“La conoscenza di sé stessa vuota l’anima di sé stessa e la riempie di Dio”.

“Figlia mia, la conoscenza di sé stessa vuota l’anima di sé stessa e la riempie di Dio; non solo, nell'anima ci sono tanti ripostigli, e tutto ciò che nel mondo si vede, a seconda il concetto che [l’anima] si forma, così, chi più, chi meno, prendono posto in questi ripostigli.

Ora l’anima che conosce sé stessa ed è ripiena di Dio, conoscendo che essa è un nulla, anzi [conoscendosi] per un vaso fragile, marcioso, puzzolente, ben si guarda di fare entrare nel suo interno altro marciume fetente, quali sono le cose che nel mondo si veggono. Sarebbe ben pazzo colui che avendo una piaga marciosa va radunando altro marciume per metterlo sulla sua piaga.

Ora conoscere sé stessa porta con sé la conoscenza delle cose del mondo, quindi come tutto è vanità, fugacità, beni solo mascherati, inganni, incostanza di creatura; onde conoscendo quali sono le cose in sé stesse, ben si guarda dal farle entrare in sé stessa, e tutti quei ripostigli vi restano ripieni delle virtù di Dio.

(Libro di Cielo 6° Volume - 16 ottobre 1905)