“Succede alle anime quando sono tutte piene di Dio fino all'orlo: le tempeste non hanno la forza di agitarle minimamente”.

Questa mattina mi sentivo più che mai oppressa dalla privazione del mio sommo ed unico Bene, ma insieme placida, senza quelle ansie che mi facevano girare cielo e terra, e allora mi fermavo quando lo ritrovavo. E dicevo fra me: “Che cambiamento, mi sento impietrita per il dolore della tua assenza, eppure non piango, mi sento una pace profonda che tutta m’investe, nessun alito in contrario entra in me”. In questo mentre il benedetto Gesù è venuto e mi ha detto:

“Figlia mia, non volerti affannare; devi sapere che quando c’è forte tempesta nel mare, dove le acque sono profonde la tempesta non è che superficialmente, la profondità del mare è nella più perfetta calma, le acque restano tranquille ed i pesci quando avvertono la tempesta, per essere più sicuri si vanno a rannidare dove l’acqua è più profonda. Sicché tutta la tempesta si scarica dove il mare contiene pochissima acqua, perché siccome le acque sono poche, la tempesta ha la forza di agitarle da cima a fondo e di trasportarle anche altrove, ad altri punti del mare. Così succede alle anime quando sono tutte piene di Dio fino all'orlo, fino a traboccare fuori: le tempeste non hanno la forza di agitarle menomamente perché contro Dio non c’è forza che valga, al più sentiranno la tempesta superficialmente. Anzi avvertendo la tempesta, [l’anima] mette in ordine le virtù e vi si rannida nel più profondo di Dio. Sicché esteriormente pare che sia tempesta, ma tutto è falso; allora l’anima gode più pace e si riposa tranquilla nel seno di Dio come i pesci nel seno del mare.

Tutto il contrario [accade] alle anime vuote di Dio, oppure [che] contengono qualche poco di Dio; le tempeste le agitano tutte, sicché se hanno quel poco di Dio lo scemano, né ci vogliono forti tempeste per agitarle, basta un minimo vento per far fuggire da loro le virtù. Anzi le stesse cose sante, che per le prime formano il loro pascolo prelibato ed a sazietà ne gustano, per le seconde si convertono in tempeste; sono sbattute da tutti i venti, da tutte le parti mai è bonaccia per loro, perché ragion vuole che dove non c’è tutto Iddio, il retaggio della pace è lontano da loro.

(Libro di Cielo 8° Volume - 15 marzo 1908)