza, sorridendo mi ha detto:

“No, no diletta mia, non esagero. Chi esagera pare che vuole ingannare; il tuo Gesù non sa ingannarti, anzi è nulla ciò che ti ho detto, riceverai maggiori sorprese quando, rotta la carcere del tuo corpo e nuotando nel mio seno, apertamente ti sarà svelato dove il mio Volere ti ha fatto giungere”.

(Libro di Cielo 11° Volume - 21 marzo 1914)